Capitolo 7

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Il lunedì dopo quel fine settimana pieno di emozioni Giulia si svegliò determinata ad iniziare la giornata con il piede giusto, non poteva farsi rovinare l'umore da un ragazzo, anche se non era un ragazzo qualsiasi. La mattina non incontrò Sangio, trascorse la ricreazione in classe perché voleva fare i compiti per il giorno dopo visto che aveva il pomeriggio impegnato in sala, ad un certo punto sentì una voce.

-Ehi sei qui – alzò lo sguardo e vide Sangio appoggiato sullo stipite della porta che la guardava con quel sorriso storto che le faceva sempre mancare un battito – ti ho cercata ovunque –

-Devo fare un sacco di compiti, non sono uscita, ciao – disse lei riabbassando lo sguardo sul quaderno. Lui si avvicinò al banco e si sedette di fronte a lei.

-Come stai? – le chiese, percepiva che fosse nervosa per qualcosa.

-Tutto bene, ora scusami ma devo assolutamente finire questi esercizi altrimenti devo fare nottata quando torno a casa – rispose lei facendo una risata nervosa, senza nemmeno alzare lo sguardo.

-Vuoi una mano? –

-No, grazie – a quel puntò suonò la campanella, Sangio esitò un attimo non sapendo bene cosa dire, poi si alzò.

-Ci vediamo all'uscita? – le chiese.

-Sì, certo – rispose lei sempre senza guardarlo e lui se ne andò. Giulia ringraziò la campanella e lasciò andare un sospiro di sollievo, all'uscita scappò verso la fermata dell'autobus e riuscì a prendere il primo bus che passò, voleva evitare di incontrare il ragazzo, non sapeva come interpretare quel comportamento, forse era abituato così con le ragazze, le cercava quando voleva lui, ma lei non era in grado di gestire questo tipo di relazione. Arrivò in sala e si concentrò sulle lezioni.

Sangio all'uscita aveva cercato Giulia, senza trovarla.

-Marti ma Giulia è già andata via? – chiese alla sorella mentre andavano verso la macchina

-Sì, aveva fretta di raggiungere l'accademia – rispose lei.

-Sai a che ora finisce oggi? –

-Non mi ricordo, mi ha detto che ha parecchie lezioni, forse fino alle 18 o alle 19, non saprei proprio, perché? –

-No, niente – rispose lui che non sapeva cosa Giulia avesse raccontato alla sorella.

-Hai risolto con il telefono? – chiese lei.

-Dopo passo al negozio per capire se si può fare qualcosa per sistemarlo, il tuo ragazzo è proprio rincoglionito – Martina scoppiò a ridere.

-Hai ragione, ma pure te dove avevi la testa sabato sera? – gli chiese tranquillamente, Sangio lo sapeva bene dove aveva la testa, era ancora lì da quella sera.

Giulia uscì da danza che si sentiva ricaricata, Serena le aveva offerto un passaggio in macchina per tornare a casa.

-Mi sa che non ne hai più bisogno – si sentì dire dall'amica, alzò lo sguardo dal borsone in cui stava infilando delle cose e vide Sangio appoggiato alla sua macchina. Si sorprese di trovarlo lì, senza dire niente seguì Serena verso la sua macchina, ma Sangio le andò dietro.

-Ehi, posso darti un passaggio a casa? – le chiese andandole incontro.

-Non lo so...c'è Sere –

-Per favore...- chiese lui con un tono che la fece cedere subito.

-Va bene – acconsentì e salutò l'amica. Sangio le prese il borsone e lei salì in macchina, notò una serie di libri aperti sul sedile.

-Come è andata la lezione? – chiese lui.

-Tutto bene, stancante, ma sono soddisfatta – rispose lei – stavi studiando? – chiese indicando la montagna di quaderni e libri aperti lì dietro.

In punta di piediOù les histoires vivent. Découvrez maintenant