🅑︎🅛︎🅐︎🅒︎🅚︎ & Ⓦ︎Ⓗ︎Ⓘ︎Ⓣ︎Ⓔ︎ || ʲⁱᵏᵒᵒᵏ

𝘁𝗵𝗶𝗿𝘁𝘆-𝘀𝗶𝘅// 𝘿𝙧𝙚𝙖𝙢𝙞𝙣𝙜

Jungkook aprì la portiera della macchina e osservò la scena: un camion pieno di petrolio era appena uscito fuori strada. Lui era riuscito a schivarlo evitando che quell'enorme vettura coinvolgesse il loro veicolo il quell'incidente.
«State tutti bene?» domandò agli altri impauriti da ciò che era accaduto.
«Jeon, non so cosa diamine sia successo ma sei un grande» disse il più grande, svegliato dalle derapate brusche della macchina. «Per un momento pensavo fossimo noi ad aver sbandato»
Namjoon uscì dalla macchina e, con il braccio poggiato sulla portiera, iniziò a guardare il camion disteso sul fiacco di una montagna di rocce.
«Se non ce ne andiamo, rischiamo di esplodere assieme al tizio vittima di questa sciagura»
«Dovremmo controllare sia vivo» disse Jimin slacciandosi la cintura di sicurezza e uscendo dalla macchina.
«Tu sei scemo tesoro» disse Seokjin.
«Jimin, vuoi proprio morire tu, vedo. Ma riesci a percepire la-la...la gravità della situazione?» esclamò Hoseok saltando a sedere.
«Park, è improbabile sia vivo» Jungkook strizzò gli occhi «E qui sta per esplodere tutto, quindi entra in macchina»
«Non fino a quando non mi assicurerò che quell'uomo sia morto» il biondo iniziò a correre con determinazione verso il camion.
«Ma che cazzo fa'?!» urlò il corvino «Hoseok, mettiti alla guida e allontana la macchina da qui, mettetevi al sicuro. Non obiettate» ordinato ciò, iniziò ad inseguire Jimin che nel frattempo era giunto vicino all'enorme vettura e, a stenti, vi si era arrampicato al di sopra sino alla portiera.
«Park scendi da lì»
«Dammi qualcosa per aprire la porta»
«Park scendi.»
«Potrei rompere il finestrino...»
«Park, porca puttana scendi!»
«No che non scendo!»
«Jimi-Park, tra un momento esplode tutto!»
«Allora aiutami invece di urlare! Altrimenti lasciami qui!»
"Sto ragazzo mi porterà fino all'estremo" .
Il corvino saltò sul camion e con un colpo di gomito distrusse il finestrino.
Jimin entrò all'interno e ,nonostante il frammento di vetro all'altezza dell'inguine, strattonò il camionista.
«Hey, mi sente, hey- Gli hanno sparato alla testa-C'è una-una bomba »
«Cosa- Park esci subito!»
Il biondo uscì e insieme corsero lontani dal veicolo che esplose in un enorme boato.
Una volta lontani, i due caddero a terra con i volti illuminati dalle fiamme.
Jimin guardò la sua ferita e alzò la maglia: «Porca puttana».

Erano tutti in macchina. Hoseok aveva recuperato i due subito dopo l'esplosione.
«Dobbiamo fermarci ad una stazione di servizio» annunciò il corvino.
«Jimin comunque sei proprio sfigato» rise Lewis.
«Speriamo che non faccia infezione» sussurrò Jungkook. «Tutto questo perché non mi ascolti mai. Fai sempre il cazzo che ti pare e poi ci ritroviamo in situazioni del genere.» Guardò Jimin che teneva la testa appoggiata al finestrino. «Park? Park?!»

Si fermarono dopo una ventina di minuti nei quali Seokjin, Hoseok, Lewis e Namjoon cercarono di tenere Jimin cosciente ma con scarsi risultati.
«Stendete il sedile, torno subito» esclamò Jungkook entrando nel negozietto della stazione di servizio dal quale ne uscì con alcolici e disinfettanti.
«Ti pare il momento di bere, Jeon?» domando il più grande facendo cenno a Lewis di farlo scendere dall'auto.
«Penso voglia usarli come anestetico per non far sentire dolore a Jimin nell'estrarre quel- MA QUANTO CAZZO È GROSSO- MA HA UN FINESTRINO IN CORPO!» esclamò Namjoon uscendo anche lui dall'auto. Si avvicinò a Jin e gli chiese una sigaretta.
«Cos'è, adesso ti importa di lui, Jeon?» domando Lewis. «Non pensavo fossi una persona così debole».
«Lewis, se non chiudi quella cazzo di bocca, la userò come posacenere» lo minacciò Seokjin.
Jungkook aprì una bottiglia di vino e iniziò a versarla nella bocca del biondo. Finita la bottiglia domandò agli altri se bastasse, ma risposero che quella quantità di alcol non avrebbe fatto ubriacare neanche un topo.
Aprì una bottiglia di soju e in quel momento Jimin inizio a tossire e a dire cose senza senso.
«Ok, è andato»
Jungkook poi con un colpo solo estrasse il frammento il vetro e subito mise una mano sulla ferita. Perdeva sangue.
«Andate dentro a prendere garze e bende. Muovetevi!»
Il corvino del frattempo teneva le mani sulla ferita. In sé sapeva che non avrebbe dovuto togliere quel pezzo di vetro, ma non avrebbe potuto fare altrimenti.
Vide le sue dita tinte di quel rosso purpureo e iniziò ad andare nel panico. Non poteva perderlo. Non voleva perderlo. Mai e poi mai. Con una mano prese il disinfettante e lo svitò con i denti, poi lo verso sulla ferita.
Jimin gemette di dolore e sudava. Sudava tanto. Il corvino aveva intuito che avesse la febbre, così ordinò a Lewis e Hoseok di prendere qualche antiinfiammatorio.
Arrivarono gli altri due con le bende e Jungkook fasciò la ferita ben stretta.
Anche lui aveva sudato, tanto. La pressione lo opprimeva anche se la coscienza meno, poiché non era stata colpa sua.
«Io vado in bagno a darmi una lavata» disse con la mascella tesa. «Cercate di fargli prendere l'antiinfiammatorio».
Giunto in bagno, si gettò ai piedi del lavandino e iniziò a piangere. Si passò le mani sul viso, sporcandolo di sangue, e continuò a piangere.
«Sono un coglione, sono pessimo» piangeva. Si strinse nelle spalle e si appoggiò al muro guardando la pelle tinta mentre le lacrime gli solcavano le gote. Si alzò a stento e si guardò allo specchio. Vedeva un coglione, un coglione debole. Non si riconosceva più, era diverso, era sensibile, sensibile proprio come le foglie al vento in quella giornata di autunno quando morì suo padre. Strinse i pugni. Jimin non avrebbe fatto la stessa fine di suo padre, non l'avrebbe permesso. Min non ci sarebbe riuscito. Le lacrime gli pulivano il viso e colavano rosee nel lavandino facendo strani disegni.
«Min, ricordati come si respira, perché un giorno non lontano ti servirà.» biascicò fulminando la sua immagine riflessa nello specchio.

ANGOLO SCRITTRICE
Ok non scrivevo DA TANTO. Esattamente dal 25/02/2023👹.
E che dire... ringrazio coloro che si sono preoccupati per me e per la mia salute💗. SONO VIVA.
Ecco a voi mes chéris,alle 2:17 del 12/07/2023💙