Vattene

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Mi mossi nel tentativo di avvicinarmi a Taehyung, ma la voce dell'uomo mi fermò: "Resta fermo lì ragazzino". Guardai l'uomo con disprezzo: "Cos'hai fatto a Tae?? Lascialo stare!".

Guardai il moro in ginocchio a terra. Non vedevo il suo viso, solo i capelli. Non si muoveva e non fiatava. "Tu devi essere il suo compagno, mh? Non sei il figlio di Jeon?" "sì, sono io". L'uomo sorrise: "Guarda come sei cresciuto! Ora addirittura ti intrometti dove non devi!" "lascia Tae!" "oh, certo...". Si voltò verso Taehyung: "...tu che ne dici Taehyung?".

Aveva la testa bassa e non parlava. "Portami la tua prole Kim". Il moro alzò lo sguardo. Sul collo e al disotto dell'occhio rosso destro c'erano delle vene nere mentre l'occhio sinistro era completamente normale.

Si alzò con sguardo assente: "Forza Kim, non metterci troppo tempo. Ah, già che ci sei dopo avermi portato la tua progenie uccidi il ragazzo. Non serve più". Mi feci indietro quando Taehyung si voltò verso di me. Quello sguardo era a me sconosciuto.

In un attimo me lo trovai davanti. Caddi a terra. Mi guardava dall'alto e per la prima volta mi sentivo davvero spaventato:  "T-Taehyung". Avevo le lacrime agli occhi.

Il moro si accucciò di fronte a me. Mi guardò per qualche secondo, poi spostò lo sguardo sulla mia maglia. La alzò fino a lasciarmi il ventre spoglio. Restò a fissarlo: "T-Taehyung, ti prego, n-non lo fare".

Lo vidi deglutire senza spostare lo sguardo. Poi dall'occhio sinistro iniziarono a scendere lacrime rosse. Alcune caddero sulla mia pelle. Posò una mano sul mio ventre e passò le dita per togliere il sangue caduto. "Allora Kim? Te la prendi comoda vedo".

Sentii il suo respiro farsi pesante. Mi avvicinai al suo viso e lui alzò lo sguardo. Restammo a guardarci negli occhi. Le lacrime rosse dall'occhio sinistro iniziarono ad aumentare. Posai una mano sulla sua guancia e lo baciai dolcemente sulle labbra: "Amore, sono io".

"Jungkook, scappa" disse lui con voce spezzata. "Non ho il controllo di me, te ne devi andare prima che ti faccia del male" "amore, non ti lascio qui".

Mi mise una mano sulla spalla e mi spinse dolcemente lontano da lui: "Devi andartene" "non ti lascio ho detto".

Il respiro di Taehyung divenne di nuovo pesante: "VATTENE JUNGKOOK!". Si accasciò a terra coprendosi le orecchie: "Perché non ascolti più stronzetto? Se fai così mi costringi a comandartelo con la forza" disse l'uomo infastidito.

Taehyung iniziò di nuovo ad urlare straziato rannicchiandosi: "Kim Taehyung, fa ciò che ti ho detto". 'Lascialo stare' pensavo tra le lacrime. Non potevo andarmene e non lo volevo fare nonostante Taehyung me lo avesse ordinato.

He Was ScaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora