Capitolo 17

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Eirian

La sirena sorrise scoprendo i canini allungati ed emise una risata sgangherata che fece accapponare la pelle della principessa. Bastian fece un passo avanti e raddrizzò la schiena assumendo una postura di sfida. La creatura rimase impassibile, incrociò le braccia al petto e sollevò un sopracciglio. I capelli fatti di alghe e con conchiglie incastonate tra le lunghe ciocche gocciolavano ritmicamente sul pavimento scandendo i secondi.

"Salve, Capitano" la voce della sirena era come zucchero misto a droga. Le lenì i pensieri e li fece sprofondare in una nube estatica di beatitudine e pace. "Ti trovo bene per qualcuno che sta per morire"

Bastian diede una risata secca e avanzò senza alcun timore.

Le sirene si irrigidirono e alcune fecero dei passi indietro con lo sguardo sbarrato.

"Sirena, io sto sempre bene"

"Non per molto." la creatura schioccò le dita e due sue sorelle afferrarono Bastian e lo costrinsero in ginocchio. Il pirata digrignò i denti e cercò di liberarsi dalla loro presa ma le sirene non avevano alcuna intenzione di lasciarlo andare.

Una voce nella testa di Eirian le disse di aiutare Lacroix, tuttavia la bellezza delle creature marine l'aveva talmente rapita che non riusciva a fare un passo. La sirena le lanciò una rapida occhiata e i suoi occhi scivolarono sulla sua figura come acqua. Non la degnò di un secondo sguardo.

I suoi occhi iniettati di sangue si posarono sulla figura curva del pirata. "Portate il nostro caro Lacroix all'esterno" ordinò melliflua alle altre sirene. Si mossero come un corpo unico, come se fossero governate dallo stesso cervello.

Eirian le seguì all'esterno non potendo sopportare la loro assenza. Quando passarono tra le brandine, tutta la ciurma si svegliò al canto delle sirene e le seguirono sul ponte, ammaliati dalla melodia e dal loro aspetto sublime.

Il cielo si era fatto più chiaro, ma l'oceano assorbiva i pochi raggi di luce che trapassavano la fitta coltre di nubi. Il vento soffiava impetuoso facendo attaccare i vestiti gelidi e bagnati contro la pelle fredda e togliendole il respiro dai polmoni. Scie di brividi le percorrevano la schiena a ogni goccia di pioggia che le cadeva crudele sulla pelle.

Le sirene gettarono Bastian sul ponte e gli diedero un calcio nello stomaco per farlo rimanere chino e sottomesso. Il pirata rise con una crudeltà inumana.

"Chi vi ha mandato?"

"Non l'hai capito?" la sirena sembrò compiaciuta. "Afrodite ha pensato ti servisse un aiuto. Ha scoperto del tuo piccolo piano di collezionare i gioielli dell'Olimpo per Poseidone e non ne era affatto felice. Dopo tutto quello che le hai fatto pensavi ti avrebbe lasciato trovare la felicità?"

"Sperare non ha mai ucciso nessuno" rispose il ragazzo sputando un grumo di sangue sul legno. La chiazza cremisi venne portata via da una delle onde che sorpassavano la balaustra.

Eirian si guardò intorno e notò che l'intera ciurma era immobile e ammirava le creature torturare il capitano come se stessero assistendo a un miracolo. Persino Aislyn sembrava rapita dai corpi sinuosi e provocanti delle creature marine.

"A quanto pare sarai il primo." la donna iniziò a cantare e la sua voce si unì alla tempesta. Sembrò domare le onde, l'oceano e le intemperie con una semplice melodia. Acque e maree si immobilizzarono al suono del suo canto. Alcuni marinai sussultarono e camminarono verso il bordo della nave senza staccare lo sguardo dalla figura divina della sirena. Una forza sconosciuta le impedì di seguire il loro esempio e la tenne ancorata al ponte.

Non seguire la melodia, Eirian. Resisti, sussurrò la voce nella sua testa.

I marinai scomparvero, inghiottiti dalla furia delle maree. An Luchd-dìon -le protettrici- non avevano pietà per nessuno, nemmeno per i poveri sventurati che si trovavano sotto l'incantesimo di una sirena.

Regno di Rovine 1Where stories live. Discover now