Capitolo 12

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Gli metto la mano sulla bocca, per farla stare zitta per non farla urlare mentre mi spingo dentro di lei con forza.
Non me ne frega un cazzo se gli altri la sentono, però non voglio rotture di coglioni dagli insegnati...

"AHHH" mi sono tolto giusto in tempo, mentre Amber si accascia ancora di più alla panca dello spogliatoio, noto che gli tremano le gambe e che ha l'impronta delle mie mani sulle natiche e sui financhi, mi sa che ci sono andato giù passante a questa volta.
Penso sorridendo tra me e me.

"questa volta è stato diverso"
mi dice in un sussurro.

"non avevo preservativi,a avevo bisogno di sfogarmi, spero solo che tu non sia andata con altri"

"no... Tu sei l'unico lo sai, poi tutti sanno che stiamo insieme quindi nessuno ci proverebbe con me sapendo, che tu ti arrabbieresti"

"si certo come no" dico sarcasticamente

Sono ancora incazzato, pensavo che il mio solito diversivo mi avrebbe aiutato e invece nulla, sto pensando ancora a quell'espressione triste e hai suoi occhi lucidi, per non parlare dell'occhiata  di puro odio di mia sorella.

Mi passo una mano tra i capelli mentre mi rivesto.

"amore, ti vedo pensieroso, c'è qualcosa che ti turba?"

"nulla che ti interessa, ti conviene darti una sistata perché io sto andando in mensa." Gli rispondo scocciato sorvolando che non sono il suo amore, ma mi sono rotto di ripetergli sempre le stesse cose.

Quando arrivo al tavolo ci sono già tutti manca solo Maik.
E non posso fare a meno passare con gli occhi tutta la mensa per vedere se lei c'è, ma non la vedo, non è neanche seduta al tavolo con i ragazzi con cui lo vista ieri.

"lei non c'è" mi giro verso Maik

"non è entrata, spero che sarai contento gli hai dato il colpo di grazia"

"di che cazzo stai parlando?"dico nervoso

" parlo della tua decisione del cazzo di  separarla da Viki, l'unica forse che gli può dare una mano in questo momento di merda che sta passando, perché in fondo è anche colpa tua se ha passato ciò che ha passato. Ma tanto a te non frega nulla"
Dice sbattendo il pugno sul tavolo e attirando l'attenzione del branco e non solo.
E rimango stupito dal suo comportamento, non ha mai osato tanto, deve tenerci davvero a quella ragazza e la cosa non fa altro che farmi incazzare.

E lo guardo mentre anche lui esce dalla mensa.

"Stefan che fai non ti siedi?" Mi dice Logan, lo ignoro e seguo Maik fuori, e lo trovo a parlare con mia sorella.

Prendo di spalle mio cugino e lo attacco al muro. Un tonfo sordo si sente nel corridoio deserto.
"Non osare mai più mancarmi di ristretto, hai capito" gli dico sbattendolo di nuovo al muro.

"Che cazzo fai Stefan lascialo"
Mi dice mia sorella

"Hai capito Maik?"
Gli domandò e lui annuisce e lo lascio andare.

Viki mi guarda con gli occhi lucidi, ma poi oscillano sull incazzato.

"Capisco che la mia decisione non vi sia piaciuta, ma non sono stato io a divulgare quelle voci."

"Si ma sei stato fermo a guardare" mi ricorda lei.

"Si e vero"

"Perché Stefan?"

Sento suonare il campanello, che mi salva da quella domanda scomada.

'gia perché? Volevo così tanto che stesse lontano da viki e dal branco, da servirla ad Amber si un piatto dargento'.



Sto ancora fissando sbigottita gli occhi azzurri di Maik e il suo stile da motociclista con il suo casco nero in mano.

"che ci fai qui?" Gli chiedo

Lui mi guarda, scuote il capo e mi sorride.

"sono venuto a sollevarti il morale.... Preparati che andiamo al falò"

Lo guardo sorpresa ma la mia risposta e chiara.

"no, Maik io non vengo"

"O si che tu verrai  e mostrerai a quegli stronzi di che pasta sei fatta"

Spalancò gli occhi per la sorpresa

"per... Perché dovrei farlo? Tanto a nessuno importa di me anzi sono..."

"basta kessy, torna ad essere la ragazza forte che eri prima, capisco il dolore che ti porti dietro dopo la morte dei tuoi, capisco anche il dispiacere di aver dovuto lasciare la tua casa i tuoi ricordi, e non so se le chiacchere sono vere o no, e sinceramente non mi interessa infondo chi è che stabilisce cose normale siamo tutti un po' pazzi in maniera diversa ma tutti abbiamo i nostri momenti no!
che ci fanno uscire fuori di testa, però la cosa essenziale...si essenziale e rialzarsi e tirare fuori le unghie per andare avanti per gli altri e soprattutto per te stessa"

Rimango sorpresa.dal suo discorso, e dai suoi occhi che sembrano così sinceri.

"gli altri...".sussurrò
"Quali altri? Anche Viki che consideravo come una sorella mi ha lascito"

"kessy non sei sola, vedi io sono qua... Forse c'è un motivo per il comportamento di Viki però se non ghe lo chiedi non lo saprai mai, e se fosse per davvero per colpa delle voci sul tuo conto vuol dire che non era davvero tua amica e quindi per selezione naturale e meglio tagliare i ponti anche perché a cosa serve avere accanto una persona non sincera.. Anche se non credo che sia il caso di Viki lei ti vuole davvero
molto bene"

Rimango in silenzio, perché non credo alle sue parole ma spero che sia così, spero che ci sia un motivo per tutto questo.

"su gentile dolzella, mi fa l'onore di accompagnarmi al falò?" Di chiede sorridente e ammiccando.

Scoppio a ridere "tu non ti arrendi mai vero?"

"mmmm difficilmente.. su muoviti... Ti aiuto con i vestiti. Non ho voglia di assistere a una sezione moda così facciamo prima."
Mi comunica salendo le scale che portano alla mia camera.

" comunque kessy dovresti ridere di più, sei più bella se ridi"

Mi paralizza diventando rossa come un peperone
"ma... Ma cosa dici? Non è vero" gli dico imbarazzata

"si che è vero e ora andiamo a spaccare qualche culo e a far vedere cosa si stanno perdendo"

"Non capisco di cosa stai parlando?"

"vedrai, tesoro vedrai"

Ha svuotato il mio armadio, e guarda i miei vestiti con disappunto

"hai solo questa roba?"

"si perché? Al falò mica ci si va con un vestito da sera"

"no quello no, però, è tutto nero e grigio senza forme senza tono insomma sono indumenti depressi"

"indumenti depressi?"

"si depressi."

"aspetta forse è rimasto qualche vestito di quando vivevo qui ma non so se mi andrano"

Gli spalancò l'armadio che ho in corridoio

"oooo adesso si che c'è qualcosa di interessante, perché non gli indossi più?"

"perché non mi rappresentano più. Non sono più la ragazza di 4 anni fa, non ho più la stessa grinta e lo stesso entusiasmo"

"ecco perché i tuoi vestiti mi sembrano depressi, kessy tu vivi nel tuo dolore, devi riprenderti"
M
"e questo lo hai capito da due magliette nere?" dico scherzando...

"si anche... ma non solo" mi dice Maik sorridendo

IO E Il Mio ALPHA Where stories live. Discover now