𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 26

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Mattheo Pov
Sentii il suo respiro farsi più profondo, alzai di poco lo sguardo e notai che si era addormentata.
Sorrisi e la avvicinai ancora di più a me, lasciandole delle carezze sul viso.

Rimasi tutto il tempo a guardarla dormire, sapere che avremmo potuto passare dei giorni insieme mi rendeva felice come non mai.
Solo noi due e nessun altro.

Dopo mezz' ora la sentii dimenarsi sotto la mia presa.
Si lamentava e mugolava qualcosa, ma non riuscii a capire le parole esatte.

"I-io non volevo" la sentii gridare sottovoce, o qualcosa del genere.

Ci misi poco a capire che stava avendo un altro incubo, sospirai dispiaciuto e le accarezzai la guancia.
Neanche il tempo di sfiorare la sua morbida pelle che aprì di scatto gli occhi facendomi sussultare.

Si sedette con le gambe incrociate, strofinandosi gli occhi gonfi da cui scesero lentamente le lacrime che presero possesso del suo bel viso.

"Scusami non volevo infastidirti..." sentii la sua voce preoccupata.

"Tu non mi infastidisci mai" le asciugai una lacrima sullo zigomo destro con il pollice per rassicurarla.

Sorrisi vedendo le sue guance arrossire, ridacchiai e la misi su di me.
Senza alcuna esitazione infiló la sua piccola testa nell' incavo del mio collo abbracciandomi forte come una bambina.

In questa posizione potevo sentire i suoi respiri sul mio collo, in altre situazioni mi sarei eccitato ma decisamente non era il momento adatto.

Continuai a guardarla riposare sul mio petto, la cosa mi rendeva felice ma anche angosciato.
T/n non era quel tipo di persona che esternava i suoi sentimenti a chiunque.
Non piangeva mai davanti nessuno, nascondeva sempre la sua tristezza.
Invece quella volta vidi fiumi di lacrime scendere dai suoi occhi così pieni di vita, in quel momento però così vuoti e privi di qualsiasi emozione.

Non si meritava tutto quello che stava passando, non lei cazzo.
Perché a lei?
Perché questo mondo deve distruggere un' anima così pura...?

C'è sempre stata per me, toccava a me restituirle il favore.
Pensai e ripensai a come tirarle su il morale, quando mi venne l' idea perfetta.

Estrassi il mio cellulare dalla tasca dei pantaloni stando attento a non sfiorare T/n e mandai un messaggio.

Aspettai che quella testa di cazzo lo visualizzasse ma già dopo cinque minuti mi annoiai di attendere così sbuffai e rimisi il cellulare nella tasca.

Il mio sguardo si soffermó di nuovo su T/n che sembrava essersi finalmente tranquillizzata.
Continuai a cullarla tra le mie braccia fin quando non chiusi anche io gli occhi, poggiando appena il mento sulla sua testa.

Dopo qualche minuto sussultai venendo svegliato dal telefono che squillava ininterrottamente.
Lo presi subito in mano accettando la chiamata, spostai T/n dal mio petto e mi allontanai da lei uscendo fuori la porta.

"Spero per te che sia importante..." sbottai infastidito.

"Oh si tranquillo, siamo di sopra" annuii e riagganciai la chiamata.

Stupito dalla loro rapidità nel raggiungerci tornai da T/n.
Non avrei voluto ma dovevo svegliarla.

"T/n" sussurrai battendole delicatamente la spalla.
"Mmm" mugoló.

Iniziai a riempirle di bacini tutto il viso e anche il collo, mordicchiandolo leggermente.
E no, se ve lo steste chiedendo, non l' ho fatto con malizia ma con dolcezza.
Si lo so fa strano persino a me dirlo o soltanto pensarlo.

𝐻𝑖𝑚 𝑎𝑛𝑑 𝐼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora