Cαριƚσʅσ 65

338 25 25
                                    

Jisoo era intenta ad armeggiare a fatica con la serratura della porta di casa, visto che i suoi movimenti erano impediti dal peso di Joy, poggiata sulla spalla sinistra.
Doveva sorreggerla, dal momento che se ne stava ciondolante come un manichino scomposto, del tutto incapace di stare in piedi da sola.
Finalmente, riuscì ad aprire la porta e, lentamente, la trasportò all'interno dell'appartamento buio.
Accese le luci e Joy emise un mugolio di disapprovazione, strizzando entrambi gli occhi per la luce che li aveva appena colpiti.

Jisoo si diresse verso la camera della ragazza, trascinandola con sè a peso morto.
Non era mai entrata in camera sua, e subito venne attratta dal colore insolito delle pareti: un rosso scuro, un vinaccia, che rendeva l'ambiente cupo.
Al centro della camera un grande letto a baldacchino dalle lenzuola nere, di seta.
Vi fece cadere Joy con un tonfo.

Jisoo notò che alle pareti erano appesi una miriade di fogli, con schizzi in bianco e nero.
Osservando meglio, riconobbe il dragone impresso sulla schiena di Joy e capì che si trattava delle bozze di alcuni tatuaggi.
Doveva ammettere che erano veramente belli e che Taehyung non sbagliava dicendo che fosse brava nel suo lavoro.

L'attenzione di Jisoo venne nuovamente catturata da Joy che piagnucolava a occhi chiusi, distesa e scomposta sulle lenzuola di seta.
Jisoo cominciò a slacciarle il laccetto dei sandali, in modo da liberarla da quei trampoli infernali.
Poi, piano piano le poggió il capo sopra il cuscino e le rimboccò le lenzuola ancora vestita.
Joy continuava a lamentarsi, tenendo gli occhi chiusi e serrati.

«Perché... perché...», cominciò a blaterare.

«Perché, cosa?», provó a chiederle Jisoo, cercando di decifrare quello che voleva dirle.

«Mmmm, perché va a finire sempre così...Mmmm», fece Joy, afferrandola per una mano.

Jisoo non sapeva cosa fare, non capiva se si stesse sentendo male o come potesse aiutarla.

«Io...Io.... ho bisogno di cose belle nella mia vita...»

Jisoo rimase colpita da quei vaneggiamenti dovuti all'alcol: Joy, straparlando, stava esternando i suoi desideri più profondi.
La guardò con occhi diversi: oltre al bell' involucro vuoto e superficiale che era riuscita a scorgere in quei pochi giorni trascorsi con lei, per la prima volta vedeva forse la vera Joy, spogliata delle sue sovrastrutture e dei suoi finti orpelli.
Vide una ragazza come lei, forse rotta come lo era lei prima d'incontrare Taehyung, desiderosa solo di essere felice.
Chissà quali mancanze e quanti dolori l'avevano segnata nel profondo, forse tanti quanti erano i disegni che ne ricoprivano il corpo.
Provó solo un moto di compassione per lei, così fragile in quello stato di semi incoscienza e, a bassa voce, le sussurrò:

«Arriveranno, Joy. Sono sicura che prima o poi arriveranno, buonanotte»

Joy non rispose, aveva perso i sensi e si era lasciata travolgere dal sonno.
Jisoo spense la luce della camera e chiuse la porta.

Attraversò il salotto deserto e, passando davanti all'orologio appeso alla parete, si accorse che erano le tre della mattina.
Nonostante l'orario, non si sentiva troppo stanca, perché probabilmente stava ancora risentendo della scarica di adrenalina di una serata così movimentata.
Così si incamminò verso la sua camera, si sfilò lentamente il completo leopardato, si appuntò i capelli in alto con una pinza, prese un asciugamano e andò in bagno per farsi una doccia rilassante.

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬𝐨𝐨)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora