Capitolo 17

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Sangio si precipitò in bagno per vomitare, gli girava la testa, si sentiva uno schifo, ma doveva andare da Esa, si alzò dal water, si sciacquò la faccia e uscì a cercarlo. Gaia era ancora lì.

-Ti senti male? – gli chiese.

-Ma si può sapere che ti è saltato in mente? – le urlò contro infuriato.

-Hai ricambiato, comunque, non pensavo ti stesse dispiacendo – Sangio voleva urlarle di andarsene, ma sentì salire un altro conato e dovette tornare in bagno. Rimase un po' lì per cercare di calmarsi, quando riuscì a camminare senza sentirsi male andò di nuovo alla ricerca di Esa, non lo trovò, vide Deddy ed Evandro.

-Dov'è Esa? –

-Che hai fatto? Sei bianco come un lenzuolo – chiese Deddy preoccupato.

-Ho bevuto troppo, ora sto meglio, devo trovare Esa –

-Se ne è andato poco fa –

-Cazzo –

-Ma che succede? –

-Ho fatto un casino – prese il telefono e provò a chiamare l'amico, aveva il telefono spento e gli lasciò un messaggio delirante in cui gli chiedeva di non andare da Giulia.

-Devo andare da Giulia –

-Ma sono le due di notte, sei fuori di te, dove pensi di andare? –

-Devo parlarle –

-Ma si può sapere che è successo? – i ragazzi lo fecero uscire per fargli prendere un po' d'aria e farsi raccontare.

-Cazzo, brutta storia, ma vabbè eri ubriaco, non ti rendevi conto –

-Lo so, ma devo parlarle io prima che lo faccia Esa –

-Non lo farebbe dai, non è così stronzo –

-Non lo so, non ci sto capendo niente, devo andare da lei –

-Se il padre ti trova a fare Romeo ubriaco alle due di notte sotto casa sua è la volta che ti mena davvero – disse Evandro – le parli domani, calmati un attimo –

-Ma poi guarda in che condizioni sei, hai la maglia imbrattata -

-No, devo andare – Sangio sentiva le mani che gli sudavano, gli scattò il suo solito tic.

-Aspetta, facciamo così, andiamo al locale da Leo, magari stanno ancora lì, ma se non ci sono vieni a dormire da me, ti calmi e domani le vai a parlare, ok? – propose Deddy che aveva capito che non lo avrebbe dissuaso facilmente. Arrivarono al locale, stavano chiudendo e il barista di turno gli disse che Leo e gli altri erano andati via da almeno un'ora, così Deddy convinse Sangio ad andare a riposare. Il ragazzo accettò, ma non chiuse occhio per tutta la notte, controllava l'orologio ogni cinque minuti, alle sei del mattino ormai aveva smaltito la sbornia, si alzò e andò verso casa di Giulia. Parcheggiò sotto casa della ragazza, voleva aspettare che si facesse un'ora decente per suonare e andare da lei.

Giulia quella domenica si svegliò particolarmente riposata e di buon umore, aveva passato una serata divertente con i suoi amici, controllò il telefono per vedere se Sangio le avesse scritto quando era tornato, ma non trovò nulla così gli scrisse per dargli il buongiorno. Andò a fare colazione canticchiando, poco dopo sentì il citofono e si trovò proprio il ragazzo lì davanti, fu felice di vederlo, non le piaceva come si erano salutati al telefono la sera prima, notò che aveva una brutta cera e pensò che avessero fatto molto tardi la sera prima.

-Ciao, ti ho scritto un attimo fa – le disse sorridendogli, si avvicinò per baciarlo, lui le diede un bacio a stampo, la guardava in modo strano.

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