capitolo 34: non voglio la tua protezione

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𝗋𝖾𝗏𝗂𝗌𝗂𝗈𝗇𝖺𝗍𝗈

-forza Elle più forza, mettici più impegno ed espandi il campo!- mi urlò sempre di più Voldemort 

Eravamo nel bosco, presso la villa Riddle. Credo che sono le 8 del mattino ed io sono ancora qui da due ore, a concentrarmi sul potere dell'invisibilità. Vogliono creare una specie di "bolla" per nascondere dei mangiamorte e servire il mio aiuto. Ma credo che sia più obbiettato a scoprire il quarto potere. Ho letto dei miei appunti di sfuggita durante questi mesi, c'è scritto che potrebbero comparire con la rabbia. Ma altro che rabbia qua, perdo direttamente la vita. 

-Alzati Elle non ho tutto il giorno- disse venendo vicino a me, mi prese per un braccio alzandomi bruscamente, ma ricaddi a terra.

-mio signore credo che avrei bisogno di una pausa- cercai di dire alzandomi esausta. Le braccia non mi sostenevano più. 

-stupidaggini- disse iniziando ad arrabbiarsi, mentre ritornava al posto di prima. mettendosi a una distanza da un paio di metri. -ora prendi la tua bacchetta e allenati con quella- disse, con un tocco la fece volare verso di me

Io ero difronte a lui, respiravo malapena. Mi guardò e si posizionò il mantello. Ci inchinammo e ci mettemmo in posizione di battaglia.

-Expelliarmurs- urlò, scagliando con la bacchetta

-Protego- 

-Incendio!-

-Glacius-

Continuammo così per una buona mezz'ora, ma le forze mi stavano abbandonando e caddi esausta con le ginocchia a terra. 

-dai Elle! Sul campo di battaglia non puoi essere debole- mi urlò ancora -Maledizione della frust-(un incantesimo non molto usato, ma esiste)- disse e mi stavo preparando a una frusta sulla schiena, ma una voce lo bloccò

-Expelliarmus- urlò Mattheo verso il padre e la bacchetta li volò tra le mani 

-figliolo non dovresti essere ad allenarti?- li chiese il padre, andando a recuperare la bacchetta 

-ho finito padre- disse e venne verso di me -credo che per oggi possa bastare- aggiunse.  

Non lo vedevo in faccia, ma sentivo che era di lato a me. Ero ancora con i palmi verso il terreno e le ginocchia a terra. Cercavo di prendere fiato, asciugando il sudore che ricadeva su di me. 

-ci vedremo a cena.- disse Voldemort, per poi scomparire in una nube di fumo.

-non voglio la tua protezione- dissi, cercando di alzarmi e sputando un po' di sangue. 

-per una volta Elle, leva quella cazzo di maschera che ti porti addosso e fatti aiutare- mi disse mentre ripresi fiato e mi alzai.

-ciao Mattheo- dissi rivolgendoli un occhiata, per poi girarmi e andandomene con fatica. Ero stanchissima e zoppicavo leggermente, per una mini frattura al piede. Avevo un taglio sulla guancia e uno sul braccio. 

-posso almeno aiutarti?- mi chiese venendo dietro di me. Mi fermai e mi girai verso di lui.  

Lo guardavo e mi guardava, era ancora leggermente sudato... dall'allenamento precedente. Mi scrutava con quegli occhi, che mi ci perdo come se fosse la prima volta che ci siamo incontrati. Sorrisi leggermente vidi che lo fece anche lui, ma ritornò serio. Cavolo devo risolvere al più presto. Annuì soltanto e mi aiutò a portarmi nella mia camera.  


-come mai non ti lamenti per il bruciore?- mi chiese in piedi davanti a me, mentre ero seduta sul lavello del bagno 

-non è la prima ferita Riddle- li risposi e un velo di tristezza si fece sentire 

Eravamo nel bagno che mi disinfettava le ferite. Era così delicato e aveva paura a farmi del male, vedevo le sue mani che tremavano leggermente e le leggere occhiate che mi lanciava per trovare il mio sguardo. Il problema che era sempre lì. Era difficile nascondere il mio sguardo, specialmente se era lui.

