𝘁𝗵𝗶𝗿𝘁𝘆-𝗼𝗻𝗲// 𝙇𝙞𝙥𝙨

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E il viaggio proseguiva, sotto la luce dei lampioni che a stento illuminavano le stradicciole di campagna. Ormai di Hong Kong, noi tutti conosciamo il suo ritratto moderno, la sua maschera fascinosa. Ora vi do il benvenuto ad un altro lato di questa meravigliosa città, ovvero, vi presento un'altra delle sue numerose maschere.
La strada non era di sterrato, bensì asfaltata di un grigio vecchio e rovinato con solchi qui e lì che da lontano parevano macchie.
Tutto pareva tacere. Sembrava che anche il vento avesse deciso di fare silenzio.
Il freddo entrava in macchina dai finestrini semi-aperti.
Jimin teneva la testa appoggiata al finestrino mentre fissava la luna in quella notte di plenilunio. Le stelle parevano ammirarli, brillando intensamente assieme alla luna.
«Hai freddo?» domandò Jungkook lanciandogli uno sguardo.
«No, sto bene. Si riesce a sentire l'odore della pioggia»
«Sì»
Ci furono minuti di silenzio dove il motore della macchina faceva da sottofondo.
«Sei stanco?» riprese a parlare il biondo.
«Non proprio. Tu?»
«Un tantino. Mi sento senza forze»
Il corvino sorrise e sussurrò: «Mi dispiace»
«L'avrai detto almeno trecento volte» rise Jimin.
«E non mi stancherò di dirlo» si passò una mano tra i capelli e l'altro rimase ad osservarlo. «Ora facciamo una pausa. Sono due ore che vaghiamo senza una meta» sbuffò.
Dopo alcuni metri, prese una stradicciola buia.
«Dove siamo?» domandò Jimin.
«Dovremmo essere ancora nei pressi di Hong Kong. Siamo diretti verso Shangai»
«Quanto manca per arrivare?»
«All'incirca... più di 22 ore»
«Ma perché non possiamo prendere un aereo o un treno-»
«Park, non sono domande da fare queste» Jungkook fermò la macchina.
«Perché ci siamo fermati?»
«BASTA domande. Devo fare benzina.» Il corvino si slacciò la cintura. «Vuoi qualcosa?»
«Che intendi?»
«Vabbe', ho capito, scendi»
Scesero dal veicolo e Jimin ebbe un brivido per via del freddo ghiacciante. Jungkook gli posò una giacca sulle spalle: «Dai, muoviti»
I due entrarono della stazione di servizio che predisponeva di un bar e una serie di scaffali con prodotti di primaria importanza, come bevande e cibo, per i viaggiatori.
«Da fuori sembra più piccolo» sospirò Jimin sorpreso.
«Prendi ciò che serve e fai veloce»
Il biondo annuì e iniziò a sgattaiolare tra uno scaffale e l'altro.

«Caramelle?» Jungkook lo osservava sorpreso mentre si allacciava la cintura di sicurezza.
«Perché ti sorprendi?»
«Avresti potuto prendere cose- Neache perdo tempo a spiegartelo, fa come vuoi. Non smetterai mai di sorprendermi. Dammene una, va'»
«Che gusto? Fragola, lampone, coca-cola, pesca-»
«Pesca»
«Pesca? Eppure avrei scommesso fragola»
«Vedi, ti sorprendo anche io a mio modo» Jungkook afferrò la caramella e la scartò, posandola delicatamente sulla lingua.
«Com'è?»
«Il sapore è simile al tuo burrocacao»
Il biondo sorrise, arrossendo.

ANGOLO AUTRICE
GENTE. Spero almeno che voi abbiate capito le ultime righe. IL MIO COMEBACK DOPO PIÙ DI UN MESE. A dir poco sconcertante. Scusate se ve lo chiedo solo ora...CHE NE PENSATE DI YET TO COME?

🅑︎🅛︎🅐︎🅒︎🅚︎ & Ⓦ︎Ⓗ︎Ⓘ︎Ⓣ︎Ⓔ︎ || ʲⁱᵏᵒᵒᵏWhere stories live. Discover now