Il Manipolatore

9.8K 342 22
                                    

ELIJAH

Con il Ballo di Yule ad appena un paio di giorni di distanza, ero di nuovo bloccato a lavorare fino a tardi in ufficio.
La mia unica consolazione era che quest'anno non avevamo ospiti a sorpresa. L'Alfa del Mllennio sarebbe rimasto sulla Costa Ovest per i festeggiamenti di quell'anno.
Ayla mi aveva scritto che sarebbe andata a una sessione di terapia e poi alla galleria, il che almeno mi faceva sentire meno colpevole, ma non volevo che questa fosse la nostra vita entrambi a lavorare fino a tardi ai lati opposti della città.
Quello che Josh mi aveva detto prima pesava ancora su di me. Era dura vedere il mio amico, normalmente spensierato, così oppresso, e anche se non volevo ammetterlo molto di ciò che aveva detto era sensato.
C'era una brutta energia nell'aria. Era presente nelle ultime settimane.
Non era qualcosa che potevo annusare o vedere, ma me la sentivo nelle ossa.
E stava influenzando tutti quelli a cui tenevo.
Forse il Ballo di Yule sarebbe stata la cosa giusta per far uscire tutti dal loro torpore. O forse sarebbe stato un disastro ancora più grande di quello dell'anno precedente.
Almeno una cosa era sicura: Ayla sarebbe stata bellissima.
Tirai fuori da sotto la mia scrivania la scatola del
vestito. Bella lo aveva disegnato esclusivamente per il debutto di Ayla al Ballo di Yule come mia compagna.
Non sapevo un accidente di vestiti, ma Bella mi aveva assicurato che le sarebbe piaciuto.
Mentre spegnevo le luci nel mio ufficio, mi ricordai che Ayla era uscita in tutta fretta prima. Farei meglio a controllare se non si è dimenticata niente.

***

"Ho bisogno di più tempo"
Mentre mi avvicinavo all'ufficio di Ayla, notai che la porta era socchiusa nonostante le luci fossero spente.
C'era qualcuno dentro, che stava conversando, ma riuscivo a sentire solo una voce, e non era quella di Ayla.
Tirai fuori i miei artigli e strisciai silenziosamente sul bordo della porta per ascoltare.
"Questo non faceva parte dell'accordo... Fatti tu il tuo lavoro sporco... Per favore, ci deve essere un altro modo... Capisco".
Erano parole senza senso. Era ora di porre fine a tutto questo.
Sfondai la porta e trovai Nina in piedi al centro della stanza, da sola.
Si voltò a guardarmi, sbigottita.
"Che diavolo stai facendo nell'ufficio della mia compagna, lupo Omega?", ringhiai.
"Devo essere sonnambula", balbettò.
"Con chi stavi parlando? Chi altro c'è qui?" Annusai l'aria, ma l'unico odore nella stanza era quello di Nina.
"Lo giuro, non so come io sia arrivata qui", disse, iniziando a tremare.
"Stronzate", sputai, circondandola. "Sei una ladra. Allora cosa sei venuta a rubare qui?"
"Ho fatto degli errori nella mia vita, ma io non sono così", disse piangendo.
Non credo a quelle lacrime di coccodrillo neanche per un fottuto secondo.
"Da quale branco sei stata esiliata?", le domandai.
"Il branco Colombia", rispose. "Tu non sai... non sai com'era lì. Ho rubato solo per tenermi in vita".
Dubitavo che fosse una coincidenza che avesse scelto uno dei branchi più lontani e remoti possibili. Ci sarebbe voluta una settimana per verificare la sua stona.
"Torna nei tuoi alloggi", ringhiai. "Ma non metterti troppo comoda. Non resterai qui ancora per molto".
Mentre zoppicava fuori dall'ufficio di Ayla, si voltò verso di me. "Mi dispiace di essere un inconveniente, mio Alfa".
"Non sono il tuo Alfa", ringhiai. "Potrai anche aver ingannato Marilyn, ma io vedo quello che sei".

AYLA

Ancora una volta mi trovai seduta di fronte a Konstantin che mi guardava dritta negli occhi, anche se avevo giurato di non tornare mai più qui.
Conosceva le mie paure più profonde. I miei rimpianti più profondi. I miei desideri più profondi.
Era un campo di gioco impari. e non mi ero mai sentita così vulnerabile come quando ero nelle sue sessioni, ma se quello che mi aveva detto era vero, allora avrei finalmente scoperto chi fossero i miei genitori.
"Sei pronta a entrare nei tuoi ricordi?", chiese.
"No, ma facciamolo prima che cambi idea", dissi sospirando. "Se ti do accesso ai miei ricordi, questa sarà l'ultima volta".
"Sì, te lo prometto. So quanto deve essere faticoso per te".
Konstantin si chinò e mi prese le mani. "Va bene, scopriamo la verità..."
Iniziai a perdere conoscenza.
"...insieme"

La Vergine Del BrancoWhere stories live. Discover now