25 - Postumi della piacevole chiaccherata fatta nel capitolo precedente

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Chuuya si allontanò dal tavolo del rinfresco e si guardò intorno con crescente ansia. Aveva bisogno di parlare con il duca, aveva bisogno di calmarsi. Zia Koyo lo seguì perplessa, gli chiese diverse volte se andava tutto bene e Chuuya non aveva risposto, non si era nemmeno disturbato a scuotere la testa.

E poi lo vide, era in angolo un po' in disparte che stava chiacchierando con lady Yosano, avevano entrambi in mano un bicchiere di spumante.

Chuuya raggiunse Dazai a passo svelto e dovette trattenersi dal gettarsi tra le sue braccia in cerca di calore e un po' di conforto. Dazai era l'unica persona al mondo, dopo quella imbarazzante notte in spiaggia, a conoscere il suo passato per intero, l'unica persona che sapeva come si sentiva al riguardo. Per tutto il giorno il pensiero di essersi mostrato debole di fronte a Dazai lo aveva tormentato: il duca avrebbe potuto minacciarlo, sfruttarlo, prenderlo in giro con tutte le informazioni che aveva racimolato su di lui.

Ma dopo tutti i mesi di amicizia e l'ultima notte Chuuya aveva deciso di provare a fidarsi.

- Ehi, ehi. Chuuya-kun, va tutto bene?

Chuuya cercò di sorridere e darsi un contegno mentre lo guardava dal basso.

- Certo, perchè non dovrebbe andare tutto bene?

- Ti sei praticamente lanciato tra le mie braccia.

Rispose scettico Dazai appoggiando il calice di spumante ormai vuoto su un tavolino, poi guardò il marchese davanti a lui in silenzio per un lungo istante.

- Evidentemente stai avendo un malore. Signore mie, vi lascio un secondo e accompagno il marchese a prendere una boccata d'aria.

Detto ciò lasciò Yosano in compagnia di Koyo, prese Chuuya a braccetto e lo accompagnò verso l'uscita. Una volta che furono fuori in giardino andarono a cercare un luogo appartato, trovarono una panchina deserta sotto un acero tinto di rosso dall'autunno ormai alle porte.

- È colpa del cacciatore di streghe?

- Ma non sto male, piantala Dazai.

- Stai tremando.

Sentenziò il duca.

- Non è vero.

Rispose Chuuya con voce incerta nascondendo le mani dietro la schiena.

- Okay, va bene. È vero. È colpa di Dostoevskij.

Sbottò di colpo Chuuya dopo aver ricevuto una lunga occhiata scettica da parte di Dazai. Il duca si lasciò scappare una mezza risata che nascondeva tensione e prese le mani tremanti del marchese nelle sue.

- Cosa ha detto?

- Che... Sospetta di me e che mi terrà d'occhio e che mi manderà a bruciare.

Mormorò Chuuya cercando di mascherare il tono grave. Stava decisamente scherzando, se lo ripeteva da prima, ma questo non lo stava aiutando a calmarsi.

- Oh... Dai Chuuya-kun, non avere paura. Proteggerò la mia principessina ad ogni costo.

- Dazai, sei incredibilmente imbarazzante. Non sei nemmeno in grado di proteggere te stesso, ho notato  che la presenza di bende sul tuo corpo è sempre di più.

Dazai ritirò le mani e guardò dall'altra parte.

- Non sono affari tuoi, marchese.

- Certo che sono affari miei, più sano sei meglio mi proteggi, no?

Dazai a quelle parole lo guardò storto per un istante poi scoppiò a ridere.

- Più sano, più bravo sono a letto.

Abisso - SoukokuWhere stories live. Discover now