𝘁𝘄𝗲𝗻𝘁𝘆-𝗳𝗶𝘃𝗲// 𝙎𝙤𝙪𝙡

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«Sapevo non te ne saresti dimenticato» biascicò Jungkook sedendosi di fronte al biondo.
«Sono così prevedibile?»
«No, ma ormai ti conosco bene.»
«Anche io potrei dire la stessa cosa. Soffri di attacchi di bipolarismo, vero? Questo da quando?»
Il corvino stette in silenzio e fissò il pavimento.
«Non ti sfugge niente?» chiese.
«Non è che non mi sfugge nulla. È tutto troppo evidente. La differenza tra uno schiaffo e una carezza è evidente, no? L'uno fa male, l'altro il contrario. I tuoi comportamenti sono così.»
«Dopo la morte di mio padre. Lo so che non era l'uomo più buono al mondo, testa di cazzo ma-»
«Era sempre tuo padre.» Lo interruppe Jimin. Notò il tono spezzato dell'altro e una lacrima che gli solcava le gote e lui cercava di nasconderle. Il biondo gli posò una mano sulla coscia accarezzandola.
«Non sto piangendo» disse Jungkook asciugandosi le lacrime.
«Giustamente, il temerario Jungkook non piange mai. Non puoi negare l'evidenza- sorrise- Hai dimostrato di essere sensibile»
«No, non lo sono.»
«Ah, sì? Io posso capirti e posso aiutarti. Ho perso i genitori quando ero un po' più grande rispetto a te, lo so, ed è stato difficile ricominciare da capo, costruirmi un'altra vita»
«Credi che queste parole siano utili a qualcosa? Guarda in faccia alla realtà, Jimin»
«Sto cercando solo di aiutarti»
«Non bisogno del tuo aiuto. Sto bene»
«Tu non stai bene. Ok? Ora te l'ho detto. Tu non stai affatto bene.»
«Come?»
«Ma ti sei visto? Non fai altro che lamentarti e fare del male. Non ti capisco. Nascondi quel tuo lato con la maschera di un uomo elegante con una cravatta. Prima dai carezze, poi schiaffi. Non sai neanche tu chi cazzo sei. Te lo dico io chi sei. Un emerito coglione. Quello che deve guardare in faccia alla realtà qui sei tu e non io.»
«Ah, così sarei io il coglione qui?»
«E chi altro sennò? Perché uccidi? Sapresti spiegarmi il perché?»
«Perché io faccio giustizia al contrario di alcuni»
«È arrivato il paladino della giustizia. Uccidere non è fare giustizia»
«E perché? Se un uomo uccide un altro uomo, deve essere ucciso anche lui»
«Così ci basiamo sulla legge del taglione. Occhio per occhio, dente per dente. Occhio per occhio rende il mondo ceco»
«Quindi mi dici che quando hai scoperto che i tuoi genitori erano stati uccisi, non avresti voluto far fare la stessa fine al colpevole?- Jimin prese a fissare il pavimento- Ora non rispondi? Sai, meditare sul perché di azioni non è soddisfacente come farle e basta. Dentro di te, sai cos'è giusto, basta farlo.» Il corvino si voltò e si diresse verso la porta.
«Hai ragione.» biascicò il biondo. L'altro si fermò.

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