21 - Allegro appuntamento a quattro

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- Come vanno gli affari, tesoro mio?

- Molto bene zia, il circo sta andando bene e l'importo di stoffe e spezie dall'India sta procedendo senza intoppi.

Chuuya riempì una tazza di té e la porse alla zia. L'orologio a pendolo vicino alla porta del salotto suonò le quattro e mezza. Chuuya era seduto su un comodo divanetto foderato di seta azzurra nel salottino più grazioso della residenza in compagnia di sua zia, che era venuta a fargli una visita pomeridiana.

- Con il duca come va?

- Bene, credo. Siamo amici, ma ci sono volte che mi fa così incazzare che vorrei diventare il suo omicida.

Zia Koyo alle sue parole scoppiò a ridere rischiando di rovesciare la tazza di tè che teneva in mano.

- Ma non mi dire, non che ci voglia tanto a farti innervosire, caro.

- Non... Piuttosto tu, zia? Hai deciso se sposarti o meno?

Koyo smise di sorridere, il suo sguardò si concentrò sul paesaggio fuori dalla finestra e non disse nulla per un bel po'. Chuuya cominciò a pensare che sua zia non avesse sentito la domanda, o che volesse evitare l'argomento.

- Non credo mi sposerò, te l'ho già detto. Ho conosciuto una graziosa e gentile ragazza però.

- ...Cosa c'entra?

- E cosa centrava la domanda del matrimonio, subito dopo che ho chiesto come procedeva con il duca.

Chuuya stava per blaterare una qualche scusa imbarazzante quando il campanello lo salvò dall'imbarazzante ricerca di qualcosa da dire e gli fornì la giusta scusa per defilarsi.

- Arrivo subito, zia.

Quando aprì la porta si trovò davanti Dazai con un sorriso smagliante e un mazzo di fiori di diverso genere e colore, questa volta non appassiti, in mano.

- Finalmente puoi uscire?

Chiese sorridendo Chuuya mentre prendeva i fiori che Dazai gli stava porgendo.

- Sono venuto a trovarvi, marchese.

Solo in quel momento Chuuya si rese conto che il duca non era solo, dietro di lui c'era una bella ragazza, vestita elegantemente con un caratteristico fermaglio colorato a forma di farfalla tra i capelli scuri e un parasole di pizzo in mano.

- Scusate l'intrusione, marchese. Sono venuto a presentarvi la mia futura moglie, Akiko Yosano.

Per poco, al sentire quella parole, a Chuuya non cadde il mazzo di fiori che teneva in mano e serrò la mandibola. Di nuovo quella sensazione di gelosia, quella morsa allo stomaco si impossessò di lui, ma rapida la allontanò.

- Che piacere, entrate pure.

Quando si ritrovò davanti la nobildonna Chuuya, un po' impacciato, le fece un baciamano poi si fece da parte per far entrare la coppia. Una domestica prese i cappotti dei nuovi arrivati e il parasole per appoggiarli ad un attaccapanni là accanto.

- Comincia a fare freschino, vero?

Commentò Chuuya osservando le giacche dei due. Settembre era già iniziato da un po' e ad afosi e caldi giorni se ne alternavano di freschi e miti. Le foglie cominciavano appena ad ingiallirsi. Subito i tre giovani raggiunsero il salottino dove li attendeva madame Koyo.

- C'è mia zia, spero che non sia un disturbo per voi.

Avvisò il marchese prima di aprire la porta e far accomodare i due fidanzati nella stanza.
Non appena Yosano vide zia Koyo là sorrise radiosa e andò ad accomodarsi accanto a lei, con una spavalderia rara per le donne di questi tempi.

Abisso - SoukokuWhere stories live. Discover now