Capitolo 59

1.2K 79 67
                                    

NEW YORK 2012

Trattenni il respiro non appena aprii gli occhi e mi ritrovai una New York completamente distrutta dall'esercito dei Chitauri.
Alzai lo sguardo verso il cielo e notai come questo fosse in contrasto con il varco oscuro da cui uscivano gli alieni.
Cenere, macerie, macchine ribaltate e palazzi distrutti creavano un'atmosfera a dir poco apocalittica.
«Ricordami ancora dov'eri quando noi stavamo affrontando tutto questo?» mi chiese ironico Tony.
Ci riflettei su «Forse ero a Los Angeles, o forse ero su una spiaggia tropicale ad ubriacarmi per la rottura con Loki».
Il miliardario mi linciò con lo sguardo «Non ricordo sia andata proprio così».
Sbuffai «Forse dopo quattro, cinque cocktail ho iniziato a volere vendetta».
Notai Steve stringere i pugni «Tenete un profilo basso, non dobbiamo cambiare niente, io recupero lo scettro, Tony e Scott il Tesseract, Bruce ed Elizabeth la Gemma del tempo» disse autoritario Steve.
Tutt'un tratto fece la sua comparsa l'Hulk del 2012, senza maglietta che spaccava macchine a destra e manca.
Steve si girò verso di lui «Magari spacca qualcosa».

Io e Bruce, dopo qualche isolato arrivammo al tempio.
Il problema era che, ad attenderci, non ci fu Strange ma il suo predecessore.
Quest'ultimo era una donna calva, alta, con una tunica in stile giapponese, e che nell'esatto momento in cui la vedemmo, lei a stento ci degnò di uno sguardo, poiché stava cercando di non alterare la realtà attraverso i suoi poteri mistici.
Arrivammo sul tetto, proprio dove lei stava cercando di ripristinare il caos che i Chitauri avevano creato.
«Dov'è Strange?» mi sussurrò Bruce cercando di non farsi sentire, ma ella si voltò verso di noi «Siete arrivati in anticipo, Stephen Strange attualmente sta operando una vittima dell'attacco, proprio a pochi isolati da qui» poi si voltò nella mia direzione «Tu non dovresti essere qui» disse brusca.
«Grazie per l'ospitalità» borbottai.
«Che cosa volete?» chiese senza troppe cerimonie.
Io indicai il ciondolo a forma di occhio che aveva al collo «Quella».
«È fuori discussione».
«Non abbiamo tempo per poter spiegare» Bruce si avvicinò a lei per poter prendere il ciondolo, ma con una strana mossa delle mani, lo colpì al petto facendo cadere in un tonfo sordo il corpo di Bruce, mente la sua coscienza era in piedi, come fosse un fantasma.
Evocai due sfere di fuoco, ma lei fu più veloce di me: creò un portale dimensionale e mi ci scaraventò dentro, l'unica cosa che potei sentire prima di essere scaraventata a terra fu «Tu non dovresti essere qui».

BRUCE

«Ricominciamo da capo, va bene?» la donna difronte a me fece un ghigno divertito.
Io la guardai a bocca aperta.
Ero ancora sconvolto per averla vista far catapultare Liz in un'altro posto.
«Dove l'hai spedita?» chiesi ansioso.
«Sta bene. Di che dovevamo parlare? Ah si, del fatto che non ti darò la gemma».
«Ma perché?».
La donna con la sua lunga casacca si avvicinò a me «Se rinuncio alla Gemma per aiutare la tua linea temporale, la mia sarà distrutta».
Così dicendo, creò da un movimento di mani, una lunga linea di color rosso scarlatto ed attorno ad essa vorticavano in modo circolare le gemme.
«Le gemme sono quello che tu definisci flusso del tempo, se tu ne togli una» e lo fece «il flusso si divide, creando linee temporali alternative che determinerebbero solo il caos».
Mi avvicinai alla gemma della sua proiezione, quella che aveva creato un flusso temporale alternativo e la ricollocai al proprio posto «Una volta usate le gemme, le riporteremo qui, così da non creare alternative realtà».
«Dimentichi la parte più importante».
La guardai capendo a cosa si stesse riferendo «Ce la faremo» le assicurai.
Poi mi venne in mente Elizabeth, e di dove l'avesse mandata «Può riportare qui Elizabeth?» chiesi.
La vidi scuotere il capo «Lei deve occuparsi di un'altra questione».

PHOENIX

Quasi scivolai quando il portale dello stregone supremo mi catapultò in un altro luogo.
Mi guardai attorno e sgranai gli occhi.

PHOENIX ☯︎︎//MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora