Capito 24

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Mi preparo al mio appuntamento, se così si può definire.
Mentre ripenso alla mattinata con Stefan
Per la prima volta sono stata  bene in sua compagnia, senza litigi e discussioni, al tal punto che ho pensato che il ragazzo che avevo davanti fosse il fratello gemello separato alla nascita.

Mi viene da sorridere per la mia idea malsana, di Stefan ne basta e ne avanza uno, già sopportare un lunatico del genere e difficile figuriamoci se al mondo c'è ne fossero stati due.

Apro la porta di casa e me lo trovo davanti, bello come il sole ma anche pericoloso come le tenebre

"Ciao "  lo saluto.

E lui fa scorrere i suoi occhi su di me, senza ricambiare.

"Andiamo" mi dice deciso incamminandosi.

E io ci rimango male, che rimangonferma sul mio posto.

Del calore della mattinata trascorsa non è rimasto nulla , e tornato il solito scontroso stronzo.

Poi quegli occhi su di me... Mi mettono a disagio, e mi sono sentita inadeguata, sbagliata.
Sto ancora imparando ad accettarmi e non voglio che lui faccia sentire così... Non lui.

"Ehi ti muovi? Che fai li impalata"

Mi incamminò dinuovo verso la porta di casa, senza degnarlo di uno sguardo.

Ma neanche due passi che mi afferra il polso e mi fa girare.

"Che ti prende?"

"Se devi essere così scontroso e maleducato non vengo da nessuna parte con te! Se la mia presenza ti crea fastidio... " Non finisco nemmeno la frase che lui inizia a trascinarmi

"Dai andiamo".

"Stefan o detto no! Lasciami!"

Mi divincolò, ma la sua presa e troppo salda.
Anche se non mi fa male, non mi molla.

"Ma si può sapere che ti prende lasciami!"

E finalmente mi ascolta e si ferma.

"Ragazzina io non sono il tipo da cuori e fiori, non lo sono mai stato e non lo diventerò"

"Io non ti ho chiesto nulla, ne cuori e ne fiori e nemmeno li voglio.
Sei tu chei hai invitato, e almeno un saluto me lo aspetto si tratta di educazione, e non puoi guardarmi in quel  modo, come ..."

"Come cosa?"

"Lascia stare"

"Come cosa?"

"Ho detto lascia stare!"

"E no, ragazzina hai iniziato con la tua ramanzina del cazzo e ora la concludi, come ti avrei guardata"

Abbasso gli occhi in imbarazzo e dispiaciuta perché non sono riuscita a trattenermi, e non sono riuscita ad andarmene, e il senso di malessere mi attanaglia lo stomaco.

"Come se fossi in adeguata" sussurrò con la speranza che lui non mi potesse sentire.

Ma lui mi sente, e le parole che mi dice sono la pura verità, nuda e cruda e fanno male.

"Ma tu lo sei..."

I miei occhi si riempiono di lacrime amare, e i miei piedi diventano sfocati, anche mia zia me lo diceva negli anni passati insieme dopo la morte dei miei genitori.

' tu non vali nulla'

'ti ho chiesto una semplice cosa, e non sei stata in grado di farla'

'se spero che qualcuno ti salvi ti sbagli di grosso'

'morirai qui dentro'

"Tu sei umana, una fragile umana, con le tue fragili emozioni, e ti romperesti come un ramoscello se io o un altro della mia specie mettesse un minimo di forza sul tuo corpo.

IO E Il Mio ALPHA Donde viven las historias. Descúbrelo ahora