Capitolo 28

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ATTENZIONE CAPITOLO ESPLICITO, VI HO AVVISATO!!

                         
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« Sul serio? Anche qui?» Sussurrai maliziosa sulle labbra di Steve.
Dopo esserci dichiarati l'uno all'altro, avevamo passato il resto della settimana chiusi nella sua stanza a recuperare il "tempo perduto"
Letto, pavimento, scrivania, bagno, erano stati tutti sperimentati.
Stavolta invece, Steve mi aveva sbattuta contro la parete dell'ascensore, facendo attorcigliare le mie gambe alla sua vita, ed aveva iniziato la sua stuzzicante tortura nel lambirmi il collo.
«Vuoi che ti scopi qui in ascensore? Nonostante ci possano beccare?» mormorò con respiro affannato «Perché in questo momento lo farei».
«Linguaggio, Rogers» ansimai mentre le sue mani stringevano i miei glutei.
«Il linguaggio con te va a farsi fottere».
Le sue labbra baciavano il mio mento, poi il collo, mordicchiandolo e leccandolo.
Ansimai di piacere.
Con le dita scesi giù, slacciandogli la cintura e sbottonandogli i pantaloni «Allora fottimi, scopami, fai di me ciò che vuoi» stavo letteralmente andando in estasi.
«Oh, piccola» sussurrò con il fiato spezzato, mentre mi baciava dietro l'orecchio.
Sentii la sua erezione, dura e decisa, premere su di me.
Il vestito era ormai salito fin sopra i fianchi.
Lo volevo. Ora. Subito.
Steve prese possesso della mia bocca. La sua lingua vorticava con la mia in un ritmo veloce e passionale.

 La sua lingua vorticava con la mia in un ritmo veloce e passionale

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Pochi istanti dopo sussultai gemendo e lo stesso fece lui.
Fu dentro di me, in una mossa secca e decisa.
Le mie braccia erano appoggiate sulle sue enormi spalle.
Steve si muoveva, in una cadenza veloce, intensa, quasi brutale.
I miei sensi erano devastati, inebriati, tutto grazie a lui.
Se non fosse stato un comune umano, avrei giurato potesse essere una divinità a tutti gli effetti.

«Ti piace?» mormorò.
«Si».
Affondò ancora di più dentro di me.

Oh mio Dio.

Steve continuò a muoversi in modo brutale contro di me, dentro di me gemendo.
Quest'uomo mi stava facendo impazzire, quasi mi imbarazzava l'idea che avesse un tale controllo sul mio corpo.
Era così carnale che mi fece impazzire di lussuria. Lui si muoveva senza alcuno sforzo, godendo il mio stato di beatitudine.
Chiusi gli occhi, sentendo il piacere salire sempre più forte e rapido dentro di me.

Oh si!

Le sue spinte aumentarono ancora. Lanciai un gemito assordante.
Ero piena, piena di lui, piena delle emozioni che provavo.
Lui continuò a spingere ancora di più, sempre più forte, sempre più deciso e tutto il mio corpo si muoveva con lui.

«Vieni, Elizabeth, vieni per me» sussurrò in modo gutturale, la brama ardente nella sua voce mi spinsero al limite.
Il mio nome, detto da lui, fu la spinta finale per cedere ad un orgasmo potentissimo.
Lui spinse con forza, poche ultime volte raggiungendo l'apice insieme a me.
Cercai di soffocare i gemiti che uscivano dalle mie labbra, ma fu tutto inutile.
«Adoro questo suono» sussurrò alle mie labbra, per poi mordermele.

PHOENIX ☯︎︎//MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora