Capitolo 30

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Isobel

La pioggia le aveva incollato i capelli sulla fronte, i vestiti al corpo e le aveva riempito gli stivali. Adesso non era più il sole a darle fastidio ma i nuvoloni scuri che coprivano il cielo come un presagio negativo.

Il tempo cambiava rapidamente nelle Isole, soprattutto in quel periodo tra primavera ed estate, ma non si era portata niente di impermeabile per coprirsi. Tuttavia, il freddo le impediva di addormentarsi dato che la notte prima non aveva dormito niente a causa della conversazione con Aislyn. Senza volerlo era scivolata nella sua testa, aveva visto e provato tutto ciò che le era stato fatto e quelle immagini rimasero nella sua mente per ore e ore, torturandola lentamente. Non aveva avuto il coraggio di parlare con la pirata dalla loro conversazione davanti al fuoco e dopo essersi messi in marcia era stata troppo impegnata a guardare suo fratello per preoccuparsi di ciò che provava.

Il lago si faceva sempre più vicino e non era la puzza nauseabonda che caratterizzava le sue acque a dirglielo ma la terra. Poco prima, il terriccio aveva cambiato colore passando da caffè a nero di seppia nel giro di qualche metro. Isobel sapeva che era l'acqua del lago a impregnare la terra e cambiarne la colorazione, impedendo a qualunque specie di pianta di vivere lì. Non c'era quasi più vegetazione intorno a loro, se non qualche rovo e cespuglio testardo che si rifiutava di morire.

"Odio questo posto" borbottò Rhys facendo rallentare il cavallo quando il terreno davanti a lui si riempì di rocce lisce e scivolose. Da lì avrebbero continuato per qualche centinaio di metri a piedi. Isobel poteva già vedere l'ombra scura del lago in lontananza.

"Non è così male" disse Izzy scendendo da Biancaneve. La cavalla scosse la criniera chiara e poggiò la fronte sulla spalla della sua padrona. "Almeno è silenzioso" Nessun uccello cantava, nessun fruscio li seguiva.

"Da dove vengo io il silenzio è un brutto segno"

"Se uno si abitua al russare di Digger o Shiba anche una fabbrica gli sembra silenziosa" contestò Rhys scambiandosi uno sguardo complice con la pirata.

Camminarono lungo uno stretto sentiero scavato tra le rocce, facendo attenzione a dove mettevano i piedi per non scivolare e spezzarsi il collo. Isobel andò per prima dato che era l'unica a essere già stata a Loch Teàrr e sapeva come muoversi in quel labirinto di fango e rocce. A ogni passo la puzza aumentò al punto che i ragazzi dovettero coprirsi naso e bocca con un panno per non rischiare di vomitare a ogni folata di vento e tanfo che li investiva.

Non molto dopo sbucarono sulla riva del lago, dove l'acqua era così scura e vischiosa che non rifletteva nemmeno l'immagine del cielo e delle nuvole che lo solcavano. L'intero ambiente -e l'assenza di suoni- rendeva Loch Teàrr un'ambientazione spettrale e inquietante.

Aislyn si collocò sul bordo di una roccia e incominciò a mischiare spezie e liquidi che aveva preso nella capanna di Isobel. Rhys la aiutava, domandandole a cosa servisse ogni ingrediente, mentre Isobel si mise in contatto con Eirian. La lontananza non era d'aiuto alla sua mente stremata, ma la ragazza rispose -la sua voce lontana come un eco.

Isobel? Va tutto bene?

Sì, Izzy trattenne un sospiro e un fremito d'eccitazione in vista dell'inevitabile bagno nel lago. Tu come stai? Ieri ho sentito una scossa lungo il legame Madre-Fanciulla... Ma Eirian non le aveva chiesto aiuto e il brivido che l'aveva percorsa era durato solo qualche secondo.

Non ti preoccupare, sto bene. Noi siamo quasi a metà cammino, voi?

Siamo appena arrivati al lago. Appena Aislyn finirà con l'incantesimo entreremo in acqua. Ti contatterò quando avremo il gioiello. Fai attenzione.

Regno di Rovine 1Where stories live. Discover now