Il Vestito

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                                  ELIJAH
Feste. Dio, quanto odio le feste. Non fraintendetemi. Sapevo quanto fossero importanti. Dare al branco la possibilità di incontrare il loro leader? Di conoscere, rispettare e temere il loro Alfa?
Era essenziale.
Ma, di solito, dovevamo preoccuparci soltanto di due eventi all'anno. Il Ballo di Yule e il Solstizio d'Estate. Questa cena era un'idea del mio Beta Josh.
E, anche se amavo quel bastardo biondo dai capelli a spazzola, l'ultima cosa che mi andava di fare era l'organizzare feste extra.
" Allora, vogliamo la pedana rialzata oppure no?" chiese Josh mentre camminava e osservava la sua cartellina. "Da un lato, darti un posto sopra la gente comune consoliderà ulteriormente la tua superiorità. Dall'altro, essere al loro stesso livello, renderà il vostro rapporto più..."
"Josh, per favore", ringhiai, scuotendo la testa. "Possiamo parlare di qualcosa di diverso dalla disposizione dei posti a sedere?"
Josh si fermò, posò la cartellina e mi guardò dritto negli occhi.
Probabilmente era l'unico licantropo di tutto il branco che aveva abbastanza palle da stabilire un contatto visivo diretto con il suo Alfa.
Ma questo perché. quando Josh mi guardava, non era per sfida. Era il mio migliore amico. Conoscevo la differenza. "Di solito, vuoi esaminare ogni singolo dettaglio".
Era vero. Io curavo minuziosamente i dettagli. Non ero un micro-manager, ma se sei l'Alfa, devi essere sempre deciso. Su tutto.
Ma in questo momento? "Non me la sento, Josh", dissi. "Va bene?"
"Certo. È solo che... penso che questa serata ti farà bene. Per il morale del branco. E, chissà, forse per qualche donna fortunata...", sorrise maliziosamente.
"Stai giocando a fare Cupido, davvero? O è stata un'idea di Marilyn?"

Notai il corpo di Josh irrigidirsi alla menzione della sua attuale compagna. Era stata la mia, durante la stagione
precedente, ma non c'era rancore. Eravamo entrambi adulti.
E avevamo qualcosa in comune, a quanto pareva.
Josh si sedette di fronte a me, e dalle braccia incrociate capii che mi aspettava uno dei suoi caratteristici "discorsi di incoraggiamento". Grande.
"Guarda, Elijah" disse, agitando le braccia animatamente. "So che ne hai passate tante ultimamente, amico. Il Branco della Costa Est ha atfrontato un sacco di sfide, negli ultimi mesi. Ora è arrivata un'altra stagione e tu non hai una compagna. Diavolo, non ne hai nemmeno scelta una con cui convivere".
Sentii il mio labbro arricciarsi. Josh doveva averlo notato, perché abbassò lo sguardo e cambiò rapidamente argomento.
"Il punto è" continuò Josh, "che non sei stato in te stesso, ultimamente. Lo dico non solo come tuo Beta ma come tuo amico, fratello. Sono preoccupato per te. Se non trovi presto una compagna... se la tua vita sentimentale non è equilibrata, allora..."
Spostai lateralmente lo sguardo. Josh aveva ragione ad essere preoccupato.
Quando gli Alfa rimanevano senza partner durante il calore - anche senza una scopamica affidabile - la loro leadership ne soffriva.
Ma, alla fine, tutti gli Alfa dovevano trovare la
loro compagna, altrimenti i loro poteri si sarebbero lentamente indeboliti e sarebbero stati sostituiti da un Alfa più forte.
Ma Josh non sapeva tutto.
Avevo un segreto che valeva la pena mantenere in questa stagione. Un motivo per aspettare.
"La tua preoccupazione è nota, Josh" dissi, voltandomi verso di lui. "Ma non ficcare il naso nella mia vita privata, capito? Ora sto parlando come tuo Alfa".
Dopo quelle parole, fissai Josh. C'era una tensione palpabile, tra noi. Per un secondo, il suo sguardo indugiò sui miei occhi. E non solo come mio amico.
Osava sfidare il mio dominio?
Tuttavia, alla fine, Josh abbassò lo sguardo e annui.
"Certo, mio Alfa", disse a bassa voce.
"Bene" dissi io, sentendomi già meglio.
Mi alzai e camminai intorno al tavolo per studiare gli appunti di Josh, dando un'occhiata alla disposizione dei posti, con un'idea che cominciava a prendere forma nella mia testa.
"Se stiamo parlando di dettagli, c'è una piccola modifica che vorrei fare..."

                                    AYLA

So che probabilmente avrei dovuto distrarmi con l'evento al Rifugio del Branco, quella sera, ma tutto quello a cui riuscivo a pensare erano Mia e Harry. Non potevo crederci.
Mia si era accoppiata con quel maledetto di Harry Milton.
Per anni, i due erano stati migliori amici. Platonici al cento per cento.
Il fatto che ora, all'improvviso, i due non solo si frequentavano... ma si accoppiavano davvero?
Era quasi inaudito.
Di solito i compagni capivano di essere predestinati nel momento in cui si guardavano negli occhi per la prima volta. Riconoscevano il legame a un livello più profondo, animale.
Questo era vero per i miei genitori, per Jeremy e Bella, per quasi tutti quelli che conoscevo.
Persino quelli che si rivelavano essere compagni dopo anni passati tra un amante e l'altro facevano parte di una categoria più comune di quanto fosse successo a Mia e Harry.
Puttana fortunata, pensai.
Ammetto che ero un po' gelosa. Era un sogno, trovare un compagno che saveva già tutto di te. di cui ti fidavi.
sembrava cosi meraviglosamente semplice.
A differenza della mia situazione non proprio idilliaca: senza sesso, senza compagno, avvolta da un interminabile calore.
Aprii il mio armadio e cercai qualcosa da indossare alla cena. Non avevo niente di abbastanza elegante.
Un colpetto sulla porta della mia camera da letto attiro la mia attenzione.
"Sapevo che eri senza speranza, sorella" disse Bella, entrando. "Ecco perché sono venuta preparata..."
Nelle sue mani c'era un bellissimo abito da sera di seta verde chiaro, così lungo che sembrava non finire mai. Mi bastò uno sguardo per capire che era il vestito perfetto.
"Come hai..." cercai di dire, stupita.
"L'ho comprato per un ballo due anni fa, ma con la mia carnagione non mi donava molto. Infatti, non l'ho mai indossato. Così l'ho conservato per emergenza".

Potevo capire perché non avrebbe funzionato: Bella era bionda platino, e il verde si intona molto con i capelli rossi. Come i miei.
"Bene" incalzo Bella, "hai intenzione di starlo a guardare tutto il giorno oppure vuoi provarlo?"
Non ho esitai. Non avendo mai provato imbarazzo a stare nuda davanti a mia sorella, mi spogliai e mi infilai il vestito. Era come se fosse stato confezionato appositamente per me.

