Capitolo 21

930 30 3
                                    

Rhys

Rhys non poteva credere ai suoi occhi. Era di nuovo nella sua vecchia stanza, circondato da libri polverosi, progetti incompiuti e tanti, tantissimi rimpianti. Odiava stare seduto su quel letto e sperare tutto fosse tornato alla normalità con una sola parola di sua sorella. Anzi, un solo ordine. Perché a quanto pareva, sua sorella era in grado di comandare le persone e trasformarle in burattini senza coscienza. Questo nuovo potere di Izzy lo rendeva furioso. Non per il potere in sé, ma perché non lo aveva usato per salvarlo dal suo destino.

Rhys si ricordava ancora del giorno che perse l'occhio, del sole che sbatteva tra gli spiragli del capanno in cui lui e Cameron erano soliti incontrarsi ogni due giorni, alla stessa ora. Lo stalliere si occupava della cavalla di Isobel e aveva impiegato quasi un anno per fare delle avance a Rhys. Cameron era più grande di lui, che al contrario aveva appena incominciato l'adolescenza e ancora non capiva nulla di sessualità. Lo stalliere era arrivato come un fulmine nella sua vita e gli aveva aperto gli occhi sul mondo che lo aspettava fuori dal controllo dei suoi genitori, della società e delle credenze bigotte delle Isole.

Quel giorno faceva troppo caldo per lasciare porte e finestre del capanno serrate, così Cameron lasciò la piccola finestrina aperta per permettere al vento di entrare dentro. Rhys, infondo, era sempre attento a non essere visto da nessuno quando sgattaiolava fuori dalla sua stanza per raggiungere il capanno degli attrezzi dall'altra parte della mansione. Ma quel pomeriggio doveva aver fatto qualche errore che gli era costato la sua vita a corte, con la sua famiglia e con il ragazzo che on aveva perso solo un occhio ma la vita. Perché Cameron era un servo, un impiegato, un comune paesano, mentre Rhys era l'unico erede di un Lord. Così, quando suo padre li trovò a rigirarsi abbracciati e nudi nella polvere, sudati per il caldo e la vicinanza dei loro corpi, uccise Cameron senza pensarci due volte, poi sfregiò suo figlio.

Rhys guardò in lontananza, dove un tempo sorgeva il capanno adesso non c'era che erba incontaminata. Lord Kendrick doveva aver dato fuoco all'ammasso di legno e vetro tanto tempo prima che Rhys lasciasse il suo rifugio a casa di Madelaine e partisse per Nobriunia sulla nave mercantile. Si domandò cosa ne avessero fatto del corpo di Cameron, il ragazzo che Rhys aveva condannato a morte nell'esatto istante in cui si erano scambiati il loro primo bacio. Suo padre l'aveva sepolto nella mansione, o l'aveva bruciato per paura che contaminasse le sue terre così come aveva corrotto suo figlio?

Rhys si ritrovò a piangere prima ancora di potersi fermare. Piangeva perché temeva che accadesse tutto di nuovo, ma questa volta per quello che era diventato -un pirata, un brigante- e non per chi amava. Il ragazzo non era mai stato forte, non come sua sorella maggiore, non come la piccola Mysie. Rhys era sempre stato il fratello strano, iperattivo e dall'intelligenza fuori dal comune, ma mai il fratello coraggioso. Eppure, adesso doveva essere forte per Eirian, per la principessa che aveva promesso di proteggere. Bastian gli aveva ordinato di portarla via dalla nave, di curarla e salvarla perché lui non poteva. Rhys l'avrebbe fatto. Per una volta poteva essere forte e coraggioso.

Si vestì, abiti semplici e adatti sia al figlio di un Lord che a un pirata, e scese le scale per andare nella sala da pranzo. Non aspettò Eirian, volendo lasciarle il tempo di ambientarsi e stare un po' sola. Aveva imparato a non disturbarla quando si chiudeva in sé stessa per riflettere. Inoltre, avrebbero potuto parlare quella notte, lontano da orecchie indiscrete. Così Rhys si fece coraggio e varcò la soglia della sala.

Eirian

Ancora bagnata, e scalza, Eirian tornò nella stanza principale solo per rimanere meravigliata dalle decorazioni rosa antico delle pareti e l'affresco del cielo all'alba. Andò verso il delicato letto matrimoniale a baldacchino, le cui coperte in seta bianca cadevano in dolci pieghe sul pavimento chiaro. Sulla tastiera imbottita e terminante in una sorta di mezza conchiglia era stato appoggiato un abito pulito.

Regno di Rovine 1Where stories live. Discover now