Cαριƚσʅσ 55

292 23 42
                                    

Quella sera.

Jisoo era a letto, scossa da un sonno turbolento che non la faceva riposare bene.
Si girava e rigirava tra le lenzuola, cercando la posizione giusta e tentando di scacciare via i pensieri più molesti.

Una volta tornata a casa, si era fatta una doccia, per poi mettersi subito a letto, proprio per non pensare a tutto quello che era successo quella sera.
Aveva combinato un casino e ne era perfettamente consapevole.
Come avrebbe potuto guardare in faccia Jungkook ora che si erano spinti oltre la semplice amicizia?
È vero, si era fermata prima che le loro labbra potessero incontrarsi, ma oramai era chiaro e lampante che c'era attrazione da entrambe le parti, altrimenti quella situazione così compromettente non si sarebbe creata.
Al tempo stesso, per l'ennesima volta, aveva giocato con lui senza volerlo, lo aveva illuso e lasciato lì impalato, perché il suo maledetto cuore continuava a urlare un altro nome.

"Devi stare a casa Jisoo, tra queste quattro mura.
Ogni volta che ti muovi combini solo disastri".

Aveva continuato a ripetersi frasi del genere fino alla sfinimento, fino a quando la stanchezza aveva preso il posto dell'angoscia ed era riuscita finalmente a chiudere gli occhi.

L'inquietudine di quella sera non le aveva permesso di scivolare in un sonno profondo.
Un suono lontano cominciò a farla svegliare.
Nel dormiveglia non riuscì subito a focalizzare di cosa si trattasse: sentiva un tremore, il gracchio di qualcosa.
Piano piano, capì che si trattava della vibrazione del suo cellulare.

Allungò un braccio verso il comodino e lo afferrò con gli occhi ancora semichiusi.
L'orologio segnava le 3:00 di notte e il display mostrava un numero sconosciuto.
Jisoo sentiva il cuore battere all'impazzata per l'ansia: chi poteva chiamarla a quell'ora?
Presa dall'agitazione, rispose immediatamente, con la voce ancora impastata dal sonno.

«Pronto?»

«Kim...»

In un attimo la sua voce eccheggió nelle orecchie di Jisoo.
La riconobbe immediatamente quella voce profonda, vellutata, che pronunciava ancora una volta il suo nome.
Impiegò qualche secondo per razionalizzare che fosse veramente lui.
Pensò che stesse ancora dormendo, che era un sogno e che non poteva essere Taehyung.

«Ci sei?», ripetè la voce.

Era veramente lui.

«Ssì, sono qui...», fece lei, tirandosi su e poggiando la schiena alla testiera del letto.

«Stai bene? È successo qualcosa?», si affrettò a domandare allarmata.

«No, non è successo nulla. Volevo solo sentire la tua voce, capire se è cambiata...», disse Taehyung sospirando.

Parlava lentamente quasi a fatica.
Jisoo non capiva cosa volesse dire:

«Perché la mia voce dovrebbe essere cambiata? È sempre la stessa...»

«Perché forse si è abituata a pronunciare un altro nome e non più il mio», fece lui.

Jisoo continuava a essere confusa, non riusciva a capire di cosa stesse blaterando.

«Taehyung hai bevuto?», gli chiese diretta.

«Un po'...ma non troppo», ammise lui.

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬𝐨𝐨)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora