San Valentino in montagna parte 3: Scivoloni

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Venerdì 15 Febbraio

-...tu cosa?- Norman non era certo di aver capito bene, e fissava Amabelle come se all'improvviso avesse cominciato a parlare in aramaico.

-L'ho baciata, ma non è arrabbiata per questo- si difese Amabelle, cercando di surclassare la questione come se non avesse la minima importanza.

-Ma in che senso l'hai baciata?- Norman non voleva credere di aver capito, e si aggrappava alla speranza che fosse solo una pessima scelta lessicale.

-Sai quello che fanno due persone, le labbra di una contro quelle dell'altra... okay che sei aro-ace, ma dovresti essere più informato sull'argomento- lo prese in giro Amabelle, imitando il bacio con le due mani.

Norman distolse lo sguardo, e si prese la testa tra le mani cercando di ordinare le idee.

Aveva passato tutta la giornata a studiare, dopotutto, non era affatto pronto a una conversazione personale ed emotiva che riguardasse sentimenti.

-Quindi tu sostieni di aver baciato Petra e che questo non ha nulla a che fare con il suo comportamento?- chiese poi ad Amabelle.

Sì, era aro-ace, e non ne capiva molto di relazioni, ma se qualcuno, chiunque, l'avesse baciato a caso, non gli avrebbe fatto piacere, poco ma sicuro. E conosceva Petra abbastanza bene da pensare che non avrebbe apprezzato particolarmente neanche lei. In questo era abbastanza simile al fratello.

-No che non ha niente a che fare con la situazione!- Amabelle, però, la pensava diversamente.

-Perché?- indagò quindi Norman -C'era un precedente? Vi eravate già baciate e non aveva detto niente? O è successo qualcosa dopo? O ne avete parlato prima di smettere di parlare?- specificò.

Amabelle rimase in silenzio qualche secondo, riflettendo.

-No- ammise poi, un po' incerta -Ma conosco la mia Tray, non si arrabbia per una cosa futile come un bacio- insistette, ferma sulle sue idee.

Quella ragazza era davvero testarda come un mulo. Clover aveva usato parole perfette, quella mattina.

Norman sospirò. Purtroppo voleva bene a quel mulo.

-Va bene, cosa ha fatto dopo il bacio?- chiese cercando di farsi un quadro completo della situazione.

-Niente di che. Io le ho detto una cosa del tipo "Visto? Non significa niente", lei mi ha guardata strana, in realtà, ma non era arrabbiata. Ha sbuffato, ha detto "Sei testarda!", e ha preso le sue cose. Non aveva disfatto la valigia, quindi l'ha presa ed è uscita, prima che io potessi fare qualsiasi cosa. Cioè, in realtà avevo iniziato ad irritarmi e a dirle che se ho ragione ho ragione ed è lei la testarda, ma poi se n'è andata. Ho aspettato che tornasse, ma è arrivato solo Felix, e poi ho provato a beccarla per riesumare la conversazione ma lei mi...- Amabelle interruppe il racconto sgranando gli occhi, come se le si fosse accesa una lampadina sulla testa, che l'aveva portata ad una grande illuminazione sul caso.

-...Ho capito!- esclamò poi, portandosi le mani alla bocca teatralmente, prima che Norman potesse farle notare quanto insensibile fosse stato il suo comportamento. E se lo notava lui significava che era davvero insensibile.

-Sei sicura di aver capito?- chiese per sicurezza.

-Sì, ho capito tutto! Aveva ragione lei, sono stata testarda. Avrei dovuto capirlo subito. Vado a parlarle! Grazie del consulto- esclamò la rossa, alzandosi di scatto e dirigendosi a passo di marcia verso un punto imprecisato dell'hotel alla ricerca della sua migliore amica.

Norman non si era sentito particolarmente di aiuto, in realtà, ma fu felice che almeno alla fine fosse rinsavita.

-Ci vediamo a cena- provò a salutarla, ma riuscì a parlare solo al muro, dato che la ragazza, quando ci si metteva, era davvero svelta.

Corona CrewWhere stories live. Discover now