Tutto Perfetto

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"E-eh? C-cosa ha detto scusi? PERCHÉ I MACCHINARI NON L'HANNO VISTO??"

"Non ne ho la minima idea signore ma ora deve avvicinarsi ed aiutare il suo compagno".

Non me lo feci ripetere due volte. Ripresi la sua mano tra le mie e mi misi affianco a lui: "Sta tranquillo amore, sei bravissimo, okay?".

Passarono diversi minuti infernali. Jungkook aveva le guance bagnate dalle lacrime che non smettevano di scendere.

Non feci nemmeno in tempo a sentire il pianto del secondo che i medici lo portarono via.

Jungkook era distrutto e il suo respiro era irregolare. Mi guardò con gli occhi socchiusi e con fatica affermò: "Sono due, eh?".

Mi bruciavano gli occhi a pensarci. Erano due ed io ero così felice. Jungkook mi prese il braccio e cercò di tirarmi vicino a sé: "Stanno bene, vero Tae?". Gli accarezzai dolcemente i capelli e sorrisi: "Sono sicuro stiano benissimo piccolo". Delle dottoresse entrarono con un fardello e si avvicinarono a Jungkook per darglielo tra le braccia.

"Il secondo ha bisogno di alcuni controlli, ma potete stare tranquilli. Sembra stare bene, fra poco sarà qui anche lui". Annuimmo e loro uscirono.

Guardai Jungkook che coccolava il piccolo tra le braccia e mi sedetti vicino a lui. Alzò lo sguardo su di me e sorrise stanco: "Prendilo Tae".

Guardai il bambino tra le sue braccia: in fondo mi sentivo ancora male per ciò che era successo mesi prima. Avevo quasi ucciso tutti e tre. Non mi sentivo in diritto di poterli proteggere, ma lo dovevo fare e non potevo rinunciare a stare con la mia famiglia.

Delicatamente lo presi e iniziai a guardarlo sorridendo: era davvero bellissimo. Lo baciai sulla fronte e sulle morbide guance. Era davvero mio figlio? Forse stavo sognando. Una volta pensavo che non sarei mai riuscito a sopravvivere e ora tra le braccia ho uno dei miei figli.

Guardai Jungkook che nel frattempo aveva già preso sonno. Era sudaticcio e le labbra socchiuse lo rendevano così carino. Doveva essere più che esausto.

Una seconda dottoressa entrò per darmi il secondo tra le braccia. Era più piccolo rispetto al primo. La signora mi guardò e piano bisbigliò: "Il più grande è un Alpha, l'altro un piccolo Omega". Mi sorrise per poi uscire.

Le lacrime scendevano: un Alpha e un Omega gemelli. Erano perfetti. Tutto era perfetto: Jungkook stava bene e ora avevamo una famiglia.

°°°°

"Allora, come li avete chiamati??" domandò Jimin curioso saltellando ingiro per la stanza. Ridacchiai guardandolo e risposi: "Il più grandicello si chiama Woongho mentre il piccolino Sunjoon".

A Jimin brillarono gli occhi, mentre Yoongi che era rimasto a fissare Sunjoon disse: "Penso che un giorno passerò a rubartelo il piccoletto".

Taehyung iniziò a guardarlo in cagnesco: percepivo già la gelosia in lui. Se ora era così, cosa avrebbe fatto quando sarebbero cresciuti?

Tutto era iniziato con la paura verso Taehyung. Non era certo da negare che se non fosse stato per quel giorno in mensa, probabilmente avrei sempre avuto timore di lui. Abbiamo passato di tutto insieme e siamo arrivati fin qui. Ora abbiamo anche due bambini a cui badare, tralasciando Jimin.

Tuttavia questa è un'altra storia.

He Was ScaryWhere stories live. Discover now