Cαριƚσʅσ 68 (Pαɾƚҽ 1)

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Direzione Daegu.
La strada scorreva veloce e Jisoo aveva la testa poggiata sul finestrino dell'auto, completamente abbassato.
Teneva gli occhi chiusi, godendosi il tocco del sole sulla pelle, mentre il vento le carezzava i lunghi capelli.
Per la prima volta nella sua vita il ritorno da un viaggio non sapeva di amaro, anzi, non vedeva l'ora di tornare a casa, tra le sue cose, nel suo nido, che forse stava per diventare un po' il loro.

Taehyung guidava sereno, canticchiando qualche canzone alla radio e tamburellando le dita sul volante dell'auto a ritmo di musica.

Aveva salutato i suoi coinquilini con la promessa di rivederli un giorno a Daegu e di ospitarli.
Jisoo aveva dovuto fare violenza su sé stessa nel momento in cui lui e Joy si erano abbracciati: le era parso di notare che Joy avesse chiuso gli occhi e cercato di prolungare quel contatto più del dovuto.

"È l'ultima volta che si vedono", si era ripetuta, mentre li osservava torva, cercando di scacciare via quella gelosia immotivata.

Dopo aver caricato i bagagli, erano saliti in macchina, si erano scambiati un sorriso complice, allacciandosi le cinture, ed erano partiti.

Avevano salutato Busan e l'oceano, che piano piano era scomparso dalla loro vista, lasciando spazio al verde delle colline e alle campagne, panorami che a cui erano maggiormente abituati e che sapevano di casa.

Jisoo si sistemò sul sedile, tornando in posizione eretta.

«Pensavo dormissi...», le fece Taehyung, passando una mano sulla sua coscia, carezzandola.

«Mi sono solo rilassata. Sei stanco?»

«No. L'importante è che resti attivo, nel momento in cui mi fermerò e toccherò un divano o un letto penso che crollerò», ammise lui.

«Peccato...», sospirò Jisoo.

«Peccato cosa?», chiese lui, ridendo.

«Pensavo che avresti fatto altro una volta toccato il letto...», fece lei, provocandolo.

«Ah... e cosa esattamente?», le domandò lui, facendo più pressione con la mano sulla sua coscia.

Jisoo cominciò ad accostarsi a lui ammaliante.
Avvicinò il suo viso a quello di Taehyung, che con la coda dell'occhio cercava di captare i suoi movimenti, senza perdere di vista la strada.
Lasciò piccoli baci sulla sua mandibola, per poi scendere giù tra l'orecchio e il suo collo.
La sua pelle era liscia e profumata e continuava a tentarla.
Non sapeva nemmeno lei cosa le stesse venendo in mente.
Sapeva solo che il contatto con lui le mancava sempre, in ogni istante.

«Kim, sai che non bisogna distrarre il guidatore», disse Taehyung con la sua voce profonda, deglutendo.

«Oh sì scusa, hai ragione...», fece lei, staccandosi da lui con un sorrisetto soddisfatto e riprendendo posto sul sedile come se niente fosse.

«Ok, sei stata convincente.
Credo che mi bombarderò di caffè stasera...», disse Taehyung e scoppiarono a ridere insieme.

«Andiamo da me?», chiese lei, pregustando già il loro ritorno: fare l'amore, ordinare le pizze, tornare a fare l'amore e addormentarsi insieme.

«Va bene. Prima però devo fare una piccola deviazione per casa...»

«Ok...», rispose lei, pensando che Taehyung morisse dalla voglia di rivedere il suo piccolo Yeontan.

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬𝐨𝐨)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora