Cene in famiglia

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Sabato 16 Novembre

Ultimamente per Diego le cose andavano alla grande.

L'università era difficile ma soddisfacente, il tirocinio gli stava dando tantissima esperienza, e poi la relazione con Clover procedeva a gonfie vele.

Cominciare a frequentarsi per davvero era stato come andare in bicicletta dopo tanto tempo. Incerti all'inizio, ma dopo aver ricordato come si fa si procede senza problemi.

Perché non era cambiato molto da quando erano nella finta relazione, almeno nel momento migliore della stessa, quando pranzavano spesso insieme, si ritrovavano nella camera di Diego, o al Corona, o chiacchieravano per ore al telefono o di persona.

Solo che si era aggiunto qualcosa di più.

Qualcosa che Diego apprezzava parecchio.

-Certo che è una fortuna che il tuo coinquilino non ci sia praticamente mai... ma sarebbe ancora meglio poter unire i due letti- stava commentando Clover, abbracciata a Diego nel suo letto, che ultimamente occupava parecchio spesso.

Di certo non potevano andare in camera di Clover, con Juanita sempre all'erta, quindi l'unico luogo dove passare privato tempo insieme era sempre la camera di Diego. E il suo letto minuscolo.

-Su, su, è una scusa per stare più vicini- commentò Diego, ottimista, accarezzandole il braccio e facendo particolare attenzione al tatuaggio, che adorava davvero un sacco vedere addosso a Clover, con tutti i significati che portava con sé.

Anche lui, dopotutto, aveva un trifoglio nello stesso punto, o comunque nelle vicinanze. Simbolo che per molto tempo doveva ricordargli del più grande errore della sua vita, ma che si era ormai trasformato in qualcosa di molto più bello: anche le situazioni più disperate possono essere risolte, con la comunicazione, soprattutto.

-Sei troppo sdolcinato, bleah- Clover si finse disgustata, ma si avvicinò ulteriormente, chiudendo gli occhi e beandosi del contatto con il proprio ragazzo.

-Siamo due sdolcinati, non negarlo- la provocò, dandole un bacio sulla testa. Poté giurare di averla sentita fare le fusa come un gatto.

-Mi hai trasformato in tutto ciò che odiavo- si lamentò Clover con un grandissimo sorriso rilassato.

Il momento di pace venne interrotto dal suono del telefono di Diego, e il ragazzo si irrigidì appena riconoscendo la suoneria, impostata per una persona specifica.

Prese il telefono e accettò la chiamata, per non preoccupare tale persona, dato che la suoneria era diversa apposta così che non perdesse mai le sue chiamate.

-Hola mamá- rispose a sua madre, cercando di apparire il più rilassato e normale possibile.

Clover si irrigidì a sua volta e lo guardò leggermente preoccupata.

In effetti l'unico lato negativo della sua relazione con Clover, al momento, era che non l'aveva detto ai suoi genitori. E sarebbe stato anche semplice tenerlo un segreto, per un po', se non fosse stato per un piccolo dettaglio.

-Sembri contento. Sei con la tua ragazza misteriosa?- chiese infatti sua madre, con tono pieno di giudizio.

-No, mamma, ma che dici?!- Diego scattò subito sulla difensiva, lanciando un'occhiata di scuse verso Clover, che si tappò la bocca. Purtroppo non sapeva mentire molto bene, soprattutto a sua madre.

-Perché già che sei lì non la inviti al compleanno di abuelita, la settimana prossima? Così la conosciamo. Sempre che sia vera questa volta- lo incoraggiò sua madre. Diego sospirò.

Corona CrewWhere stories live. Discover now