𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 35🔴

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Ieri sono stata in sala grande per tutta la serata, attendendo che Mattheo tornasse dall' uscita con i suoi nuovi compagni di squadra.
Sentivo il bisogno di parlargli di quell' incertezza che mi stava tormentando dopo le selezioni della squadra di Quidditch.
Mi ero ripromessa di parlargliene immediatamente prima di pentirmene, sperando che mi avrebbe tranquillizzata facilmente con una valida motivazione al suo gesto.

Apro gli occhi lentamente per mettere a fuoco e come prima cosa noto di stare nel mio letto e le coperte avvolgere il mio corpo, riscaldato dal loro calore.
Un momento, come ci sono arrivata in camera mia?

Da quel che ricordo ieri sera dopo aver camminato a lungo avanti e indietro per la sala mi sono accomodata su un divanetto, il più vicino al camino.
Poco dopo ho sentito le mie palpebre farsi sempre più pesanti e la stanchezza impossessarsi di me.

Credo di essermi addormentata, lasciandomi andare tra le braccia di Morfeo. A quel punto deve essere tornato Mattheo e vedendomi lì deve avermi portata in braccio fino alla mia camera.
Deve essere andata esattamente così.
Non saprei trovare alte spiegazioni altrimenti.

*
"La prego professoressa mi lasci andare con gli altri" implora frustrato Harry.
"Mi dispiace Potter, le regole sono regole. Non è concesso andare senza un permesso firmato dai genitori o dai tutori" risponde la Mcgranitt severa mentre il moro abbassa il capo annuendo.

Giusto lo avevo dimenticato, oggi tutta la scuola andrà ad Hogsmade. Tutti tranne Harry, e me ovviamente.
Come sempre mio padre non ne ha voluto sapere del permesso, che deve essere firmato da entrambi i genitori.
Secondo lui non devo perdere del tempo prezioso con queste cose superflue, che mi sconcentrano dal prendere dei voti perfetti.
A dire il vero non vuole nemmeno che io esca con i miei amici ma io non gli dó mai retta.
Se solo sapesse delle feste che vengono organizzate qui, e della mia nuova relazione... probabilmente uscirebbe matto.

Approposito di Mattheo... non lo vedo da ieri pomeriggio, strano che qui non ci sia.
Mi giro per guardarmi intorno in cerca di una testa riccia ma non vedo nessuno che gli assomigli.
Chissà dove si è cacciato.

A distogliermi dai miei pensieri ci pensa Hermione, impegnata a discutere con Pansy.

"Sei sicura di aver preso tutto il necessario?" la rimprovera la Grifondoro.
"Si mamma sono sicura" sbuffa scocciata Pansy mentre io rido per il nomignolo che le ha dato.
"Ehii non sono una mamma" esclama Herm incrociando le braccia al petto.
"Un pó lo sei" ammetto beccandomi in risposta un' occhiataccia da quest' ultima e una risata di approvazione da Pansy.

Dopo aver scherzato arriva il momento di salutare le mie due uniche migliori amiche prima che debbano partire per Hogsmade.
È vero conosco a memoria quel villaggio, nel weekend vado spesso per quelle stradine a fare shopping con Pansy o a bere qualcosa con gli altri.
Quello che però mi spiace è non poter passare quest' esperienza con le persone a cui tengo.
Tutto per colpa del mio stupido padre, ovviamente.

"Le hai prese le precauzioni?" chiedo a Pansy.
"Sono state le prime cose che ho messo" amicca lei facendomi ridere.
"Sempre le solite siete" borbotta Herm battendo una mano sulla fronte e scuotendo la testa.

Vengo avvolta dalle loro braccia che mi stringono in un caloroso abbraccio.
Non sono sempre così dolce ma con loro ogni tanto riesco a dimostrare comunque il mio affetto, in un modo o in un altro.

"Vedrai ti manderemo tante foto" esclama Pansy.

Le sorrido e annuisco per vederla poi raggiungere gli altri studenti seguita da Hermione che come sempre la sta rimproverando di un qualcosa.
Un classico.

Rimango ancora un po' all' aria aperta a godermi la bella giornata di oggi, e dopo qualche minuto torno all' interno della scuola.

Mentre cammino per i corridoi sento qualcuno afferrarmi per il polso ma prima ancora che io abbia il tempo necessario per capire cosa stia succedendo, mi ritrovo con le spalle al muro.

𝐻𝑖𝑚 𝑎𝑛𝑑 𝐼Where stories live. Discover now