Capitolo 36

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Eirian

Nel giro di quattro giorni la mansione si trasformò nel punto di ritrovo di tutti i migliori medici del territorio. La salute dei Kendrick peggiorò notevolmente nelle ore che succedettero il loro ritorno a casa ed entrambe le figlie erano tremendamente preoccupate per i loro genitori -o almeno così sembrava dall'esterno. Eirian sapeva perfettamente che le ombre scure sotto gli occhi verdi di Isobel erano a causa del continuo uso dei suoi poteri e non per le notti passate a preoccuparsi per la salute dei suoi genitori.

La principessa passava le sue giornate in biblioteca, dove Murdoch scriveva per ore e lei poteva leggere senza essere disturbata da nessuno. Solo Mysie andava qualche volta lì per studiare, ma la sua presenza era quasi impercettibile e rimaneva per poche ore. Alastar era una persona squisita con cui passare il tempo e anche stare in silenzio con lui era piacevole. Non c'era alcun imbarazzo tra di loro, ma una compagnia reciproca che soddisfaceva entrambi. A fine giornata parlavano di cosa avevano letto o scritto e passavano ore intere a scambiarsi idee.

Bastian non si faceva vedere quasi mai, se non per mangiare o allenarsi. Il resto del tempo rimaneva in camera sua, dalla quale provenivano strani rumori che a volte proseguivano per tutta la notte. Eirian si era giurata di non volerne sapere niente, ma quando una sera Bastian si sedette a fianco a lei nella sala dei ritratti, non poté fare a meno che domandarglielo.

"Ti stai divertendo, non è così? Tutte quelle donne... Mi chiedo se ti piace davvero la loro compagnia o se vuoi solo infastidirmi" Eirian sorrise amaramente e puntò lo sguardo sulla candela con la quale stava illuminando le pagine del libro.

"Mi chiedo la stessa cosa"

La ragazza si voltò irritata. "Di cosa stai parlando?"

Il pirata fece un languido passo in avanti, sedendosi sulla poltrona davanti alla sua e allungando le gambe come un gatto. Ombre scure e soffici danzavano intorno a lui, così come la lupa risiedeva ai piedi di lei. "Il biondino. Non pensavo fosse il tuo tipo." il ragazzo prese a giocare con il rubino che teneva al collo in modo disinvolto.

"Non mi conosci, Bastian, come pretendi di sapere i miei gusti?"

"E' quello che ti dici quando sei con lui? Pensi a me quando gli tieni la mano o ridi alle sue battute?"

Il sorriso arrogante con cui il pirata parlò la mandò su tutte le furie. Si alzò lentamente, in modo che lui potesse osservare come la sua leggera vestaglia le aderisse al corpo, rivelando le sue forme. "Pensi a me quando sei con loro? Pensi a me quando le baci o gemono il tuo nome?"

Il pirata digrignò i denti e le afferrò i fianchi violentemente, attaccandosela al petto. "Ti penso così tanto che mi fa venire la nausea."

"Sicuro non sia tutto quel rum?"

Bastian la ignorò, le alzò il mento con due dita e si inchinò per baciarla. Eirian aspettò un contatto che non arrivò mai, il pirata si allontanò e le leccò il lobo dell'orecchio facendola rabbrividire. "Dimmi, principessa, cosa vuoi che faccia?" Le sue mani percorsero le cosce della ragazza lentamente, torturandola. Le dita gelide del pirata alzarono il tessuto in modo seducente e quando raggiunsero il suo fondoschiena, Eirian si allontanò di scatto, ansimando.

"Smettila di guardarmi così, smettila di toccarmi. E smettila di dirmi cose che non voglio sentire!" gridò furiosa. Non riusciva a dimenticare il modo in cui necessitava il tocco del pirata e allo stesso tempo detestasse essere sfiorata da lui. Il problema era che lo voleva così tanto da odiarlo.

"Perché, principessa? Hai forse paura della tentazione."

"Le persone sagge lo sono."

"Le persone sagge sono anche spaventate da me. Ma tu no."

Regno di Rovine 1Where stories live. Discover now