Papà contro Papà

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AYLA

Non potevo crederci.
Dopo tre anni di accoppiamento, stavamo finalmente andando a visitare la capitale dei lupi mannari. Ero così eccitata che non riuscivo a stare ferma.
Sì, mancavano ancora due settimane al Banchetto d'Estate di Lumen. E sì, tecnicamente dovevamo aspettare l'approvazione dell'Alfa del Millennio. E, si, lo so, ovviamente stavamo andando a prendere Konstantin.
Non andavamo a rilassarci sulle famose spiagge della Costa Occidentale.
Ma... se ci capitava di farlo lungo la strada, che male c'era?
Avevo già preparato due valigie, e Elijah mi guardava come se fossi pazza.
"Ti rendi conto che potresti aver bisogno di alcuni di quei vestiti, prima di partire?"
"No", dissi, roteando gli occhi. "Questi sono tutti per il clima della California".
"Lumen è in Oregon, Ayla".
"Che differenza fa?"
Elijah rise e scosse la testa Ma credo che fosse felice di vedermi eccitata per qualcosa. Fece un passo verso di me, gettando la mia borsa da parte, e avvolse le sue braccia intorno alla mia vita.
"Non vedo l'ora di vederti in bikini", disse, gli occhi che brulicavano di lussuria.
Sentii un brivido di calore sotto la pelle. Ma non era così potente, così radioso, così totalizzante come prima. Sembrava un'ombra di quello che era stato.
E mentre guardavo le mani di Elijah che mi cingevano la vita, mi ricordai di nuovo di quanto recentemente quella pancia, avesse portato una vita dentro di sé,
Una vita che ora non c'era più.
"Elijah...", dissi, indietreggiando dolcemente.
Lui aggrottò la fronte, rendendosi conto. "Non sei pronta. Mi dispiace. Ho avuto troppa fretta. I-"
Mi chinai in avanti e lo baciai, zittendolo. La scintilla era bassa, ma rimaneva viva e vegeta. Con abbastanza tempo, sarebbe diventata una fiamma e ci avrebbe consumati entrambi di nuovo.
Ne ero sicura.
"Sii paziente con me", dissi, appoggiandomi all'indietro. "Sono ancora io".
Vidi la fame carnale dentro i suoi occhi, ma lui annui dolcemente. "Qualsiasi cosa tu abbia bisogno, amore mio".
Quando tornai a fare i bagagli, Elijah mi diede una gomitata "Hai detto qualcosa a proposito di una torta?"
***
Bella aveva insistito per consegnare tutte le torte al Rifugio del Branco, in modo di trovarle li una volta andati al lavoro. Mentre lasciavamo la nostra casa, però, avrei voluto portarne una con me, così non avremmo dovuto andare a lavoro di domenica.
Ma quando entrammo nella sala dei banchetti, dove Bella aveva detto di averle lasciate, mi fermai sotto shock.
"SORPRESA!"
La sala era piena di gente. C'erano i miei genitori. C'era mia sorella. Roxane, Josh, Marilyn, Nina, c'erano tutti!
"Cosa...", mi girai verso Elijah. "Cosa sta succedendo?"
"È stata un'idea di tua madre", disse Elijah con un sorriso.
"Ma non è il mio compleanno o altro".
Mia madre si avvicinò, avvolgendomi in un abbraccio."Lo sappiamo, è solo un piccolo pranzo. Un modo per dire che siamo tutti qui per te e che ti vogliamo bene".
"Anche se stiamo attraversando... momenti difficili", disse Elijah, "è importante ricordare tutto quello che abbiamo".
Avvolsi le braccia intorno a lui, con il cuore che sembrava potesse scoppiare dalla gioia. "Andiamo", disse Elijah, prendendomi la mano. "Voglio provare questa torta alla fragola e rabarbao di cui si vantava tua sorella.
***
Stavo per dare ad Elijah il suo terzo pezzo di torta, quando sentii il mio telefono vibrare nella mia borsa
"Un secondo", dissi, pulendomi le mani sull'unico tovagliolo disponibile.
"Ayla", borbottò Elijah con un boccone, "sono coperto di torta. Per favore",
Sembrava un bambino dopo il dessert. Mi ci volle tutta la mia forza di volontà per non ridere in faccia al mio compagno. Invece presi un altro tovagliolo e glielo consegnai mentre pescavo il mio telefono.
Ero oltremodo sorpresa di vedere chi mi aveva mandato un messaggio.
Rowan: Ehi Ayla...
Rowan: È tuo padre...
Rowan: Voglio dire, Rowan...
Ayla: Ciao, Che succede?
Rowan: Volevo solo vedere come stavi.
Abbassai il telefono, guardandomi intorno nella stanza. Ovunque guardassi c'erano le persone della mia vita, le persone che amavo, le persone che mi avevano, in parte, creato.
Anche se conoscevo Rowan a malapena, sapendo ora cosa aveva sacrificato per salvarmi, provai una fitta di senso di colpa.
Potevo anche non considerarlo parte della mia famiglia. Ma lo era, che mi piacesse o no.
Ayla: Ehi, vuoi fare un salto al rifugio del branco? C'è un piccolo pranzo in corso
Rowan: lo...
Rowan: Mi piacerebbe molto.
Ayla: Grande, sai dove trovarmi.

ELIJAH
Quando entrò, non sapevo come avrebbe reagito la stanza. La maggior parte di loro non sapeva chi fosse lo straniero barbuto.
Ma io sì.
E sapevo che Melissa e Robert, i genitori adottivi di Ayla, avevano saputo tutto di lui. Il padre biologico di Ayla. Rowan.
"Ciao, Rowan", disse Ayla, dandogli un imbarazzante bacio sulla guancia. "Um, permettimi di presentarti i miei genitori. Melissa e Robert. Questo è Rowan. L'uomo di cui vi ho parlato".
Non biasimavo Ayla per non sapere come affrontare questo scenario estremamente bizzarro.
Quando i genitori di uno incontrano i genitori dell'altro, potevamo testimoniare entrambi, spesso non andava come previsto.
Robert fù il primo a stringere la mano di Rowan. "Benvenuto", disse semplicemente.
E Melissa si limitò ad annuire sommessamente Nonostante fosse la donna più amorevole a aperta del mondo, credo che la mamma di Ayla fosse incerta su come reagire alla sua presenza. "Beh, vi lascio parlare", disse Ayla. "Oppure no. Qualunque cosa vogliate. Rowan, ecco la torta!"
"Grazie, Ayla", disse, sorridendo calorosamente e allontanandosi pei prenderne un po'.
Poi si voltò verso di me, e i suoi occhi si allargarono come per dire, che diavolo mi è passato in mente?!
Mi misi a ridere. "Ehi, penso che sia stato un bel gesto".
"Elijah!"
Mi guardai e vidi Josh che mi faceva cenno di avvicinarmi al tavolo. Ero ancora coperto di torta, comunque, quindi era una buona scusa per lasciare la mia compagna per un secondo.
"Vado a prendere altri tovaglioli" dissi, baciandole la guancia "Sono tutto appiccicoso", "Tutto, eh?"
Dopo il momento di questa mattina, ero sorpreso di vederla flirtare Ma forse il suo dolore era come il calore. Andava e veniva.
"Torno subito", dissi facendole un occhiolino.
***
Raggiunsi Josh, che aveva tutta l'aria di voler parlare di affari
"Ancora nessuna notizia da Raphael?", chiesi "No", disse Josh, scuotendo la testa. "Ma ho alcune idee su come possiamo mettere all'angolo Konstantin. Quindi, stavo pensando..."
"Non può essere messo all'angolo".
Ci fermammo entrambi, sorpresi di trovare Rowan, con una forchetta in mano, che mangiava un pezzo di torta. Stava origliando.
"Um", disse Josh, infastidito. "Cosa vuoi dire?"
"Se il vampyr può possedere più forme, non può essere circondato, giusto?", chiese Rowan.
"Ha ragione", dissi io. "Rowan, cosa suggeriresti?" Ma prima che lui potesse aprire bocca, Melissa si avvicinò con passo deciso e con aria adirata. "Ehi!" Urlò. "State parlando di affari?"
"Solo un po'", dissi, confuso dalla sua reazione. La mamma di Ayla di solito era spumeggiante. Non in questo momento, però.
"Eravamo d'accordo che non si sarebbe parlato di affari oggi, ricordi?"
"Assolutamente", risposi. "È solo..." "Elijah, dopo tutto quello che ha passato nostra figlia, vuoi lasciar perdere per un momento?"
"Tesoro", disse Robert, avvicinandosi, "non c'è bisogno di arrabbiarsi. Sono sicuro che è stata solo una cosa veloce, giusto?".
"In realta, era una conversazione piuttosto importante", argomentò Rowan, prendendo un altro boccone. "Non vedo perché fosse necessario interromperla".
Diedi un'occhiata a Ayla. Per fortuna era troppo occupata a chiacchierare con Roxane per notare quello che stava succedendo qui. La faccia di Melissa stava diventando rossa.
"Mi scusi, lei chi è?", chiese a Rowan "L'uomo che è appena entrato nelle nostre vite e si aspetta di essere trattato come uno di famiglia?
"woah, woah", dissi, alzando le mani. "Penso che tutti dovrebbero calmarsi per un secondo".
"Te l'ho detto, Elijah", disse Melissa, con la voce sempre più frenetica. "Questo non è il tipo di ambiente di cui Ayla ha bisogno adesso! Non dopo..."
Melissa si fermò a metà frase, soffocando le parole. Un singhiozzo involontario le sfuggì dalle labbra. Impallidii. Non era questo il modo in cui mi aspettavo che questa giornata andasse a finire.
Non avevo capito quanto Melissa fosse stata colpita dall'aborto spontaneo.
Mi rivolsi a Ayla per chiedere aiuto, ma questa voltà, per fortuna, stava già venendo qui. Sembrava confusa su cosa fosse tutto quel trambusto.

AYLA
"Cosa sta succedendo?"
Mi avvicinai a mia madre che piangeva mi rivolsi ad Elijah "Cos'è successo?"
oggi non era il giorno adatto..."
"Non volevo offendere", disse Rowan. "Ma questa è una questione familiare che merita di essere discussa. Non nascosta sotto il tappeto".
"Chi sei tu per parlare di famiglia?", ruggi mio padre, venendo al fianco di mia madre e stringendola a sé. "Sei un estraneo! Non abbiamo idea di chi tu sia veramente".
"Papà, per favore...", cominciai, cercando di interromperli.
Ma entrambi gli uomini ora si stavano guardando negli occhi.
"Tu e tua moglie dovete calmarvi", disse Rowan. "Come osi parlare a mia moglie in quel modo? Chi diavolo ti credi di essere!"
Ora erano a pochi centimetri l'uno dalla faccia dell'altro, e sembrava che qualcuno stesse per tirare un pugno.
Fissai con incredulità.
I miei padri, quello biologico e quello adottivo, stavano per uccidersi a vicenda...

La Vergine Del BrancoWhere stories live. Discover now