𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 25

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Questa pace però non regna a lungo, verso le 5 di mattina, mi giro e rigiro tra le coperte senza riuscire a riaddormentarmi.

A questo punto mi cambio indossando una felpa oversize e scendo le scale introducendomi nella cucina con ancora le coperte addosso. In teoria non si potrebbe ma non è rimasto quasi nessuno qui ad Hogwarts per le vacanze quindi ho campo libero.
Preparo una cioccolata calda accompagnandola con dei biscotti preconfezionati, mi dirigo verso la sala comune della mia casa sedendomi a gambe incrociate su un divanetto consumando la mia colazione.

Nonostante non riesca a dormire sono super assonnata, gli occhi sono piccoli, le occhiaie sporgenti e il viso rigato di lacrime ormai secche.
Sono così stanca che non riesco a sentire il rumore di dei passi venire verso la mia direzione.
Sento però una voce.

"T/n?" mi giro e vedo un ragazzo, Mattheo, non so perché sia anche lui qui ma poco importa, so solo che ora che l' ho visto mi sento meglio.

"Ti sono mancata Riddle?" ammicco sforzandomi di sorridergli leggermente, lui ricambia il sorriso.

"Come mai qui?" domando prendendo un biscotto dalla busta.
"Problemi con mio padre... Tu?"
"Stessa cosa" sospiro immergendo il biscotto nella mia cioccolata calda, portandolo lentamente alla bocca.

"Eh no questo lo prendo io!" esclama togliendomelo via dalle mani nel momento in cui mi ero decisa a dargli un morsetto.
"Ehiii quello era il mio biscottoooo" urlo posizionando le mani sui fianchi guardandolo male.

"Esatto era il tuo biscotto, ma ora è diventato mio" ghigna ma il dolcetto gli va di traverso, per poco non si strozza.

Provo a rimanere seria ma non posso fare a meno di ridere.
Immaginate la scena: Mattheo che si colpisce il petto con la mano mentre cerca di non farsi sopraffare dal biscotto.
Una scena esilarante hahah.

"Scemo" dico con un filo di voce sorridendogli, lui ricambia il sorriso, naturalmente solo dopo essersi ricomposto.

"Theo posso farti una domanda...?" annuisce.
"Credi che io sia di troppo?" chiedo sussurrando a malapena abbassando lo sguardo tartassandomi le mani.

"Non sei mai di troppo piccola, non osare nemmeno pensarlo" dice prendendomi le mani accarezzandomele.

Vorrei tanto sorridergli come sono solita fare ma non riesco, sento ancora la sua voce dirmi cose che nessun padre dovrebbe dire alla propria figlia.

"Invece è così, sono solo un peso. Sono io quella sbagliata, avrei fatto un piacere a tutti se non fossi nata. Parole di mio padre, non mie.
Anche se... forse ha ragione..." lascio uscire dalla mie labbra una risata amara che viene però tradita da una lacrima che scende sul mio viso.

Normalmente nasconderei questo mio lato fragile ma con lui non ne sento il bisogno, mi lascio andare in tutto e per tutto.
Non so se ciò sia una cosa buona o meno, non mi sono mai sentita così con nessuno.

"Sono tutte cazzate. Tu sei speciale T/n, cazzo se lo sei" sorride guardandomi.

"Tu non sei sbagliata, non tutti meritano una come te nella loro vita e non tutti sanno apprezzarti come meriteresti. Che si fottano, indipendentemente da chi siano le persone in questione.
Che sia uno sconosciuto o un famigliare, si fottano lo stesso" mi alza il mento con due dita costringendomi ad alzare lo sguardo incrociandolo col suo.

"So quanto possano fare male queste parole pieno d' odio dette da una persona a te cara, so come ti senti. Come se tante piccole lame stessero lacerando ogni parte di te, come se il tuo cuore stia smettendo di battere de un momento all' altro.
A volte ti dimentichi quanto vali in realtà, ecco perché io sarò sempre qui a ricordarti il tuo vero valore" con un dito inizia a tracciare i lineamenti del mio viso proseguendo il discorso.

"Pensi di non essere abbastanza forte da superare il tutto ma io non lo solo lo credo, ne sono assolutamente convinto.
Quindi non pensare a chi proverà sempre a screditarti, a farti sentire inferiore.
Fallo per te stessa,piccola" conclude accarezzandomi la guancia, mi strofino contro la sua mano per godermi il suo tocco rassicurante.

Nessuno mi aveva mai detto parole più belle di queste... Per 16 fottutissini anni mi sono sentita un peso per tutti, uno scherzo della natura.
Eppure Mattheo in 5 minuti è riuscito a ridarmi la forza di respingere le lacrime che fino ad ora ho versato per mio padre.

Non riuscendo più a trattenermi mi fiondo su di lui, mi stringo nel suo petto infilando la testa nell' incavo del suo collo abbracciandolo.
Senza esitare un solo secondo le sue braccia mi cingono la vita stringendomi in un caloroso abbraccio.

Rimaniamo abbracciati per diverso tempo, ci mettiamo seduti e gli racconto di tutta la faccenda con mio padre ed Edward, di come sto.

Mi rassicura dicendomi frasi rassicuranti come "Andrà tutto bene" o "Non è colpa tua", sfregando la sua grande mano su e giù sulla schiena facendomi sentire a mio agio.

È bello vedere questo lato dolce di Mattheo.

Parliamo ancora un pó ma inizio a sentirmi molto più stanca di prima e sbadiglio svogliatamente.
Mattheo deve essersene accorto, mi dà un bacio sulla fronte e mi prende in braccio mettendomi addosso a lui avvolgendo i nostri corpi nelle coperte.

"Su ora dormi un pó, non ti lascio sola" mi accarezza dolcemente i capelli e mi bacia  la punta del naso.

Non perdo tempo ad appoggiare la testa sul suo petto sentendo il suo braccio avvolgersi attorno alla mia vita.
Mi rilasso sentendo il suo battito cardiaco e chiudo gli occhi, lasciandomi cullare dalla sua dolce voce e dalle sue carezze.

Mi fa sentire come l' unica ragazza esistente su questo pianeta, come se fossi la stella più luminosa dell' intero universo.
Non so cosa farei se non lo avessi al mio fianco, quel che so è che mi godrò ogni momento che trascorreremo insieme come se fosse l' ultimo che ci è concesso.

Posso stare tranquilla ora che sono tra le sue braccia.
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Angolo autrice
Ok voglio avere un Mattheo nella mia vita.
Perdonate se il capitolo è un pó corto ma avevo voglia di pubblicare.
Preferite Mattheo stronzo o così?
Personalmente lo amo più in questa versione

𝐻𝑖𝑚 𝑎𝑛𝑑 𝐼Where stories live. Discover now