Cαριƚσʅσ 50

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Una settimana dopo.

Jisoo era tornata da poco dal lavoro.
Era ora di cena, ma non aveva fame per nulla.
Andò svogliatamente verso la cucina e afferrò una confezione di ramen istantaneo.

"Gnam", pensó tra sé, guardando con poca convinzione il suo pasto.

Cominciò a riscaldare l'acqua su una
pentola.
Prese il cellulare tra le mani e si mise a scorrere la chat di WhatsApp.
Vuota.
Taehyung era quasi in fondo alla lista, visto che non si sentivano da tempo.
Aveva paura di arrivare al suo nome e vedere una nuova foto del profilo: felice, menefreghista, intento a vivere la sua vita lontano da lei.
Prese coraggio e lo fece.
Nuova foto.
Lui e quel maledetto cappellino che gli aveva rubato chissà quante volte.
La fissò per qualche secondo o forse più.
Osservò qualsiasi particolare che potesse darle un segnale su come stesse, su cosa pensasse, se mai la pensasse.
Controllò se indossasse il suo braccialetto, ma dalla foto le mani non erano visibili.

"Sei proprio patetica", pensó tra sé, allontanando l'immagine dalla sua vista.

Le sembrava che fosse stato tutto inutile, che quella notte passata insieme fosse stato un addio e nulla di più.
Eppure Jisoo aveva percepito qualcosa di diverso, ne era certa, non era stato solo sesso...avevano fatto l'amore.
Lui era stato così delicato, cosi perso in lei, come non era forse mai capitato.
Si stava abituando sempre più all'ipotesi che avesse voluto solo lasciarle un bel ricordo, cercando di domare l'assenza di lui che l'attanagliava ogni singolo giorno.

Mancavano solo altre tre settimane e poi finalmente sarebbe uscita da quel limbo: voleva solo sapere se dover rinunciare a lui per sempre o poter continuare a viverlo.
Quello stato d'incertezza la faceva stare ancora peggio, non riusciva a vivere serenamente, dal momento che ogni suo pensiero era sempre rivolto a Taehyung.
Sapeva di dover reagire, non aveva alcuna intenzione di tornare allo stato in cui era dopo la rottura con Suho.
Eppure la situazione era totalmente diversa: allora ciò che l'aveva fatta soffrire era il senso di colpa, il fallimento di una vita che non era andata secondo i suoi piani, ma il cuore si era fermato da tempo.
Stavolta invece quel cuore richiedeva attenzione e lei non poteva che ascoltarlo.

Sentì il campanello di casa suonare.
Era talmente sovrapensiero, che quel suono le suscitò la tachicardia.
Non aspettava nessuno.
Per un attimo le passò per la testa che poteva essere lui, che aveva preso la sua decisione ed era tornato da lei.
Con il cuore in gola, andò ad aprire la porta.
Non si trovò davanti Taehyung, ma Hwasa, Solar e Jimin.

«Team recupero cuori infranti al rapporto!», fece Jimin con un grande sorriso.

«Che ci fate qui? E tu non dovresti essere a Seoul?», chiese Jisoo, sorridendo ai suoi amici.

«Sì mia cara, ma il gossip che ti ha vista protagonista nell'ultimo periodo mi ha richiamato a Daegu. Ci fai entrare?»

«Certo, entrate pure!»

I tre entrarono, scoccandole a turno un bacio sulla guancia.
Aveva sentito pochi giorni prima Hwasa al telefono, raccontandole della situazione ed evidentemente la voce si era sparsa.
Nonostante tutto, le faceva piacere che fossero lì per lei.

«Scusate, la casa è un disastro. Se avessi saputo del vostro arrivo avrei sistemato», fece Jisoo, cominciando a raccogliere vari oggetti sparsi per il salotto.

«Se ti avessimo avvertita avresti trovato mille scuse per non uscire, quindi abbiamo preferito usare le maniere forti», disse Hwasa con un sorrisetto.

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬𝐨𝐨)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora