23 - Un veterinario per Chuuya-Kun

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Chuuya nei suoi abiti maschili (si era appena cambiato nel bagno del bar) uscì dal bar accompagnato da Kenji che tutto gasato e agitato com'era sembrava completamente un'altra persona.

Sia lui che Dazai ascoltando quello che Chuuya aveva in mente lo avevano aiutato a sistemare alcuni dettagli e dato vari consigli intelligenti (o almeno quasi tutti i consigli lo erano stati).

Cosa poteva andare storto?

Semplicemente tutto.

Era un piano decisamente rischioso che se non eseguito alla lettera poteva mettere in pericolo la vita di varie persone le quali con tutta questa sfortunata vicenda non centravano un tubo.

Chuuya aprì l'ombrello, il cielo gocciolava ancora anche se non come prima, la città emanava odore di pioggia e per qualche ora non si sarebbe sentito il cattivo odore di troppa presenza umana raggruppata in uno spazio troppo piccolo.

- Ti accompagno alla bicicletta Kenji-kun.

Disse Chuuya invitando il ragazzo biondo con le lentiggini a camminare accanto a lui sotto l'ombrello appena aperto.

- Grazie mille Chuuya-San. Non è molto lontana.

Sorrise Kenji indicando una direzione per poi incamminarsi per di là. Ad un certo punto però, all'entrata di un vicolo maleodorante nonostante la pioggia, il ragazzino si fermò di scatto e chiuse gli occhi come se fosse in ascolto.

- Hai sentito anche tu, Chuuya-San?

Chiese con una nota di preoccupazione in viso.

Chuuya scosse la testa, poi però tese bene le orecchie anche lui cercando di capire a quale suono Kenji si riferisse e poi lo sentì anche lui: un uggiolio sofferente che veniva proprio dal vicolo accanto a loro.

- Sì, ora ho sentito.

Kenji non aspettò nemmeno che Chuuya finisse la frase, si incamminò nel vicolo, dritto al punto dove aveva sentito venire il suono, spostò un paio di sacchi della spazzatura ignorando il cattivo odore e prima ancora che Chuuya potesse decidere se aiutarlo o fermarlo trovò l'esserino che stava emettendo versi tanto disperati.

Tornò poi rapidamente da Chuuya tenendo tra le mani un cagnolino ricoperto di sporco e di pulci, con gli occhi tanto ridotti male che riusciva a stento a socchiuderli. Aveva le zampe legate a due a due con del nastro adesivo grigio.

- Chuuya-San guarda com'è ridotto. Come si può essere così crudeli? Povera bestiolina.

Mormorò Kenji con un punta di panico negli occhi e la voce così tremante che Chuuya per un momento temette che sarebbe scoppiato a piangere in mezzo alla strada.

- Ora non disperiamoci per lui, cerchiamo un modo per salvarlo piuttosto. Sai dov'è la clinica veterinaria più vicina?

Kenji scosse la testa guardando Chuuya con crescente preoccupazione.
Chuuya sospirò, poi si guardò attorno quasi sperando che sarebbe comparso magicamente tra quelle due case grigie laggiù quello che cercava, ma purtroppo non ebbe questa fortuna quindi si accontentò di dirigersi in fretta verso la cabina telefonica più vicina e comporre il numero della Boutique del Porto.

Gli rispose dopo un paio di tu-tu la voce allegra e canzonatoria di Tachihara.

- Buongiorno qui è la Botique del Porto, come possiamo aiutarla.

- Ehi Tachi, sono Chuuya.

- Ohhh Chuuya-Kun. Che piacere, hai belle notizie vero?

- Per quanto riguarda Dazai direi di sì, dovrei riuscire a recuperarlo.

Soukoku - The AnchorWhere stories live. Discover now