Cαριƚσʅσ 69

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Qualche settimana dopo.

"Cacchio", imprecò Jisoo, aprendo la porta del suo appartamento.

L'uscio era quasi bloccato e dovette spingere forte per riuscire a
entrare: una pila di scatoloni era riversata sul pavimento del salotto, creando un totem di cartone.

"Che disastro", pensò tra sé, piazzando le braccia sui fianchi e guardandosi intorno: ogni centimetro del pavimento sembrava occupato da cartoni.

Fece un lungo respiro, per poi sedersi proprio sopra uno degli scatoloni più grandi.
Poggiò la borsa a terra e cercò di rilassarsi.
Era stata una lunga giornata di lavoro e tutto ciò che desiderava in quel momento era solo una doccia, indossare il pigiama e stendersi sul letto.
Ma sapeva che il relax doveva attendere.

Continuò a posare lo sguardo su quell'appartamento, che sembrava non essere più suo, tanto era difficile distinguere le sue cose in quel macello.

Eppure, nonostante la stanchezza, nonostante il caos infernale che la circondava, Jisoo cominciò a sorridere.
Sorrideva ai cambiamenti, agli inizi, alle nuove fasi della vita che spesso spaventano, ma che generano quel senso di entusiasmo quando ci si affaccia all'ignoto.
Sorrideva al futuro, che prima di allora l'aveva sempre spaventata, portandola a volgere lo sguardo indietro e a cercare riparo nei ricordi, perché ciò che si è vissuto dona sicurezza, mentre l'incertezza del domani crea panico, ansia, angoscia.
Ora sentiva di volersi gettare a capofitto nel domani, sognarlo, progettarlo, senza il timore di non riuscire a soddisfare le sue aspettative.
In quell'esatto momento della sua vita, viveva di aspettative e ciò sembrava donarle nuova linfa vitale.

Il suono della serratura la destò dai suoi pensieri, facendola girare verso la porta di casa.
Jisoo fece lo slalom tra i vari scatoloni e arrivò davanti alla porta per aprirla, mentre Taehyung si trovava nel pianerottolo, sormontato da altri due pacchi enormi.

«Ancora? Credo che tu debba darti una regolata, è un appartamento non una villa!», disse sarcastica, alzando un sopracciglio.

«Giusta osservazione Jisoo, peccato che non lo capisca», esclamò Mino, impegnato a trasportare un baule.

Dietro di lui Seojoon, Jaebeom e Jackson: tutti gli amici di Taehyung erano stati arruolati per aiutare nel trasloco.

«Kim, anzi che parlare, perché non mi dai una mano?», fece Taehyung, facendo capolino con la testa da dietro i cartoni.

Jisoo roteò gli occhi e cercò di afferrare il pacco più piccolo che, nonostante le dimensioni, era molto pesante.
Strinse i denti e cercò di poggiarlo in uno dei pochi centimetri di pavimento rimasti liberi.
Gli altri la seguirono dentro l'appartamento e fecero lo stesso.

Mentre tutti cercavano di riprendere fiato esausti, Jackson entrò con estrema tranquillità, dal momento che non trasportava con sé nessun pacco, ma solo una soffice palla di pelo: Yeontan.
Lo fece scivolare delicatamente a terra
e il piccolo cominciò a fare il giro della sala, annusando ogni angolo.

«Ti piace la tua nuova casa, piccoletto?», chiese Jackson al cagnolino.

«Grande contributo il tuo Jackson, grazie!», disse sarcasticamente Jaebeom.

«Sono l'unico con cui Yeontan vuole stare... il prescelto», fece lui, beccandosi uno scappellotto da Mino.

«Ragazzi, grazie davvero per il vostro aiuto! Cosa posso offrirvi?», chiese Jisoo, cercando di avvicinarsi alla cucina.

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬𝐨𝐨)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora