18 - papaparapaparapapara

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Il campanile suonò le otto, Chuuya era seduto lì sotto appoggiato al muretto basso che circondava la chiesa e il cimitero nel giardino mentre sgranocchiava una mela.

Era vestito come un normale contadino e aveva il cappuccio del mantello mezzo calato sul viso per rendersi irriconoscibile. Si guardò attorno staccando uno ad uno i semi dal torsolo della mela.

Di Dazai non c'era ancora traccia.

Sospirò, finì di staccare i semi poi gettò il torso di mela all'interno del cimitero.

- Ahi.

Chuuya sobbalzò e balzò in piedi sporgendosi dentro il cimitero per vedere quale morto aveva appena parlato dopo essere stato colpito in testa. Dazai era proprio lì, seduto di schiena contro il muretto basso esattamente dalla parte opposta alla sua e teneva il torso di mela per il picciolo.

- Sai che mescolando i semi di mela tritati con le mandorle amare si ottiene un veleno simile al cianuro.

Mormorò Dazai guardando con molto interesse la mela, quando si rese conto che era già stata privata di tutti i semi la lasciò cadere per terra deluso e scavalcando il muretto raggiunse Chuuya.

- Lo sapevo già, li ho tolti per un motivo. Da quanto sei lì dietro?

- Mezz'ora.

Chuuya gli tirò un pugno sul braccio.

- E farti vedere, no? È da dieci minuti che ti aspetto qui come un idiota.

- Mi sono addormentato.

Rise Dazai facendo spallucce, l'espressione di Chuuya lasciò intendere che non gli credeva neanche un po'.

- Di qui.

Chuuya lo prese per un polso e lo trascinò per le vie della città fino ad una stalla dismessa dove aveva lasciato il suo cavallo.

- Dovremmo stringerci.

Commentò mentre montava in sella con agilità, nonostante la sua misera altezza. Dazai sospirò e salì dopo di lui, appoggiando le mani sulle sue spalle.

- Vedi di non farmi cadere, Chuuya-kun.

- Se ti riveli un fastidio ti faccio cadere apposta, ho vinto diverse gare ippiche. Sono sicuramente molto meglio di quanto immagini.

Detto ciò Chuuya partì al galoppo e sentì le unghia di Dazai penetrargli nelle spalle, dopo due minuti sentiva già che stava per avere un esaurimento, per fortuna prima che potesse dire qualcosa o buttare direttamente Dazai giù dal cavallo, fu il duca di sua spontanea volontà a spostare le mani dalle sue spalle ai suoi fianchi, stringendosi a lui in maniera più comoda e più sicura.

Chuuya trattenne una risata e si concentrò sul guidare il cavallo lungo una stretta via serale, mentre il sole di inizio settembre scompariva lentamente all'orizzonte. Dopo venti minuti di cavalcata arrivarono ad un borgo con le strade splendidamente illuminate e ricche di un allegro via vai.
Chuuya lasciò il cavallo nella stalla di una locanda e insieme al duca si incamminò tra la folla.

- Siamo ad una sagra di paese, duca.

- Sembra meraviglioso, non ci sono mai stato.

- Immaginavo.

- Perché mi hai portato proprio qui?

- Ci sono dei miei amici che si esibiscono.

- Si esibiscono?

Chuuya non rispose, lo prese per mano e lo trascinò attraverso una vialetto, fino ad un enorme prato illuminato sul quale era stato allestito un mirabolante circo.

Abisso - SoukokuWhere stories live. Discover now