capitolo 7: "mostri nell'armadio"

6.8K 144 7
                                    

𝗋𝖾𝗏𝗂𝗌𝗂𝗈𝗇𝖺𝗍𝗈

non so se questa è lezioni di pozioni o magia... so solo che stamattina non ho molta voglia di vivere. 

JJ è di fianco a me che "segue" la lezione, anche se so che guarda solo una corvonero del quinto anno seduta che fissa i suoi appunti da due ore. Io sono accovacciata con la testa sul libro che lo guarda in svariate occhiate, ma poi chiude gli occhi 

Finalmente è finita l'ora. Seguo a coda JJ che esce dall'aula e tiro su uno sbadiglio 

-per fortuna non russi altrimenti eravamo nei guai- disse ridendo mettendomi un braccio sulle spalle,  intorno al collo

-zitto JJ ho un sonno che dormirei fino a domani- dissi stropicciandomi gli occhi, non avevo avuto il tempo nemmeno di truccarmi 

-dai su che ora c'è la lezione di scopa- disse euforico 

ma come si fa ad essere euforici dopo le prime due ore di lezioni che io voglio solo sotterrarmi. 

ci dirigiamo verso gli spogliatoi, dove vado a cambiarmi e mi incontro successivamente  con JJ in campo. Appena arrivo ci sono tutte le ragazze: corpi perfetti, sorrisi, curve perfette, divise che li risaltavano ogni loro singola forma. Io ero una vera e propria spazzatura... 

-ehm ti serve qualcosa?- mi chiese una ragazza dai capelli neri, è quella che si è presentata il primo giorno... credo si chiami Pansy 

-ehmhm nono volevo cambiarmi ma mi è- cercai di trovare una scusa credibile -mi è venuto mal di pancia credo sia il ciclo.. buon allenamento ragazze- dissi prima di indietreggiare e sbattere la porta 

Tirai un sospiro di sollievo e mi diressi verso li spaltiti legando la mia sciarpa della casata alla gola per il leggero vento e prendendo il libro che leggevo in camera; per fortuna me lo ero portata con me. 

Notai che li spaltiti erano piene di due o tre persone massimo, non c'è molta gente che vede gli allenamenti... anche se vorrei allenarmi anch'io e magari entrare in squadra, chissà. Ma sarei solo un peso a mio padre, ma tanto a lui che frega.
Scaccio via questo pensiero e decido di cimentarmi nel libro, ma una voce blocca la mia lettura 

-Perez, Perez, Perez... come mai sola?- chiese il ricciolino con la scopa tra le mani in volo 

-sono venuta a vedere JJ allenarsi- dissi indifferente senza staccare gli occhi dal volume 

-come mai non fai allenamento Perez? troppo debole?- disse sottolineando l'ultima parola con un sorrisino 

Per quanta quella parola mi facesse irritare, non volevo farla vinta su di lui... oggi non era giornata.

-Riddle fatti i cazzi tuoi una buona volta- dissi scazzata, dando uno sguardo veloce a lui per poi riportarlo sul libro.

-come siamo antipatiche- disse innocente, sarcastico 

-RIDLEE MUOVITI- urlò qualcuno da sotto 

-mi reclamano... a dopo Perez- mi fece l'occhiolino e scese giù dalla scopa 

I miei occhi seguirono i suoi movimenti ma si fermarono su quelli di JJ, che mi fissarono capendo sicuramente il perché non sono con lui... li mimai un "dopo ti spiego" gesticolando con le dita e credo, che in un certo senso, capì perchè annuì con un sorrisetto. Poi dall'altra parte uscirono le ragazze in divisa, code alte e giacche.. tutte belle, tutte con delle forme, stupende.. tutte magre. 

Tirai su con la testa, chiusi il libro e decisi di andarmene da lì seguita sicuramente dagli occhi di Riddle e JJ. 

***

non ci credo... ancora non ci credo. 

da quando sono tornata in camera che rigiro la lettera che mi ha mandato mio padre, non si fa sentire da settimane e solo ora si presenta... io davvero non lo sopporto più. Mi rimetto sul letto e rileggo l lettera ricapendoci qualcosa 

"𝐶𝑎𝑟𝑎 𝐸𝑙𝑙𝑒,
    𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑡𝑖𝑝𝑜 𝑑𝑎 𝑙𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒, 𝑚𝑎 𝑝𝑖ù 𝑡𝑖𝑝𝑜 𝑑𝑎 𝑓𝑎𝑟𝑡𝑖 𝑣𝑒𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑜 𝑐h𝑖𝑎𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑟𝑖𝑝𝑒𝑡𝑢𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑒... 𝑚𝑎 𝑛𝑜𝑛 è 𝑎𝑚𝑚𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑡𝑜𝑡 𝑑𝑖 𝑚𝑎𝑔𝑖𝑎 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑏𝑎𝑟𝑟𝑖𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝐻𝑜𝑔𝑤𝑎𝑟𝑡𝑠 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑚𝑖 𝑡𝑜𝑐𝑐𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑙𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑎 𝑠𝑐𝑜𝑐𝑐𝑖𝑎𝑛𝑡𝑒. 𝐶𝑜𝑚𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑛𝑜𝑛 è 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑐h𝑒 𝑡𝑖 𝑐h𝑖𝑎𝑚𝑜 è 𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑟𝑡𝑖 𝑡𝑜𝑟𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑎 𝑐𝑎𝑠𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑓𝑖𝑛𝑒 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎𝑛𝑎. 𝑆𝑡𝑜 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑎 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑐h𝑒 𝑟𝑖𝑢𝑠𝑐𝑖𝑟à 𝑎 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑟𝑒 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑒 𝑒 𝑚𝑖 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑒 𝑖𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑎𝑖𝑢𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑓𝑖𝑛𝑒 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎𝑛𝑎, 𝑎𝑣𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑎𝑛𝑐h𝑒 𝑢𝑛 𝑜𝑠𝑝𝑖𝑡𝑒 𝑐h𝑒 𝑐𝑟𝑒𝑑𝑜 𝑠𝑖𝑎 "𝑖𝑛𝑑𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑡𝑜" 𝑚𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 "𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎" 𝑑𝑒𝑣𝑜 𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑧𝑧𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑏𝑎𝑙𝑙𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑎. 𝑆𝑎𝑏𝑎𝑡𝑜 𝑚𝑎𝑡𝑡𝑖𝑛𝑎 𝑠𝑎𝑟𝑎𝑖 𝑞𝑢𝑖, 𝑙𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑎 𝑓𝑎𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 "𝑏𝑎𝑙𝑙𝑜" 𝑒 𝑑𝑜𝑚𝑒𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑎 𝑡𝑒 𝑛𝑒 𝑎𝑛𝑑𝑟𝑎𝑖 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑐h𝑒 𝑎𝑣𝑟𝑒𝑖 𝑝𝑎𝑟𝑙𝑎𝑡𝑜.
𝐶𝑒𝑟𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑓𝑎𝑟𝑡𝑖 "𝑏𝑟𝑢𝑐𝑖𝑎𝑟𝑒" 𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑟𝑡𝑖 𝑣𝑒𝑛𝑖𝑟𝑒.
𝐵𝑢𝑜𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎, 𝑡𝑢𝑜 𝑝𝑎𝑑𝑟𝑒 

𝑝𝑠: 𝑖𝑛𝑑𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑛𝑎... 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑙𝑜 𝑓𝑎𝑖"

Lo aveva davvero detto e fatto.. ancora non ci credo. 

ma tra tutti i padri in questo pianeta proprio il mio? 

sbuffo e mi butto all'indietro sul letto, ma sento qualcuno bussare. mi precipito a nascondere la lettere tra la fodera del cuscino e vado verso la porta. La apro e trovo JJ in tuta, credo che sia uscito dalla doccia perchè ha i capelli ancora umidi. 

-Cia- non lo faccio finire di parlare che lo prendo per il polso e lo butto in camera chiudendomi la porta a chiave -se volevi scopare bastava dirlo- disse "spolverandosi" -lo so lo so che non mi resisti amore- disse per poi vantandosi 

-finiscila di fare il coglione e ascoltami- dissi seria, attirando la sua attenzione 

lui mi guardò e annuì, per poi sedersi sulla poltrona.

uscì la lettera e gliela porsi, mi guardò preoccupato per poi prenderla dalle mie mani, mentre mi ributtai sul letto

dopo svariate revisioni ebbe la stessa espressione mia, ma più incazzato. lui è sempre stato così verso mio padre, non lo sopportava perchè quando mi faceva male andavo sempre da lui. ormai sa tutto di tutto. 

-perchè ti vuole vedere? perché una lettera? che significa "bruciare"- disse esasperato per poi guardarmi e cercare anch'esso di capire il mio sguardo  -tu vuoi andarci?- mi chiese dopo un po' delicato e comprensivo  

-non lo so- li risposi sbuffando sedendomi di lato a lui 

-sai com'è mio padre... un errore e- cercai di dire ma il fiato corto mi bloccava 

non ne ho mai parlato del mio passato a nessuno solo JJ mi conosceva veramente. aveva visto ogni mia condizione ormai. era difficile nasconderlo.  

-lo so lo so piccola- disse abbracciandomi -se non te la senti vengo io con te- aggiunse accarezzandomi il capo mentre mi appoggiai su di lui 

-devo bruciare i mostri nell'armadio- dissi decisa anche se la voce mi tradiva, soffocava sulla sua spalla 

sarei andata da lui.. costi quel che costi

𝑇h𝑒 𝑑𝑎𝑢𝑔h𝑡𝑒𝑟 𝑜𝑓 𝑡h𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑖𝑙 / 𝑀𝑎𝑡𝑡h𝑒𝑜 𝑅𝑖𝑑𝑑𝑙𝑒Where stories live. Discover now