Capitolo 1

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Il primo giorno nella nuova scuola e Giulia era ovviamente in ritardo. Prese l'autobus per un pelo e sentì il telefono vibrare, era Kika:  "Buon primo giorno Lolaa, stai tranquilla, andrà tutto bene, dopo mi racconti!" Sorrise e rispose alla sua migliore amica per ringraziarla, guardava fuori dal finestrino e ascoltava la musica per cercare di rilassarsi. Cosa poteva andare storto il primo giorno? Nessuno la conosceva ancora, poteva farsi nuovi amici, era un nuovo inizio, doveva solo essere positiva. Arrivata a scuola cercò subito la portineria per farsi indicare da che parte fosse la sua classe, girò l'angolo e si scontrò con un ragazzo che stava venendo dalla direzione opposta.

- Ehi attenta – esclamò lui. Lei alzò lo sguardo e incontrò due occhi azzurri che la fissavano accigliati, Giulia scoppiò a ridere per il nervoso.

- Oddio scusa, mi stava cadendo e.... lascia stare, scusa, stavo cercando la portineria, sai dove si trova? - Il ragazzo stava ancora cercando di capire perché quella strana ragazza gli fosse scoppiata a ridere in faccia senza motivo.

- Si certo, in fondo al corridoio è sulla destra – le rispose.

- Perfetto, ti ringrazio scusa ancoraaa- si sentì rispondere mentre la vide correre via, lasciandolo lì perplesso. Giulia raggiunse la sua classe e si sorprese nel constatare che non era l'ultima ad arrivare, osservò un po' i banchi per capire dove mettersi, quando una ragazza con un caschetto moro e un sorriso molto dolce comparve alle sue spalle.

- Ciao, tu devi essere la ragazza nuova, piacere io sono Martina, vieni siediti vicino a me - Giulia si sentì un po' spaesata per l'improvvisa confidenza, ma la ragazza le sembrava gentile e decise di sedersi accanto a lei.

- Piacere io sono Giulia, grazie non sapevo dove sedermi, non conosco nessuno...-

- Non ti preoccupare, ora ti presenterò anche gli altri, vedrai ti farai un sacco di amici, come mai hai cambiato scuola all'ultimo anno? -

Giulia si sentì un po' a disagio per quella domanda a bruciapelo, ma non voleva essere scortese con la prima compagna di classe che aveva conosciuto che era stata così gentile, perciò imbastì una risposta vaga.

- Mah...non mi trovavo tanto bene con il metodo di insegnamento, i professori erano piuttosto esigenti, non avevo stretto tante amicizie, così, insomma ho cambiato...- Martina percepì la ragazza a disagio e decise di cambiare argomento - Allora questo sabato vieni alla festa di inizio anno? –

- Non so...che festa? - Giulia la guardò sorpresa da quell'invito improvviso.

- È la festa che inaugura l'anno scolastico, vedrai sarà divertente. La nostra scuola dà molto spazio all'espressione artistica dei suoi studenti, te ne accorgerai presto immagino, devi venire per forza! - Giulia stava per replicare quando le vibrò il telefono.

- Scusami Martina... Oi Leo ciaoo, sì grazie sono già in classe, hahah ma non ti preoccupare lo so che ti svegli tardi, si va bene ci sentiamo dopo- attaccò il telefono, Martina la guardava maliziosa.

- E Leo sarebbe il tuo ragazzo? -

- Hahah macché, io sono sfigata con i ragazzi, senza speranze proprio, no, Leo è il fratello della mia migliore amica, nonché mio migliore amico, lo conosco da sempre, sono i miei vicini di casa e i nostri genitori sono amici, mi chiamava per augurarmi buon primo giorno di scuola...- rispose Giulia scoppiando a ridere.

-Ah, ho capito, va bene, ma non ci credo che sei sfigata con i ragazzi, magari non hai ancora trovato la persona giusta, a proposito devi venire questo sabato, ti presento qualche amico del mio ragazzo – le disse ammiccante, ma Giulia scoppiò a ridere.

– No, ti prego, questi incontri combinati mi imbarazzano troppo, poi questo sabato ho serata cinema con Leo e Kika -

– Va bene niente incontro combinato, te li presento in tranquillità, ma al cinema ci puoi andare sempre, questa festa è unica, non puoi mancare, porta anche loro- insistette Martina.

In punta di piediWhere stories live. Discover now