Mi sono rotto

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Si svegliò di soprassalto con il suono della sveglia che rimbombava nella stanza. Allungò il braccio fuori dal bozzolo di coperte cercando a tentoni il cellulare.

-Basta alcool. Non berrò mai più- il dolore alla testa era abbastanza forte da farlo desistere dallo scivolare fuori dal letto per iniziare la giornata. La vescica però, aveva deciso di non collaborare con il resto dei suoi organi che ancora dormivano beatamente. Rassegnato al fatto che avrebbe dovuto cambiare lui le lenzuola se l'avesse fatta a letto, stropicciò gli occhi ancora mezzi chiusi per andare in bagno. Per poco non si spaventò di fronte alla sua immagine allo specchio. La sera prima si era dimenticato di lavare via il trucco che ora colava fino agli zigomi, mentre i capelli sparavano da tutte le parti.

-Ho bisogno di una doccia e di un caffè doppio- borbottò mentre entrava nel bagno spogliandosi nel tragitto. L'acqua calda gli diede un immediato senso di sollievo, lavando via il sudore e l'alcool della sera precedente. Uscì dalla doccia immerso in un alone di vapore recuperando il cellulare che squillava ininterrottamente da minuti.

-Chim! Accidenti, ero sotto la doccia ed è ancora presto per essere domenica mattina, cosa vuoi!? –

-Dobbiamo parlare, porta il tuo culo tondo al Dynamite, hai dieci minuti- non fece in tempo a replicare che la chiamata era già stata chiusa. Con uno sbuffo e reprimendo la voglia di affondare nuovamente la faccia nel cuscino, infilò una tuta comoda e preso il guinzaglio di Yeotan uscì di casa.

Il Dynamite, il piccolo caffè dove erano soliti recarsi lui e Jimin, distava giusto pochi minuti dal suo appartamento. L'amico lo aspettava già all'interno con la faccia stravolta dal sonno.

-Almeno non sono l'unico ad avere una pessima cera- si stravaccò sulla sedia trangugiando a grandi sorsate il caffè che trovò sul tavolino.

-Non ho chiuso occhio- Jimin lasciò scivolare la testa sulle braccia conserte davanti a sé, per poi riscuotersi immediatamente preso da un attimo di lucidità.

-Dobbiamo parlare di ieri sera- Taehyung non sapeva se fosse pronto a rivangare gli avvenimenti della serata precedente, non dopo aver bevuto un altro caffè e aver dormito almeno per tutto il pomeriggio.

-Cosa è successo ieri sera? – decise di mettere da parte la confusione che regnava fra i suoi pensieri, lasciando spazio solo al mal di testa.

-Okay, visto che vuoi fare il difficile, inizierò io- Taehyung cercò di focalizzare l'attenzione su Jimin, che iniziò ad agitarsi sulla sedia.

-Mi sono rotto- si passò una mano frustrato tra i capelli scompigliandoli se possibile ancora di più.

-Cosa ti sei rotto? Non vedo niente di fasciato- scrutò l'amico sporgendosi leggermente al di sopra del tavolo.

-Non mi sono rotto in quel senso! Dentro di me, c'è...c'è qualcosa che non va in me- all'espressione seria di Jimin, Tahyung si riscosse.

-Uhm...credo di non aver capito, cerca di spiegarti meglio-

-Deve avermi fatto un incantesimo. Quando mi è intorno non riesco ad essere il solito Jimin, sai quello estremamente affascinante, a cui tutti cadono ai piedi. Mi manda completamente in tilt e a stento riesco a rispondergli a tono- Taehyung sapeva esattamente di chi Jimin stesse parlando, ma cercò comunque conferma.

-Chi ti avrebbe fatto questo incantesimo? – Jimin si riscosse dallo strato di trans in cui era caduto, perso nei suoi pensieri.

-Come chi? Yoongi, ovviamente- la testa del biondo sprofondò nuovamente tra le braccia.

-Jiminiah, io penso che tu non sia rotto per niente. Penso che finalmente tu abbia trovato qualcuno che ti piaccia davvero- a quell'affermazione l'amico scattò sull'attenti, con le guance imporporate e gli occhi sgranati.

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