𝘁𝘄𝗲𝗻𝘁𝘆-𝗼𝗻𝗲// 𝙉𝙤𝙩 𝙨𝙖𝙮 𝙣𝙤 (ᴘᴛ. 2)

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Le luci si spensero.
«Jungkook? Ci sei?» domandò Jimin.
Non sentì risposta. «Jungkook?»
«Park, ora rilassati. C'è qualcuno.»
Jimin andò nel panico più totale.
«Jimin-ssi, ho detto rilassati. Non è un blackout per via del maltempo. Qualcuno ha spento le luci dell'hotel. Dobbiamo nasconderci. Mantieni la calma e seguimi» Jungkook prese per mano il biondo e iniziò a tastare le pareti della stanza alla ricerca dell'armadio dove lui aveva riposto il cappotto. Appena lo trovò, si infilò al suo interno assieme all'altro e si assicurò di aver chiuso le ante.
«Jungk-»
Jungkook gli pose un indice sulle labbra.
«Sh»
Jimin era a disagio. Lo spazio era piccolo e per questo erano stretti.
Il corvino fece aderire il suo corpo a quello dell'altro tanto da poterne sentire il fiato sul collo.
Si sentirono delle voci all'esterno.
«Erano qui fino a poco fa. Forse sono fuggiti.» Era la voce di Xiao, il receptionist.
«Forse si sono nascosti. Forbidden Flower è astuto.»
Jungkook si strinse ancor di più verso il biondo e gli tappò la bocca con una mano. Cercarono di nascondersi al meglio dietro il cappotto.
Una delle ante si aprì.
«Non c'è nessuno, Min»
Jimin spalancò gli occhi. La voce gli era famigliare infatti. Era Yoongi. Era andato in Cina per cercarlo. Iniziò a dimenarsi, ma il corvino gli bloccò i polsi con l'altra mano.
La porta si chiuse, e i passi si fecero più lontani.
Il biondo ormai aveva perso le speranze e soffocò una lacrima.
«Aspetta» sussurrò Jungkook.
La porta si chiuse per altre quattro volte e poi ci fu silenzio.
I due uscirono dal nascondiglio.
Jungkook fece un respiro di sollievo mentre Jimin teneva lo sguardo fisso a terra, con un'espressione persa.
«Ammetto che per una volta ho avuto paura» disse ridendo il corvino.
«Era Yoongi.»
«Sei astuto. Bravo. Ora è meglio che andiamo via-»
«Puoi evitare di usare il noi collettivo? Tu vai. Yoongi è qui e-»
«E cosa? Hai intenzione di tornare in Corea con il tuo principe azzurro? Non sei in una fiaba. Ormai, tu collabori con me. Ti sei sporcato le mani. Dobbiamo tornare in-»
«Yoongi è qui e-»
«Cosa? E cosa? Min non sa che tu sia qui. Tienilo a mente. Ora tu sei in mio possesso. Non lavori più per la polizia, non lavori più per Min. Tu lavori per me, tu sei di mia proprietà»
«Che speri di ottenere?» domandò Jimin cercando di nascondere le lacrime. «Voglio solo capire. Il tuo obbiettivo è Yoongi. Perché sono io ad essere qui?»
«Non c'è una risposta a questa domanda. E se c'è, non la so.»
Le risposte sono tante e si sovrappongono l'un l'altra nella mia mente. Fammi scegliere quella più giusta, e ti darò una spiegazione, pensò il Jungkook fissando il viso distrutto dell'altro.

ANGOLO AUTRICE
OKKAY.
BUONA NOTTE GENTAGLIA.

🅑︎🅛︎🅐︎🅒︎🅚︎ & Ⓦ︎Ⓗ︎Ⓘ︎Ⓣ︎Ⓔ︎ || ʲⁱᵏᵒᵒᵏWhere stories live. Discover now