Tuttavia, io e Bella avevamo taglie diverse. Lei era alta e magra, mentre io ero più formosa.
Allora come mai questo vestito sembrava essermi stato dipinto addosso?
"L'ho fatto su misura, solo per te", disse Bella, facendomi l'occhiolino, come se mi avesse letta nel pensiero.
Mi guardai allo specchio e non riuscii credere al riflesso che mi fissava di rimando.
Il vestito terminava graziosamente alle mie caviglie, con una generosa scollatura sulla schiena che si assottigliava appena sopra il sedere, e il davanti che accentuava il mio décolleté.
Avevo ragione sul colore. I capelli rossi e i miei brillanti occhi blu facevano risaltare il verde.
"A papà verrà un infarto" disse Bella ridendo. "Sei fantastica. Ma..."
Si, potevo capire cosa intendesse Bella. Il vestito era innegabilmente sexy. Ma in quel momento non mi importava. Niente mi era mai sembrato più giusto al mondo.
"E perfetto" dissi. Bella sorrise e mi abbracciò. "Dai, facciamolo vedere alla mamma".
Non ci volle molto perché mamma e papà avessero le loro prevedibili reazioni.
"Sei DELIZIOSA!" urlò mamma.
Feci una smorfia. La scelta dell'aggettivo non poteva essere peggiore.
"Uh, si", disse papà, guardando ovunque tranne che a me direttamente. "Molto... bella. E solo che..."
"Va bene, papà". Mi misi a ridere.
"Sai", disse mamma, avvicinandosi a me, "guardandoti così, posso quasi dimenticare per un secondo che hai solo diciannove anni. Mi fa chiedere... se un certo Alfa proverebbe la stessa cosa".
"Mamma" dissi, alzando gli occhi al cielo. "Questa è solo un'occasione per la gente del posto di incontrare la loro leadership. Possiamo chiudere l'argomento?"
Ancora una volta, il mio potere di conversazione sulla famiglia sembrava funzionare.
Stavano gia chiedendo a Bella cosa avrebbe indossato. Ma poi mia madre si scosse, ricordando il suo argomento preferito: i pettegolezzi.
"Ayla" disse, "la tua madre impicciona ha sentito un piccolo pettegolezzo, però. Che il motivo per cui il nostro amato Alfa sta invitando tutti questi estranei nel Rifugio del Branco è per trovarsi un'amante per la stagione".
E proprio in quel momento la mia bolla di felicità scoppiò.
L'ultima cosa al mondo di cui avevo bisogno era che Elijah Norwood fosse in cerca di un'amante per la notte e si accontentasse di me. Soprattutto dopo il nostro incontro casuale sulla riva del fiume.
Non avevo intenzione di essere l'amichetta di nessun lupo, Alfa o meno. Io volevo un compagno per tutta la vita.
Mi accigliai verso mia madre. "Davvero, mamma? Solo per una volta, potresti non..."
"Sto solo dicendo" disse lei, con le mani alzate, sulla difensiva, "che non ha una partner per questa stagione. E così sbagliato fantasticare un po', Ayla?"
Si, mamma. Era sbagliato. E non era una fantasia. L'idea di me e dell'Alfa, insieme per giunta, era ridicola. Avevamo già stabilito un contatto visivo e non era successo nulla. Quindi non era possibile che fosse il mio compagno. Semmai. voleva solo...
CAZZO.
Ora, stavo pensando a noi due intenti a scopare.
La sola idea fu sufficiente ad accendere di nuovo il mio calore. Era rimasto dormiente fino a quel momento, esattamente come speravo di mantenerlo assopito per tutta la serata.
Non potevo presentarmi in un Rifugio pieno di lupi affamati in questo... stato.
"Devo andare a cambiarmi" balbettai, voltandomi e correndo fuori dalla stanza.
"Aspetta, Ayla" mi chiamò mia madre. "Stavo solo scherzando!"
Corsi nella mia stanza e sbattei la porta, cercando di togliermi di dosso il vestito. Ma era troppo stretto. E avevo bisogno di essere slacciato.
"Ayla". Sentii la voce di Bella dall'altra parte della porta. "Non lasciare che mamma ti confonda le idee. Sii semplicemente te stessa. Sarà fantastico. Come hai detto tu, è perfetto. Giusto?"
"...giusto" risposi, calmando il mio respiro. "Grazie, Bella".
Presi uno scialle, per coprirmi almeno le spalle e diminuire la sensualità del vestito.
Speravo solo che, per quando saremmo arrivati al Rifugio del Branco, il calore si sarebbe attenuata...
Mentre ci avvicinavamo all'enorme palazzo, lontano dall'animato brulicare della nostra città, unica fonte di illuminazione nella tranquilla campagna, e la mia famiglia chiacchierava animatamente, fin troppo entusiasta, accadde di nuovo.
Il calore pulsava e pungolava e penetrava in ogni angolo del mio essere. Come se sapesse, dal solo vedere il Rifugio, che ciò che mi aspettava all'interno... meritava il suo risveglio.
Ti prego, non farlo, implorai il mio corpo. ti prego, non qui. Non ora.
Ma, come stavo per scoprire, il mio corpo aveva altri piani...

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