𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 34

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Oggi c'è l' interrogazione di Mattheo e deve andare bene, altrimenti rischia la bocciatura.
Ieri dopo cena abbiamo continuato a studiare tutta la notte, questa volta per davvero rispetto al pomeriggio passato in biblioteca.

"Svegliaaaa" urlo scuotendo il mio ragazzo ancora mezzo addormentato.
"Ma che cazzo fai" mugugna tirandosi le coperte fin sopra la testa.
"Oggi è un giorno importante" mi alzo andando verso la finestra scostando le tende, per far entrare un pó di luce.

"Dio se ti odio" borbotta dirigendosi verso il bagno.
"Guarda che ti ho sentito" esclamo incrociando le braccia al petto.
"Era questo l' intento" rido scuotendo la testa.

*
"Oggi voglio sentire il signor Riddle" esclama la Mc Granitt.
"Augurami buona fortuna" mi sussurra Mattheo.
"Non ne hai bisogno" ammetto sorridendo.

Subito dopo il ricciolino si alza dal suo posto per raggiungere la cattedra della professoressa, che come prima cosa gli chiede la definizione della parola "Evanescenza".

Come ben sapevo Mattheo risponde correttamente a tutte le domande che gli vengono fatte, mi accenna un sorriso da lontano ed io ricambio facendo trasparire la mia felicità per lui.

"Ora un'ultima domanda prima di mandarla a posto. Che formula usiamo per evanescere un oggetto?" chiede la professoressa tenendo lo sguardo sul suo taccuino delle valutazioni.

Ti prego aiutami
Evanesco

Riesco a suggerirgli grazie alle sue qualità di leglimens, senza farci scoprire dalla professoressa.

"Bene Riddle... Vedo che la signorina Evans ha suggerito bene" esclama la Mc Granitt lanciandoci un'occhiataccia.

Un momento, ma come ha fatto a scoprirci se abbiamo comunicato con la mente...?
Abbasso lo sguardo sul libro di Trasfigurazione non sapendo cosa dire mentre Mattheo deglutisce, cercando di trattenere un sorrisino.

"Riddle vedo che ha studiato molto per il tuo solito, mi hai stupita. Va pure a posto" esclama l' insegnante con un sorriso fiero a Mattheo che annuisce, sedendosi di nuovo accanto a me.

Mi giro per guardarlo meglio negli occhi e gli sorrido non potendo fare altro.
Ricambia anche lui il sorriso per poi scendere con la schiena sulla sedia andando più giù, lasciando uscire dalle labbra un sospiro di sollievo.

Verso la fine della lezione esco subito dall'aula andando un attimo al bagno per rinfrescarmi.
Apro il rubinetto e giro la manovella sull'acqua fredda, mi sciacquo il viso e mi asciugo con della carta lì vicino.
All' improvviso vedo la porta aprirsi e sento dei passi venire verso la mia direzione, mi giro e trovo Mattheo.

"E tu che ci fai qui?" chiedo portando le mie braccia attorno al suo collo.
"Non posso passare a trovare la mia bella ragazza?" domanda retoricamente portando le mani sulla mia vita.
"Solo bella?" lo provoco avvicinandomi al suo viso.
"Fottutamente stupenda" sussurra ad un centimetro dalle mie labbra.

Rido scuotendo la testa per poi lasciargli un delicato bacio sulle labbra, dirigendomi verso la porta.

"E questo lo chiami un bacio?" aggrotta le sopracciglia e mi stringe il polso, costringendomi a girarmi.
"Si?" dico confusa.

Sospira, poi fa scontrare di nuovo nostre labbra, questa volta con più aggressività, prendendomi per il collo con l'altra mano. Le nostre lingue si intrecciano per l' ennesima volta.
Trattiene per qualche secondo il mio labbro inferiore tra i denti, poi lo lascia andare.

"Questo, è un bacio" ghigna soddisfatto allontanandosi dal bagno, lasciandomi lì, impalata, incapace di muovere anche un solo muscolo.

"Che stronzo" penso tra me e me una volta essere riuscita a riprendere il normale controllo del mio corpo.

𝐻𝑖𝑚 𝑎𝑛𝑑 𝐼Where stories live. Discover now