Andare avanti significa affrontare

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Sabato 6 Luglio

Quando Clover si svegliò quella mattina, con il sole che filtrava dalle finestre, le braccia di Diego attorno al suo corpo, e un mal di testa allucinante, ci mise parecchi minuti a ricordare cosa fosse successo la notte prima, e avrebbe volentieri accettato un'amnesia.

Da quando era uscita da casa Sleefing, non c'era nulla che non rimpiangesse di aver fatto.

A partire dall'aver provato a soccorrere quella povera donna. Non si pentiva di essere riuscita, forse, ad aiutarla, ma era colpa sua se era stata accoltellata.

E tutto il resto... gahhh, come le era saltato in mente?!

Cosa l'aveva spinta ad aprirsi così con Diego?! Perché l'aveva fatto?! Era il momento peggiore per una cosa del genere. E la persona peggiore.

Forse Clover era così ribelle dentro che doveva necessariamente infrangere le regole, pure quelle che si era autoimposta?!

No, no, probabilmente era solo molto, troppo, fragile di suo, la notte scorsa.

Assonnata, spaventata... no, anzi... scossa per quello che era successo.

...confortata dalla dolcezza e sensibilità del suo ex migliore amico e finto ragazzo...

No, Clover, svegliati! Era solo un sogno!

Non letteralmente... non era così in denial da credere che fosse stato davvero solo un sogno, ma era come se la serata del giorno prima fosse stata una bolla di pace in mezzo alla realtà, e quella mattina la bolla era scoppiata, Clover si era svegliata, e tutto sarebbe tornato esattamente come prima.

Non poteva andare in altro modo, Clover non aveva la forza di affrontare le conseguenze delle sue confessioni, e di quello che era successo dopo.

Solo a pensarci le sue guance si facevano rosse come peperoni.

Ma come le era saltato in mente?!

Clover cercò di riordinare i suoi pensieri e pensare al futuro invece che al passato.

Più in particolare all'immediato futuro, quello dove riusciva con abilità a districarsi dalle braccia di Diego, rivestirsi, e sparire da quella stanza come se non ci fosse mai stata.

Chissà, magari se se la giocava bene poteva anche fare in modo che fosse Diego a credere che fosse stato solo un sogno.

Sì, era un'ottima idea.

Dopotutto Diego era stanco, si erano addormentati che probabilmente erano passate le sette.

A proposito... che ore erano?

A giudicare dal mal di testa di Clover non era un orario troppo avanzato, visto che aveva ancora sonno. Ma si doveva tener conto che aveva comunque sbattuto la testa, il giorno prima.

Clover valutò per un secondo l'idea che l'intera serata fosse solo un risultato di un'illusione provocata dalla botta, ma archiviò il pensiero abbastanza in fretta, visto che proprio in quel momento Diego la strinse con più forza e premette il volto sulla sua schiena, ancora profondamente addormentato, e facendola sobbalzare leggermente perché la schiena della ragazza era ancora piena di lividi.

Clover non si aspettava che fosse così appiccicoso. Forse per quello era ancora single?

...nah, qualsiasi ragazza sarebbe stata fortunata ad avere qualcuno come Diego accanto.

Ovviamente Clover si tirava fuori dall'etichetta di ragazza qualsiasi, in senso negativo.

Provò a staccarsi lentamente e senza fare movimenti bruschi, e riuscì con una certa difficoltà a districarsi dall'abbraccio di Diego e dargli un cuscino da abbracciare con tutta la forza che voleva.

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