Capitolo 15

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Eirian

Il mondo stava girando come una giostra ed Eirian si accorse a malapena che qualcuno l'afferrò prima che cadesse in terra -due mani ferme e possenti le strinsero le spalle. Bastian la fece voltare verso di lui e sussurrò qualcosa ad Aislyn. Quest'ultima emise un lungo e perforante fischio che attirò l'attenzione di tutta la ciurma.

"Forza, tornate sottocoperta!"

"Ce la fai a camminare?" le chiese Lacroix.

Eirian si diede una scossa e si staccò da lui.

"Andiamo in cabina." ordinò e fece strada al gruppo nella stanza di Bastian.

Si sedettero in silenzio intorno al tavolo, nessuno osava pronunciare parola. Persino Rhys era stranamente taciturno. Shiba aveva il suo solito sguardo distaccato. Bastian osservava il ragazzo con occhi carichi di preoccupazione e fastidio. Aislyn sembrava essere incuriosita.

"Allora" disse il ragazzo, i cui voluminosi capelli biondi erano raccolti in uno chignon dietro la nuca. Posò i suoi occhi color oro su Bastian e un'ombra di lussuria gli illuminò il volto. "Tu mi sembri familiare. Sei per caso-" si portò una mano alla bocca. "No, Capitan Uncino aveva solo una mano" scosse la testa deluso ma non distolse lo sguardo.

"Mi ha appena paragonato a-"

Aislyn trattenne una risata e si coprì la bocca con la mano. "Un vecchio pirata con dei baffetti orrendi? Credo proprio di sì"

"Lo dovrei uccidere?"

"Non un figlio di Ermes, Bash. Cosa accadrebbe se il dio decidesse di rubarci gli ultimi biscotti rimasti?" il terrore nella voce di Aislyn era genuino.

Bash alzò un sopracciglio e scosse la testa con disappunto. Gli angoli della sua bocca si alzarono leggermente. "Davvero il tuo unico pensiero sono i biscotti?"

"Come stavo dicendo" il semidio indicò la principessa con una delle sue dita cicciotte. "Buon compleanno! E questo è il tuo regalo. Inoltre, ho anche una lettera, vuoi che te la legga adesso?" il ragazzo si frugò nelle tasche dei pantaloni e tirò fuori una piccola pergamena con un sigillo a forma di mezzaluna.

Eirian non indugiò a strappargliela dalle mani e mettersela in tasca.

"La leggerò dopo. Da sola."

Isidore continuava a fissare Bastian come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto. Teneva le labbra socchiuse, e quasi si vedeva la bava pronta a colare sul tavolo.

"Sei sicuro di non essere Capitan Uncino? Perché potrei essere la tua Trilli." il ragazzo sorrise lussurioso e appoggiò i piedi sul tavolo. Portava degli strani calzari con piccole ali bianche simili a quelle di una colomba. "Guarda, ho persino le ali!"

Bastian scattò in piedi irritato ed estrasse la spada. La lama luccicò sinistramente sotto la luce dorata delle lampade a olio. Aislyn afferrò il pomolo prima che Bastian potesse pugnalare il semidio. Isidore fece uno scatto all'indietro e per poco non cadde giù dalla sedia.

"Oh, dei dell'Olimpo! Adesso ti riconosco." Isidore ridacchiò e si sistemò l'armatura. "Sei identico a-"

Bastian sbatté il pugno sul tavolo e fece tremare i bicchieri. Uno cadde in terra e si ruppe. "Pronuncia un'altra parola e uscirai da qui sotto forma di cadavere." la sua voce era letale.

Isidore inghiottì rumorosamente e si guardò intorno, come per cercare la via d'uscita più vicina.

"Smettetela!" Eirian si alzò e fulminò Bastian con lo sguardo.

Non era in vena di gestire i suoi sbalzi d'umore. "Dimmi" si rivolse al semidio. "come puoi avermi recapitato una lettera da parte di mio fratello. Il mio fratello defunto."

Regno di Rovine 1Where stories live. Discover now