Capitolo 9

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Eirian

Qualcuno bussò alla sua porta svegliandola all'alba. Quando andò ad aprire trovò una busta con degli abiti e un biglietto dove c'era scritto di presentarsi nella cabina del Capitano. Sbuffò sonoramente e lanciò un'occhiata al letto di Ace, dove le coperte erano perfettamente stirate sul materasso.

Non è tornata a dormire.

Con gli occhi pesanti dal sonno e la bocca ancora impastata raggiunse la cabina di Bastian. Bussò prima di entrare ma non attese una sua risposta, una volta all'interno poggiò la busta sul tavolo.

"Mi volevi vedere?" chiese andando verso di lui.

Bastian era intento a disegnare su una grossa tela, le sue mani erano sporche di colore. "Sì. Indossa quei vestiti." il ragazzo non si voltò nemmeno.

All'interno della busta c'era una camicetta bianca dallo scollo a barca e maniche corte accompagnato da un corsetto verde smeraldo da portare sotto seno. Era ricco di ricami floreali in oro e il retro presentava numerosi lacci di raso. L'ultimo indumento era una gonna a balze verde scuro che a malapena le avrebbe coperto le cosce.

"Stai scherzando, vero?" Eirian spalancò la bocca e appoggiò con disgusto gli abiti sul tavolo. "Non posso indossare queste cose"

Il ragazzo si voltò di scatto e le lanciò un'occhiata assassina. "Non sei qui per discutere. Forza, indossali." il suo sguardo non lasciava scampo a discussioni, e il modo in cui stringeva in mano il pennello -come se fosse pronto a spezzarlo e usarlo per cavarle gli occhi dalla testa- le impedì di contraddirlo.

Capì cosa intendeva Aislyn quando paragonò Bastian a una rosa, eppure si sbagliava. Il pirata non aveva solo le spine, era un intero rovo velenoso.

"Puoi almeno girarti?" domandò la principessa con una punta d'imbarazzo.

"No." fu la sua unica risposta.

Eirian strinse i denti e cominciò a svestirsi -prima i pantaloni, poi la camicia-, il tutto sotto lo sguardo attento e scrutatore del pirata. Seguì ogni suo movimento, dal modo in cui si tolsi il sorsetto a come si sfilò la camicia, al movimento che fece per slegare scarpe e pantaloni.

Lentamente indossò gli abiti puliti e si strinsi le braccia al petto per schermarsi dal suo sguardo penetrante. Titubante, Eirian si avvicinò al grande specchio che sovrastava la brandina e osservò ossessivamente la sua figura per una decina di minuti.

Odiava il modo in cui le cicatrici sul suo braccio si stagliassero nere sulla pelle pallida -erano cinque mezzelune color pece, corrispondenti ai cinque artigli della ninfa.

Non capiva come mai fossero rimaste di quel colore e non di un semplice rosso acceso o rosa pesca.

Bastian rimase in silenzio per tutto il tempo, come se stesse analizzando un dipinto e non capisse dove si trovava l'errore. Era forse la stesura del colore? Le forme? O era forse il tratto troppo pesante di carboncino sotto?

"Cosa c'è che non va?" alzò un sopracciglio ed Eirian osservò i suoi movimenti felini dal riflesso sullo specchio.

"Ti interessa?" rispose acida.

Odiava vedere così tanta pelle esposta, odiava il modo in cui la ragazza riflessa allo specchio non sembrava lei ma una sua brutta copia.

"Sì, perché i tuoi dubbi potrebbero far fallire il mio piano. E non posso permettertelo." rispose secco, quasi robotico.

"Strano, non ti preoccupi mai solo per te stesso"

Bastian non rispose, continuò a fissarla insistentemente e sapeva non avrebbe smesso finché non gli avesse parlato.

Regno di Rovine 1Where stories live. Discover now