𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 38

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"Piccola sveglia" sento sussurrare dolcemente al mio orecchio.

Mugolo assonnata e avvolgo le braccia attorno la vita del mio ragazzo, nascondendo poi il viso nell' incavo del suo collo.
Un piacevole calore si fa strada in me quando sento le labbra di Mattheo poggiarsi sul mio viso, riempiendolo di baci.
Poi passa al collo, che bacia e morde così delicatamente da farmi venire i brividi lungo la schiena.

"Su forza, è ora di alzarsi"
"Ho troppo sonno non mi va" mormoro stringendomi sempre di più al corpo nudo di Mattheo.

Ieri dopo esserci trattenuti nella sala comune con i nostri amici siamo andati come sempre nella sua camera, inutile dire che abbiamo fatto tutt altro che dormire.
Ecco il motivo per il quale non riesco nemmeno a fare un' azione così semplice come aprire gli occhi.

"Dai piccola, non vorrai mica fare tardi per la colazione?" chiede carezzandomi una guancia con il suo tocco leggero.
"Mmm e va bene mi alzo" mugolo staccandomi lentamente da lui.

Apro e chiudo gli occhi più volte fino a mettere a fuoco la vista, sposto le lenzuola che tenevano al caldo il mio corpo nudo e vado in bagno, dopo aver recuperato i miei indumenti sotto lo sguardo divertito di Mattheo.

D' improvviso la porta si apre rivelando la figura di quest ultimo con addosso solo dei boxer, con un sorrisino si avvicina al lavandino.
Mi raggiunge mettendosi di fianco a me, prende il suo spazzolino mettendoci un'abbondante dose di dentrificio poi inizia a strofinare le setole sui suoi denti dritti e perfetti.
Guardiamo allo specchio i nostri riflessi ed entrambi sorridiamo come due stupidi continuando a lavarci i denti.

*
"Dio speriamo di non aver fatto troppo tardi" sbuffo abbottonando i bottoncini della mia camicetta bianca.
"Sai se qualcuno si fosse alzato prima..." borbotta Theo intento ad allacciarsi le scarpe.

Roteo gli occhi al cielo e gli lancio la prima cosa che trovo, ovvero un libro.

"Ai che male" si lamenta dopo essere stato colpito alla testa.

I suoi lineamenti si induriscono, così come il suo sguardo.
Crede davvero di intimorirmi così facilmente?

Decido di guardarlo negli occhi, sfidandolo con lo sguardo e accennando un sorrisino provocatorio.
Continuiamo così per un bel po' di secondi fino a quando Mattheo non si alza dal letto su cui era seduto, ponendo così fine alla sfida.

Sento partire all' improvviso una canzone dei Chase Atlantics, che riconosco essere la suoneria del cellulare di Theo.
Quest ultimo prende in mano il dispositivo elettronico, poi serra la mascella non appena vede da chi sia partita la chiamata.

"T-tu va pure ti raggiungeró tra poco" dice frettolosamente con tono nervoso.

Cosa lo ha fatto innervosire a tal punto da cambiare umore da un momento all' altro? O meglio, chi?

Decido di non pensarci per ora, in fondo non è così strano che Mattheo cambi umore così repentinamente.

L' importante è che ci credi tu...

Per tutta l' attraversata dei corridoi del castello sento degli sguardi puntati su di me.
Giro di poco la testa notando diversi gruppi di ragazze mormorare qualcosa lanciandomi occhiate di odio puro.
Non sono mai stata una ragazza popolare quindi la maggior parte delle persone qui conoscono a mala pena il mio nome.
Eppure tutti mi stanno fissando, mi guardano dall' alto verso il basso e viceversa.
Per non parlare di diversi studenti che gridano il mio nome accompagnato da una risata fragorosa e dei fischi.

Scelgo di continuare a camminare a testa alta nascondendo il mio disagio, sperando in cuor mio che in sala non sarò oggetto dei loro discorsi.

La situazione però sembra esser addirittura peggiorata.
Come sempre raggiungo i miei amici prendendo posto accanto Pansy, che come me non può fare a meno di notare gli sguardi di tutti i presenti in sala rivolti al nostro tavolo.

𝐻𝑖𝑚 𝑎𝑛𝑑 𝐼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora