Cαριƚσʅσ 66

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Jisoo sentì una mano sfiorarle delicatamente la pelle all'altezza del braccio sinistro.
Il tocco di lunghe dita affusolate la stava accarezzando, destandola dal sonno.
Sorrise, ancora con gli occhi chiusi, assaporando quel dolce risveglio accanto a lui.
Lentamente, girò la testa e il busto verso Taehyung, per poi sussurrare ancora assonnata un:

«Buongiorno»

Lui se ne stava appoggiato sul gomito destro, rilassato e pacifico.
Non disse nulla, si avvicinò solo alla spalla di Jisoo, scoccandole un tenero bacio.
Lei sorrise, godendosi quelle coccole mattutine che non provava da tempo.

«Ciao, non volevo svegliarti...», fece, sfiorandole ancora il braccio con le labbra morbide.

«Ma ci sei riuscito...», disse Jisoo, ridendo.

«In realtà è da un po' che ti guardo dormire»

Jisoo alzò le sopracciglia meravigliata.

«È da psicopatici, lo sai?»

«Era da tanto che non ti vedevo immersa nel sonno accanto a me e ne ho approfittato», ammise lui, passandole una mano tra i capelli neri, carezzandoli.

Jisoo tirò un lungo respiro per poi girarsi completamente verso di lui, abbracciarlo e affondare il viso sul suo petto.
Inalò il suo profumo che sapeva di uomo e di pulito allo stesso tempo.
Taehyung appoggiò il mento sulla sommità della testa di Jisoo, abbracciandola a sua volta.
Lei si sentiva piccola e protetta tra quelle braccia che la scaldavano e che oramai erano diventate il posto giusto dove trovare la felicità.

E quella notte la felicità era stata totalizzante per entrambi.
Avevano aperto i loro cuori senza alcun tipo di remora o limite, si erano spogliati completamente l'uno con l'altra e non solo fisicamente.
Finalmente ogni barriera era stata superata, ogni tentativo di resistere a ciò che li legava e che li aveva sempre legati si era rivelato inutile, si erano semplicemente arresi all'evidenza: si amavano.

Jisoo aveva pronunciato quelle due parole solo poche volte nella sua vita.
La prima volta non era stata con Suho, in realtà.
Prima di conoscerlo era incappata in un altro individuo che quel "ti amo" glie lo aveva quasi rubato, dal momento che il suo sentimento si era poi rivelato del tutto effimero.
Jisoo aveva regalato il suo primo ti amo ad una persona che non lo aveva apprezzato, che se l'era preso senza dargli alcun valore.
Per questo motivo, le ci volle molto tempo prima di riuscire a esternarlo a Suho.
L'amore per lui era stato vero, sincero, onesto, puro.
Era stato tangibile per tanto tempo, ma poi si era affievolito così tanto, che lei non riusciva nemmeno più a pronunciarle quelle due semplici parole. Così, preferiva sentirsele ripetere passivamente e, più Suho glie le ripeteva, più lei faceva fatica a percepirle nel suo profondo.

Con Taehyung, quelle parole le erano nate dentro ancora prima di riuscirle a pronunciare.
Il suo vero io parlava di amore da oramai tanto tempo, ma veniva ammutolito, imbavagliato dalle sue resistenze e paure.
Eppure la consapevolezza di amarlo era sempre stata dentro di lei.
Amarlo totalmente, quasi pericolosamente.
Amarlo senza alcun limite.

Si domandava se per lui fosse lo stesso, ma se si soffermava a pensare al modo in cui l'aveva guardata mentre le sussurrava i suoi sentimenti, ai gesti di quella notte in cui non l'aveva solo posseduta, ma aveva venerato il suo corpo, facendo fondere le loro anime, non poteva pensare altro se non che anche lui l'amasse profondamente.

«A cosa pensi?», le chiese lui a un tratto, continuando a tenerla tra le sue braccia.

«Per una volta, a niente...», ammise lei.

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬𝐨𝐨)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora