Cαριƚσʅσ 2

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La sera successiva Jisoo era in ritardo come sempre. L'appuntamento era stato fissato per le 21:15, in un locale che distava almeno venti minuti di macchina da casa sua, ed erano già le 20:45.
Jisoo non lo conosceva, lo aveva scelto Jimin, dicendo che era un bel posticino aperto da poco più di un mese.

Presa dal lavoro, si era trattenuta in ufficio non facendo troppo caso all'orario. Solo quando ricevette la notifica di un messaggio da parte di Hoseok, che le offriva un passaggio in macchina, si ricordò dell'impegno di quella sera.

«Grazie Hobi ma sono ancora in ufficio.
Volo a casa e vi raggiungo lì.
A dopo!»

Aveva risposto di fretta all'amico che, conoscendola fin troppo bene, le aveva scritto:

HOBI: «Non fare tardi come al solito😅»

E invece anche quella sera Jisoo non si era smentita: aveva una strana concezione del tempo, riusciva a dilatarlo senza rendersene minimamente conto, finendo sempre per arrivare ultima a ogni appuntamento.
Non aveva neppure cenato, si sarebbe accontentata di qualche stuzzichino una volta raggiunto il locale.

Era tornata di corsa a casa e si era fiondata nella doccia per una rapida rinfrescata.
Sotto il flusso dell'acqua, si era ripetuta mentalmente le frasi di circostanza che avrebbe potuto sfoderare con gli amici per distoglierli dalla tentazione di farle la fatidica domanda: "come stai?".
Domanda alla quale ovviamente, non avrebbe potuto rispondere se non mentendo con uno stiracchiato e falso "bene".
Poi, ancora avvolta nell'asciugamano bianco, aveva cominciato a pensare a cosa indossare.

"Qualcosa di semplice e carino...", pensava, rovistando nell'armadio.

Non doveva farsi bella per nessuno, ma non voleva neppure apparire sciatta davanti ai suoi amici.
Soprattutto ora.
Doveva far capire a tutti che, nonostante tutto, stesse andando avanti.

Scelse un outfit casual ma sempre elegante: un paio di jeans skynny a vita alta, una camicetta celeste e un paio di espadrillas panna con i lacci alle caviglie.

Si truccò in modo leggero come faceva sempre: correttore, eyeliner nero, tanto mascara, cipria, un po' di phard pesca sulle guance, una passata di lucidalabbra e due spruzzate del suo profumo preferito.
Non aveva tempo per acconciarsi i capelli, così optò per uno chignon alto e morbido.

Prese gli orecchini di perle che le aveva regalato lui e li indossò.
Suho diceva sempre che la illuminavano come una stella.
Si guardò allo specchio: gli occhi si posarono sul suo stesso sguardo opaco, appesantito da un velo di occhiaie violacee che rimarcavano quanto fosse stanca in quel periodo. Di certo non notò la luminosità che riusciva a vedere il suo ex.
Con questo pensiero in testa scostò lo sguardo dal suo riflesso, afferrò la borsa e le chiavi della macchina e uscì di casa.

"La tua destinazione è sulla destra",
annunciò il navigatore.
Jisoo parcheggiò e spense il motore.
Si trovava nel parcheggio del nuovo locale, all'interno del parco Duryu, immerso nel verde.
Quel posto doveva aver riscosso un certo successo, visto il numero di macchine parcheggiate fuori.
In lontananza, ciclisti e runner percorrevano in velocità i percorsi del parco, i bambini gettavano molliche di pane nel laghetto dei cigni poco distante e Jisoo non poté fare a meno di notare varie coppiette intente a passeggiare e a tenersi per mano.
Li guardò con nostalgia, fece un profondo respiro e si incamminò verso l'entrata.
L'insegna recitava:

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬𝐨𝐨)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora