38 - Un angelo custode amante del bricolage

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Chuuya si svegliò di colpo, avvolto in uno strano tepore. Aveva il viso appoggiato al petto di Dazai, che dormiva profondamente al suo fianco. Il marchese sentì che avrebbe potuto abituarsi a quella situazione.

Si tirò un po' su attento a non svegliare il duca e osservò il suo volto addormentato e rilassato, il viso che davvero tante volte gli aveva fatto venire voglia di picchiarlo a sangue.

Allungò una mano e gli spostò una ciocca di capelli dal viso con dolcezza, solo dopo si rese conto che Dazai era sveglio e lo guardava da sotto le lunghe ciglia scure. Chuuya sobbalzò e ritirò subito la mano, Dazai si tirò su seduto e si stiracchiò con un sbadiglio.

- Buongiorno.

- Giorno.

Chuuya sorrise con il viso premuto contro il cuscino e guardò Dazai alzarsi e vestirsi.

Qualcuno bussò alla porta.

Chuuya e Dazai si guardarono, poi lentamente annuirono all'unisono. Poi Chuuya si fece coraggio e rispose.

- Avanti.

Tachihara entrò nella stanza con un mezzo inchino e un mezzo sorriso.

- Signore, è ora di alzarsi. Anzi no, signori, è ora di alzarsi.

Dazai eseguì il saluto militare ridendo, facile per lui. Era già in piedi.

- Che ore sono?

Biascicò Chuuya dal suo cuscino, stava così bene a letto e non aveva la minima intenzione di alzarsi.

- Le nove da poco passate.

- Le nove? Solo le nove? Voglio morire.

- Non rubarmi la battuta.

Scherzò Dazai e prendendolo come una principessa lo allontanò dal letto e lo mollò con poca grazia per terra, sul tappeto persiano che ricopriva il pavimento della stanza.

- Bâtard. Casse coullies. Moodozvon.

La conoscenza multietnica di Chuuya quanto insulti non si sarebbe mai esaurita, sia il duca che il maggiordomo scoppiarono a ridere contemporaneamente alla vista di un marchese, scarmigliato e in pigiama, che seduto scompostamente per terra emetteva versi dalla derivazione poco chiara.

In quel momento il campanello risuonò per tutta la casa.

- Arrivo.

Tachihara si congedò velocemente. Dazai tirò su Chuuya da terra e con mani delicate lo aiutò a vestirsi. Chuuya troppo addormentato per protestare si lasciò sistemare dalle mani attente del duca, insultandolo ogni volta che gli dava un pizzicotto da qualche parte per svegliarlo.

- Ecco qui, ora sei pronto come un fiorellino appena sbocciato.

- Un fiorellino di oleandro, pronto a ucciderti.

Sbottò Chuuya guardandosi allo specchio.

- È per questo che ti amo.

Ammiccò Dazai al suo riflesso. Il vero significato di quelle parole arrivò molto in ritardo nel cervello di Chuuya e prima che potesse dire qualcosa di rimando Tachihara aveva fatto ritorno.

- Ranpo-San è venuto a trovarvi.

- Me?

- Me?

Chiesero in contemporanea i due nobili.

- Entrambi, non so come sapeva che eravate qui insieme. Ha detto che ha ricevuto una lettera e vuole un nuovo lavoro.

Chuuya e Dazai si guardarono perplessi, Chuuya conosceva abbastanza bene il barone Edogawa: i loro genitori facevano parte della stessa associazione di mercanti e l'aveva visto spesso a feste ed eventi, il duca invece non l'aveva mai incontrato di persona, ma come molti nobili il barone aveva una fama che lo precedeva.

- Un nuovo lavoro?

- Penso facciate prima a chiedere a lui, io sinceramente non ho molto capito.

Dazai e Chuuya uscirono dalla stanza e si lasciarono accompagnare da Tachihara nel salottino in cui aveva fatto accomodare Ranpo e il suo segretario.

- Buongiorno.

Salutò educatamente Chuuya entrando nella stanza e accomodandosi su una poltrona libera. Dazai fece lo stesso.

- Buongiorno marchese, anche a lei duca.

La voce del barone era particolarmente allegra e piena di vita e fece sorridere Chuuya.

- A cosa devo il piacere di questa visita inaspettata?

Ranpo appoggiò sul tavolo una lettera scritta come quella che aveva ricevuto Mori con le lettere di giornale tagliuzzate e incollate. A differnza però di quella ricevuta dal dottore era molto più lunga.

"Buongiorno Ranpo-San,
Ho saputo che è particolarmente stufo del suo lavoro da riccone e desidererebbe svolgere un'attività più divertente e interessante.
Il marchese Nakahara sta disperatamente cercando personale per un compito non da poco. Se siete interessato perché non gli fate una visita? In più portategli i miei più cordiali saluti.
Buona serata.
X"

Quando Dazai la lesse strabuzzò gli occhi e guardò uno ad uno le persone nella stanza, il segretario del barone, Edgar Allan Poe, sembrava confuso tanto quanto lui, mentre Ranpo e Dazai si stavano guardando con l'espressione supponente di chi ha già capito tutto.

- Io sto cercando personale sul serio? Ma che razza di scherzo è mai questo?

- Chuuya-Kun, credo che un angelo custode amante del bricolage stia vegliando su di noi.

- Eh?

Dazai scoppiò a ridere e scosse la testa come a dire "te lo spiego dopo".

- Non stavi cercando un nuovo direttore del circo, Chuuya-kun?

Il marchese annuì chiedendosi perchè ora stavano parlando del circo e poi capì. Ranpo come direttore del circo? Chiuse gli occhi un secondo sforzandosi di pensare, dopotutto si era appena svegliato e il suo cervello doveva ancora mettersi in moto.

Ranpo era intelligente, un'esplosione di vita e golosità e in tutti quegli anni non era mai cambiato. Agli eventi dell'associazione dei mercanti giocavano spesso insieme quando erano bambini e il barone si divertiva a farlo impazzire con scherzi assurdi e giochi meravigliosi. Sapeva, fin da quando aveva sei anni, intrattenere un pubblico adulto e molti nobili lo adoravano e adulavano.

Forse poteva andare davvero bene per il ruolo.

- In effetti. Sto cercando un nuovo direttore del mio circo, Ranpo-san, dopo che l'ultimo è stato bruciato al rogo.

Ranpo sorrise e lo guardò negli occhi: due smeraldi verdi si posarono su Chuuya.

- Ci sto.

- Bene, saranno i ragazzi del circo a decidere però.

Chuuya ricambiò lo sguardo e il sorriso poi porse la mano a Ranpo.
Il barono la strinse sorridendo.

Forse il circo aveva ancora speranza.

A. A.
Ed eccooo il fantastico Ranpo. (:
Vi avviso anche qui che ho sistemato una vecchia page su insta di disegni in un account a nome en_pathy per tenerci più facilmente in contatto, se avete voglia vi aspetto anche lì.

Abisso - SoukokuWhere stories live. Discover now