Capitolo 11

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Eirian

La campagna si aprì come una distesa di grano e spighe agitate dallo zefiro caldo e languido della notte. La puzza di fumo e sangue impregnava l'abitacolo, soffocante e persistente sui loro abiti.

Il sangue le si stava solidificando sulle mani, mentre gocce tiepide le colavano lungo la gamba e finivano sul pavimento. Non c'era tempo per parlare mentre i cavalli galoppavano lungo i sentieri spopolati e silenziosi, la tensione era palpabile su di loro.

Varie colline apparvero, le sorpassarono tutte, fino ad arrivare a una piccola casetta in legno nel mezzo del nulla.

La mente di Eirian era un turbinio di pensieri, ma il dolore lancinante a braccia, gambe e petto, era sufficiente per non farle pensare a quello che aveva fatto.

La carrozza si fermò a pochi metri da una casa. Shiba la prese in braccio, facendo attenzione a non sfiorare la coscia, mentre gli altri bussarono alla porta. L'aria era tesa; Aislyn giocherellava con il bordo del suo abito in maniera ossessiva, Rhys non riusciva a stare fermo e continuava a fare avanti e indietro davanti all'ingresso -solo Bastian rimase immobile come una statua. I capelli scuri illuminati dalla luna, sembravano ricoperti di argento. I minuti erano interminabili, poi qualcuno aprì.

La donna soffocò un grido e si portò entrambe le mani alla bocca. Bastian la scostò e fece cenno ad Aislyn di entrare. Shiba la seguì all'interno e depose Eirian su un piccolo divanetto.

"Togli questa cosa prima che faccia infezione" ringhiò a denti stretti e indicò il pezzo di vetro. La scheggia sembrava incastrata in profondità e il dolore stava diventando insopportabile. Eppure, qualcosa, nel modo in cui la coscia formicolava, la fece sentire meglio.

Fa male ma mi piace più di quanto dovrebbe.

Una frase di suo padre le tornò in mente in quell'istante. Non combattere il dolore, abbraccialo, lascia che ti nutra. Non aveva mai capito cosa significasse fino a quel momento.

"Sicura? Farà male e non abbiamo antidolorifici." il volto di Shiba era carico di preoccupazione.

Aislyn si morse il labbro con forza, poi annuì. "Ha ragione. Toglila."

L'uomo era riluttante, ma si inchinò e posò le mani sulla scheggia. "Pronta?"

Eirian annuì e chiuse gli occhi. Prese un bel respiro e un grido le si bloccò in gola quando sentii il vetro venire rimosso. Scattò a sedere e ansimò violentemente a causa del dolore.

"Rhys prendi dell'alcol. E dov'è finito Lacroix?" Ace si guardò intorno e uscì dalla stanza.

Rhys aprì tutti gli sportelli della cucina fino a quando non trovò del whisky.

Eirian cercò di distrarsi osservando l'ambiente mentre l'alcol veniva versato nella ferita per disinfettarla. Erano in una stanza piuttosto piccola. Per risparmiare spazio erano state appese delle mensole contro il muro e dei chiodi sostenevano varie padelle. Sotto c'era un piccolo piano cottura, e su uno dei fornelli c'era una caffettiera. Il tavolo era coperto da un centrotavola e una composizione di arance e frutti esotici che non riconobbe.

La donna tornò mentre Shiba stava controllando il taglio in cerca di schegge di vetro, fortunatamente non sembrano essercene.

"Cosa le è successo?" la donna la indicò, nel volto orrore misto a preoccupazione.

"Piacerebbe saperlo anche a me." ringhiò Bastian comparendo sulla soglia della porta. Si appoggiò allo stipite con eleganza, ma i suoi occhi erano stanchi e spossati.

"Sono stata aggredita"

"Da chi?" la voce di Bastian si fece fredda come il ghiaccio, nessuna emozione trapassò la maschera impassibile che gli era calata sul volto.

Regno di Rovine 1Where stories live. Discover now