Andare avanti non significa ignorare

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Lunedì 1 Luglio

Mathi non voleva baciarlo!

Ma il suo corpo aveva agito prima della sua mente, e poi era stato Denny a cominciare!

...tutte scuse.

Era dal primo momento in cui l'aveva visto che aveva voluto baciarlo.

E quando Denny aveva fatto il primo passo, Mathi non aveva potuto in alcun modo trattenersi, anche se era perfettamente consapevole che avrebbe dovuto farlo. Ma la diga che tratteneva i suoi sentimenti si era frantumata in mille pezzi.

E adesso, in piedi al centro di un locale, circondato da persone che non si erano accorte di nulla, e intento a fissare la propria cotta scappare da lui rischiando di cadere per colpa delle sue gambe molli, Mathi era nel panico.

Beh, non proprio nel panico. Ma congelato sul posto, incapace di muoversi e terrorizzato a morte.

Sì, abbastanza nel panico.

E nonostante tutto, quel bacio era stato il più bello della sua vita.

Solo che... non sarebbe mai dovuto accadere.

Lui non poteva baciare Denny, era la prima regola.

Non poteva avere una relazione!

Un'amicizia andava bene, un gruppetto si poteva accettare.

Ma una relazione no!

Era per questo che si stava aggrappando con forza all'eterosessualità palesemente finta di Denny.

Doveva credere che fosse etero per evitare quello che era appena successo.

Eppure... Denny lo aveva baciato.

Denny lo aveva baciato!!

Era troppo bello per essere vero. Mathi era convinto che si sarebbe svegliato da un momento all'altro.

Ma non si stava svegliando.

Il suo cuore batteva forte, sentiva ancora le labbra di Denny premute sulle proprie.

E fu solo quando Mathi si accorse del tutto della loro mancanza, che si rese conto che Denny era scappato.

Oh no!

Il cervello di Mathi si connesse, e gli ricordò di che giorno fosse, dell'ansia di Denny, e di come probabilmente averlo baciato così, davanti a tutti, senza chiedere prima, fosse stata davvero una pessima idea e una profonda mancanza di rispetto.

Doveva assolutamente trovarlo, scusarsi e rassicurarlo.

E la necessità di essere un buon amico finalmente riuscì a sbloccarlo, per seguire Denny fuori.

Lo trovò quasi subito, all'esterno del locale, in un luogo isolato ma non pericoloso, seduto a terra e con il volto sepolto tra le mani.

Gli si strinse il cuore a vederlo così, e per la prima volta da quando lo conosceva temeva davvero che la sua presenza potesse irrimediabilmente peggiorare le cose.

Mannaggia al suo maledetto istinto!

Ma provò comunque ad avvicinarsi, lentamente, e piegandosi verso di lui per non apparire minaccioso.

-Dan...- lo chiamò, titubante, e a bassa voce, il più innocuo e rassicurante possibile.

Denny sobbalzò vistosamente e si esibì in un flebile urlo spaventato.

Sollevò la testa e si allontanò velocemente da Mathi, che indietreggiò a sua volta e alzò le mani in segno di scuse.

-Dan, mi dispiace tanto. Io non volevo...- iniziò a rammaricarsi, ma Denny scosse la testa, e si coprì le orecchie.

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