10 - Doccia alternativa

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- Chuuuuya-kun?

- Santo Cielo. Cosa vuoi?

- Ho fame.

- Ti sembro una cameriera?

Silenzio imbarazzato.

- Fuck you, Dazai. Sparisci dalla mia vista e vai a prenderti del cibo.

- Questo insulto lo capisco.

- Lo so benissimo, ora sparisci. Lasciami lavorare.

Dazai si alzò dal divano sul quale era spaparanzato e uscendo sfilò il nastro che teneva raccolti in un'ordinata coda i capelli del marchese poi scappò fuori dalla stanza con una risata.

- Dazai, dopo questo sei un uomo morto.

- È il mio più grande sogno.

Gridò di risposta Dazai mentre correva lungo i corridoi della casa, si sedette sul corrimano della scala e scivolò giù inseguito da un Chuuya arrabbiato, con il viso rosso quanto i suoi capelli sciolti. Con un balzo Chuuya seguì Dazai sul corrimano, il duca alla fine delle scale non fece in tempo a spostarsi e il marchese lo travolse: finirono entrambi per terra. Cadendo urtarono contro un mobiletto e fecero cadere il vaso di fiori posato sopra che si rovesciò sulle loro teste inondandoli di acqua e fiori.

Chuuya stendendosi su Dazai, allungando le mani all'ultimo, riuscì a prendere il vaso impedendo così che andasse in mille pezzi schiantandosi sul pavimento.

- Hijo de puta. Sterc de lapin. SEI MORTO.

Chuuya si lasciò scappare qualche insulto di troppo, ma quando sentì Dazai sotto di lui scoppiare a ridere, una risata davvero felice, che non poteva coprire con le mani perché stavano tenendo il marchese che si era sbilanciato afferrando il vaso, sentì la rabbia scemare e rise anche lui.

Appoggiò il vaso per terra e osservò Dazai ridere, aveva le labbra e le ciglia bagnate e i capelli umidi pieni di petali bagnaticci, ma aveva un sorriso davvero bello, Chuuya non capiva perché nasconderlo ogni volta.

- Eh, non dimentichi qualcosa, duca?

Chiese Chuuya sarcastico e Dazai sobbalzando si coprì la bocca con il dorso dell mano dopo aver mollato il marchese. Chuuya si tirò su scuotendo la testa e gli porse una mano.

- Tsk. Neanche avessi un sorriso orribile.

- Come?

- Mi hai sentito Dazai. Ora andiamo a fare merenda.

- Intendi dire che ti piace il mio sorriso.

- Tsk.

- L'hai detto. Cioè non proprio, ma so che lo intendevi. Ehhh, Chuuya. Ti piaccio quindi?

- Sei orrendo.

- Oh, ma così mi offendi.

- Taci un po'.

Sbraitò Chuuya uscendo in giardino con le sopracciglia aggrottate e le guance accese di rosso. La presenza di Dazai faceva sempre uno strano effetto alla sua circolazione, si ritrovava sempre il cuore che batteva un po' più veloce e le guance calde e arrossate. Credeva di aver compreso quel sentimento, ma non riusciva ad accettare la natura di esso. Non che gli importasse tanto, dopotutto.

Sotto le piante dei glicini, sfiorite da un po' e ora più verdi che mai era stata preparata una graziosa e abbondante merenda. Dolci e pastine fumanti e profumate riempivano il tavolo, i due ragazzi si avventarono subito sul cibo facendo a gara a chi mangiava più pastine in meno tempo. Era sempre una sfida tra loro due.

Chuuya aveva ancora i capelli sciolti e continuava a spostarseli dal viso con nervosismo mentre non smetteva di mangiare, Dazai aveva ancora il nastro che gli aveva rubato prima.

Abisso - SoukokuWhere stories live. Discover now