-ecco, ora dobbiamo vedere il piede- disse per poi abbassarsi e toccarlo -cavolo è veramente  rotta- disse, per poi prendere la bacchetta e alzò lo sguardo -ti farà male- dopodiché puntò la bacchetta sulla frattura  -Vulnera Sanentur- 

Sentì le ossa attaccarsi, i muscoli bruciare e  un dolore allucinante, dalla gamba fino a tutta la schiena. Cercai di trattenere l'urlo, ma mi iniziarono a lacrimare gli occhi. Mi ressi meglio al lavello, tant'è che le nocche divennero bianche.
Finalmente la tortura finì. Mi asciugai le lacrime e lo guardai. 

-grazie Theo- dissi e solo ora mi resi conto del nome con cui lo avevo chiamato -cazzo scusa- dissi subito per correggermi 

-tranquilla- mi rispose e sorrise 

E la prima volta che lo rivedo sorridere, era la sensazione più bella della mia vita. Vidi che iniiò ad avvicinarsi a me e posò le sue mani sui miei fianchi, mentre i nostri occhi non si staccano un attimo. Con la sua forza mi prese e mi aiuta a scendere, ma i nostri occhi non la smettono di fissarsi. Vidi che avvicinò con il capo verso di me e una scossa mi percorse la spina dorsale. Man mano trattengo il fiato e poi, appena le sue labbra toccano le mie, mi sentì libera. Scattò un bacio lento e fugace, ma desideroso da tempo. Ci stacchiamo e lo guardo negli occhi, sorridendo senza un motivo, lui fa lo stesso per poi prendermi il viso a coppa e ribaciarmi. Sentì i muscoli rilassarsi e pian piano le mie mani si posano sul suo petto, dove risentì il suo cuore. Il bacio pian piano divenne  piacevole e si trasformò in un limone bellissimo. Dopo tempo, le nostre bocche si sono rincontrate e il desiderio di intreccio tra loro li fa essere così passionali.
Dopo un po' ci stacchiamo e posò la fronte sulla mia e le sue mani scesero sui miei fianchi. 

-mi è mancato- sussurra per poi riaprire gli occhi -sei stata una stronza ad avermi lasciato così otto mesi fa, ma io non riesco Elle- disse tenendo il contatto visivo con me -non riesco a starti lontano, perchè il desiderio di averti accanto è qualcosa di bello e mi fa stare bene. Voglio averti con me Elle, ma non posso se tu allontani me e le persone che ti vogliono bene- fece una pausa e prese un respiro

-io...- cercai di dire, ma le parole morivano in gola. Abbassai lo sguardo verso le punte dei piedi -Mattheo... non immagini quanto sia lo stesso per me, ma ho paura. In questi mesi sono stata lontano da tutti, perchè ho scoperto poteri più grande di me e mi fa paura che un giorno mi si possano ritorcere contro e farti male- dissi e sentì una lacrima silenziosa rigarmi il viso 

-Elle...- sussurrò e mi alzò il mento con due dita -non ci puoi mai far del male, e ti prometto che non perderai il controllo- dissi e mi abbracciò -qualsiasi cosa succeda... ma non allontanarci più ti prego- disse sussurrando, per poi posare un bacio sul capo -vieni andiamo a riposarci-  aggiunse per poi prendermi per mano e portarmi verso il letto, dove mi misi tuta e felpa e ci coricammo abbracciati. 

Volevo stare lì per sempre. Ero al sicuro sana e salva da tutto il mondo esterno, mi faceva calmare veramente solo a sentirlo. Era qui vicino a me che mi faceva i grattini sulla testa, mentre io mi addormentavo piano piano sentendo solo il suo cuore battere. Vorrei che fosse così per sempre.


𝑇h𝑒 𝑑𝑎𝑢𝑔h𝑡𝑒𝑟 𝑜𝑓 𝑡h𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑖𝑙 / 𝑀𝑎𝑡𝑡h𝑒𝑜 𝑅𝑖𝑑𝑑𝑙𝑒Where stories live. Discover now