Capitolo 23

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Non scegliamo chi amare.
Certe volte, ci innamoriamo di chi non immaginiamo neanche, e ci disperiamo per non aver fatto in modo tale da evitare un'inutile sofferenza.
Ma senza quei sentimenti, la nostra umanità non avrebbe completamente senso.

Ci sono diversi tipi di amori: alcuni fanno stare bene, rendono felici, altri invece bruciano, ci consumano, ci fanno stare male.

Tutte queste, sono le infinite possibilità che ci offre la vita.
Sta a noi decidere che cosa vogliamo, se lo vogliamo, come lo vogliamo e quando lo vogliamo.

«Sto pensando di iscriverti ad un gruppo di "alcolisti anonimi", lo sai vero?» mi rimbeccò ironico Tony.

Lo guardai confusa.
Non stavo facendo assolutamente nulla di male.
Ero semplicemente seduta, sul bancone del bar della Stark Tower, con una bottiglia di liquore in mano.

Quanto era melodrammatico!

«Non faccio parte di quel gruppo di ubriaconi!» esclamai «Posso smettere quando voglio» portai la bottiglia a livello del mio viso, per osservala meglio, poi feci spallucce «Solo che non voglio, specialmente quando sono triste» feci un lungo sorso del liquido amaro e lo buttai tutto giù.

«Non faccio parte di quel gruppo di ubriaconi!» esclamai «Posso smettere quando voglio» portai la bottiglia a livello del mio viso, per osservala meglio, poi feci spallucce «Solo che non voglio, specialmente quando sono triste» feci un lungo sorso...

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«O quando sei arrabbiata, felice, irritata, affranta.. Potrei consigliarti un buon gruppo di terapia» sempre con il suo tono ironico.

«Fanculo la terapia» borbottai.

«Anche suscettibile aggiungerei».
Lo fulminai con gli occhi.
Lo vidi aprire la bocca, per poter iniziare un discorso serio.
Alzai la mano di scatto per fermarlo.

«Non ho voglia di parlarne, Tony».

«Bene! Perché io non ho detto di volerlo sentire» mi fece un sorrisetto sarcastico.

Ero così incazzata con me stessa.
Non ero soddisfatta delle mie azioni.
La storia con Loki, che mi aveva spezzato il cuore in due.
Poi Steve, i nostri alti e bassi, le litigate, i casini, i miei sentimenti che rifiutavo categoricamente di accettare.
Ed infine Bucky, forse lui era l'effetto collaterale di tutta questa storia.
Ma mi capiva e mi sosteneva.

«È che mi sento così confusa» mi portai le mani sulle tempie sbuffando esasperata.

Il miliardario alzò gli occhi al cielo alla mia affermazione.
Prese una sedia dal centro della sala, la girò verso di me, si sedette posizionando i gomiti sul poggia schiena e puntò il suo guardò dritto nel mio.

«Meno male che non volevi parlarne» borbottò fra sé e sé.

«Mi sento come in quelle stupide commedie americane, dove la ragazza si innamora di quello sbagliato, dell'idiota che non si accorge nemmeno di lei, del coglione che solo dopo averla persa si rende conto di amarla» dissi esasperata, portandomi una mano sul mento e mettendo il broncio.
Con la coda dell'occhio guardai a destra e sinistra per poi continuare «O dopo un eccezionale glow-up... Ma su quest'ultima cosa avrei dei seri dubbi a riguardo. Cioè guardami?» mi indicai con la mano «Sono già uno schianto!».

PHOENIX ☯︎︎//MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora