capitolo 24: la casa in montagna

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MATTHEO
E' straziante non poter stare con lei... toccarla, baciarla, sentire la sua voce. Quella sera, nella serra del padre, volevo solo urlare quanto l'amavo, ma il mio tempo era prezioso come ogni secondo passato lì a parlare con lei. "nascondi il ciondolo e scrivili un bigliettino", dovevo fare solo questo.. invece sono rimasto lì con lei. Due minuti che mi sono sembrati il nulla.
 Appena sono tornato a casa Tom stava per prendere  uno schiaffo da mio padre, per fortuna feci in tempo.
Ora sono qui, davanti a questo tavolo, a decidere con i mangiamorte il piano che si terrà il prossimo anno per Hogwarts.

-voglio la Perez con me!- disse d'un tratto mio padre svegliandomi dai pensieri.
Mi girai di scatto verso mio fratello, incerto, se quello che avevo sentito era vero o una gran cazzata.

-Quale Perez mio signore?- pronunciò Bellatrixlastronza con la voce stridula, affianco a mio padre.

-entrambi! Ho letto anche nella mente di Elle e ha delle fondamenta, che ci servirebbero per sconfiggere quella testa bacata di Albus e il suo stupido regno!- Pronunciò accarezzando il serpente, arrivato in precedenza

-padre la sua energia sarà arrivata a tale potenza?- chiesi,, cercando di prendere del tempo per farlo ragionare.

-dubiti della mia parola Mattheo?- Mi disse guardandomi altezzoso, quasi disprezzato -mancano ancora 10 mesi e riuscirò a recuperare le forze necessarie- disse per poi ritirarsi dalla riunione, insieme al suo serpente e Bellatrix che la seguì di dietro.  

Presi per il polso mio fratello e lo trascinai in camera mia. Guardai il corridoio e, quando non vidi nessuno, ci chiudemmo lì. Mi assicurai che la porta fosse chiusa bene e pronunciai un "muffilato" per essere certo. 

-lo sapevi?- domandai subito  a mio fratello 

-no fratello- mi rispose intimorito, mentre guardava un punto fisso attraverso la finestra -se nostro padre vuole Elle in battaglia questo vuol dire...-

-...che sfrutterà tutto il suo potere, appena compiuto i 18 anni- finì io capendo il piano di mio padre, perdendomi in un punto della camera.

A febbraio sarebbe stato il compleanno di Elle e tra meno di due giorni è gennaio. Il tempo restringe e lei è molto in pericolo.


ELLE
Non so se essere felice o emozionata. Dopo aver passato due settimane infernali a casa di mio padre, sto ripreparando la valigia per andarmene e fare la meta che aspettavo da tutte le vacanze: la casa in montagna. Per festeggiare il capodanno, io e i ragazzi, abbiamo affittata una casa perfetta da una coppia babbana.
Inserisco le ultime cose in valigia e prima della partenza vado a lasciare un fiore sulla tomba nella serra. 

-mamma e sorellina vi voglio bene- sussurrai per poi baciare la foto, ormai gelida.
I ragazzi sono lì ed io sono in ritardo, come sempre. 

Finalmente arrivo in stazione e, dopo aver trovato una cabina vuota, percorro il mio lungo viaggio.
Il panorama si iniziai a colorare di un bianco lucente, più vivo di quello che ho avuto in questi giorni, e i primi alberi di pino imbianchiti s'intravedono dal finestrino. Inizio a notare già il lago ghiacciato, dove andremo sicuramente a pattinare. Immagino già le lunghe serate lì a contemplare e goderci le albe.
 Finalmente, dopo un bel viaggio giungo in stazione e un taxi mi porta alla destinazione.
 Arrivo davanti a quella casa. Rimango davanti alla porta da dieci minuti e mi perdo nella sua particolarità: un legno di pino, in un marrone color caramello, mi aspetta in attesa di essere aperto. Il cuore mi batte così forte, che non so se entrare. Stringo il capotto a me, e la sciarpa che ho al collo per procurarmi calore. I fiocchi iniziano a ricadere sulla neve, tira un venticello leggero, ma gelido ed io sono qui bloccata sotto la porta. Prima era tutta un "trambusto interiore" rivederli, ma ora non capisco proprio che mi blocca. Decido così di prendere un respiro e bussare. 

𝑇h𝑒 𝑑𝑎𝑢𝑔h𝑡𝑒𝑟 𝑜𝑓 𝑡h𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑖𝑙 / 𝑀𝑎𝑡𝑡h𝑒𝑜 𝑅𝑖𝑑𝑑𝑙𝑒Where stories live. Discover now